Albenga. “Chiederemo l’intervento dell’esercito”. Con queste parole, il sindaco di Albenga, Riccardo Tomatis, ha comunicato l’intenzione dell’amministrazione comunale di richiedere un’intervento urgente per liberare i canali di scolo, danneggiati dall’eccezionale ondata di maltempo che ha recentemente colpito l’entroterra ingauno.
In seguito alle violente piogge e inondazioni, diversi canali di scolo e corsi d’acqua che attraversano la Piana albenganese sono stati gravemente compromessi. Il sindaco Tomatis, a margine del tavolo verde organizzato in mattinata per fare il punto sui danni subiti dal comparto agricolo, ha dichiarato: “Dobbiamo mettere in sicurezza i canali inondati, sul cui fondo si è accumulato uno strato di materiale terroso e pietroso, spesso oltre mezzo metro. Questo rappresenta un problema serio”.
“Il Carendetta si è alzato di mezzo metro per il materiale accumulatosi e lo stesso vale per gli altri corsi d’acqua sul territorio. Se dovesse arrivare un’altra ondata di maltempo la situazione sarebbe molto pericolosa”
Questa situazione, secondo il primo cittadino, riduce il franco idraulico, ossia lo spazio libero sopra il livello dell’acqua nei canali, fondamentale per garantire il corretto deflusso delle acque piovane e prevenire ulteriori esondazioni. “È un problema enorme – ha sottolineato Tomatis -, perché riduce drasticamente la capacità dei canali di assorbire le precipitazioni e, se non si interviene tempestivamente, rischiamo che si verifichino nuovi allagamenti”.
Oltre alla tenuta idraulica del territorio, crescono i timori per l’impatto che questa situazione potrebbe avere sul comparto agricolo, già gravemente colpito dalle recenti inondazioni.
Il sindaco nel ringraziare presidente facente funzioni della Regione Alessandro Piana per la partecipazione ha voluto illustrare la situazione del territorio: “Purtroppo la quantità d’acqua che in poche ore si è riversata sul nostro territorio ha arrecato ingenti danni alle aziende agricole, sia per quanto riguarda la parte della produzione sia per quella infrastrutturale”.
“Purtroppo però sempre più spesso ci troviamo di fronte ad eventi meteorologici di questo tipo e, dall’altro lato, è cambiato il tipo di coltivazione e la stessa struttura del nostro territorio che non riesce più ad accogliere simili quantità d’acqua. Dobbiamo pensare a un intervento incisivo su tutta la rete di rii e canali del territorio. Stiamo parlando di interventi da decine di milioni di euro, necessari però per salvare l’economia agricola della nostra piana che, da sola, rappresenta il 25 % della produzione dell’Italia intera. È necessario un intervento programmatico da parte della Regione e del Governo se non vogliamo vedere la fine di questa economia” ha precisato ancora il primo cittadino ingauno.
Focus importante anche sugli interventi da fare in emergenza: “Non possiamo sbagliare nessun passo e dobbiamo percorrere tutte le strade possibili al fine di ottenere risorse per aiutare le aziende che hanno subito danni ed effettuare gli interventi di urgenza” spiega il primo cittadino che aggiunge “Chiedo inoltre che la Regione ripensi alla distribuzione delle risorse anche per la manutenzione di rii e canali. Il nostro Comune spende ogni anno 300 mila euro su questo tema a fronte di 25 mila versati dalla Regione. Sono insufficienti, soprattutto tenendo conto della quantità di corsi d’acqua che abbiamo ad Albenga”.
E il consigliere delegato all’agricoltura Giorgio Cangiano ha aggiunto: “La programmazione e interventi sistematici sul territorio sono importanti per non dover sempre agire in emergenza spendendo di più e non permettendo agli imprenditori agricoli di investire con serenità nella loro attività. Tra gli obiettivi che dovremo portare avanti quello del consorzio di bonifica che permetterà di accedere in maniera più agevole anche a finanziamenti indispensabili per poter eseguire gli interventi di cui la piana di Albenga ha bisogno”.
Facendo un quadro grazie a quanto rappresentato dalle associazioni agricole presenti le aziende che hanno subito danni sono state circa 150, ma altre potrebbero emergere nei prossimi giorni perché le piante che oggi si pensa di essere riusciti a salvare, a causa dell’acqua che le ha bagnate potrebbero marcire nei prossimi giorni. A quel punto il numero delle aziende colpite, quantomeno nella produzione, potrebbe aumentare anche di molto. Per questo le associazioni di categoria del mondo agricolo chiedono con forza un supporto per tutto il settore da parte di tutti gli enti preposti.
Il Tavolo verde sarà riaggiornato a livello regionale nei prossimi giorni per valutare ulteriormente la situazione.