Savona. Qualche giorno fa, parlando delle proposte di nuova viabilità a Savona, abbiamo intervistato l’ingegner Tito Berti Nulli, fondatore di Sintagma Srl (l’azienda che per il Comune di Savona sta elaborando il nuovo piano urbanistico). Nel corso della chiacchierata, ragionando sui possibili suggerimenti contenuti nel Pums, l’ingegnere ha immaginato, tra le altre cose, un ascensore inclinato verso l’ospedale o uno verticale che porti alla Villetta. Nulla di concreto, al momento: Berti Nulli le ha definite “suggestioni”, attirando non poche critiche da parte della minoranza che lo ha accusato di scarsa conoscenza della città.
Non è la prima volta, in realtà, che a Savona si parla di quelli che oggi si chiamano “sistemi ettometrici“. Viaggiando con la memoria, emergono alcune proposte avanzate negli anni: la prima, addirittura 17 anni fa, era proprio quella di un ascensore inclinato che collegasse l’Aurelia con l’ospedale. Ad avanzarla era stato Paolo Forzano, storico fondatore e presidente del Comitato Casello Albamare (che all’epoca si batteva per la realizzazione di un casello autostradale intermedio tra quelli attuali di Savona e Albisola).
Forzano aveva elaborato alcune bozze di progetto sulla scia della sua esperienza professionale: “Sono stato per una vita ingegnere in Ansaldo – ricorda – assunte nel 1973 nell’allora ‘Centro Scientifico di Calcolo’, da lì passavano tutte le più moderne tecnologie computerizzate. E ho lavorato alla realizzazione del centro di IA di Ansaldo”.
Forzano nel 2007 aveva preso tastiera e mouse e aveva ipotizzato proprio un ascensore inclinato per collegare l’Aurelia al San Paolo: partenza all’altezza della galleria – con un doppio ascensore per evitare alle persone di dover attraversare la statale – e arrivo direttamente dentro l’ospedale, al piano terra (quello dove si trovano la portineria e il laboratorio di analisi), preceduto da una deviazione esterna per raggiungere pronto soccorso e maternità. L’idea era stata poi ripetutamente proposta e ampliata negli anni successivi.
Ma non solo. In seguito Forzano ha continuato il suo lavoro immaginando anche altre soluzioni per la città. Nel 2013, ad esempio, aveva pubblicato un grafico che ipotizzava un ascensore verso il San Giacomo (in quel caso con partenza da Villapiana, sfruttando una ex galleria del treno) e uno molto lungo che da Miramare permetterebbe di salire fino alle Ninfe, con fermate intermedie a servire via Turati e via Visca.
Mentre risale al 2020 la sua idea di collegare con un ascensore inclinato via san Lorenzo alla biblioteca di Monturbano e al Liceo Della Rovere.
Idee rimaste finora su carta che, nel nuovo Pums, potrebbero tornare attuali, almeno stando alle parole di Berti Nulli. Tuttavia Forzano, nonostante abbia avanzato proposte simili, si dice poco convinto dell’operato di Sintagma: “Nelle simulazioni, non basta immaginare le vie come rette e gli incroci come punti. La realtà è più complessa, basti pensare all’incrocio della Torretta. E’ necessario utilizzare sistemi di simulazione decisamente più complessi e realistici, che tengano conto dell’ambiente tridimensionale circostante: in Regione software simili erano a disposizione già 15 anni fa”.