Le dichiarazioni

Maltempo ad Albenga, Coldiretti: “Da una prima stima 25 milioni di euro di danni. Paura per domenica, troppa acqua in 48 ore” fotogallery

Il direttore di Coldiretti Savona Ciotta non nasconde la preoccupazione: "Un'altra bomba d'acqua significherebbe complicare ulteriormente la situazione del rispristino dei danni"

Albenga. La piana ingauna è stata sicuramente la zona più colpita dall’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Liguria giovedì 5 settembre. Le strade sono diventate fiumi con l’esondazione di alcuni fiumi, case sommerse, frane e allagamenti.

Sono caduti 177 millimetri di pioggia in poche ore che hanno causato grossi danni e perdite ad aziende agricole, un anno di lavoro andato in frantumi in poco più di 3 ore. Ma quello che preoccupa è la nuova ondata di maltempo prevista per domani, domenica 8 settembre, anche se la zona più colpita dovrebbe essere (secondo le previsioni el’allerta diramata) quella del centro levante.

Siamo molto preoccupati per quello che si prospetta per domenica – afferma Antonio Ciotta, direttore di Coldiretti Savona – se a una situazione già drammatica si va ad aggiungere altra acqua certamente non ne verrà fuori nulla di positivo”.

Serre, impianti di irrigazione, campi con vasi completamente distrutti e piante che, a causa del fango, non potranno essere salvate: “Alcune aziende hanno già subito il 100% dei danni per cui, e lo dico per sdrammatizzare, altra poggia non potrà peggiorare la situazione. Ma ci sono aziende che, ad oggi, hanno subito magari il 30 o il 40% di danni e quindi se pioverà ancora questa percentuale crescerà sicuramente”, afferma Ciotta.

“Le aziende in questo momento stanno verificando quello che si può recuperare e quello che può essere messo nuovamente nelle condizioni di efficienza come le serre o gli impianti di irrigazione – spiega – è altrettanto vero che bisognerà investire nuovamente”.

Come Coldiretti ci sono un centinaio di aziende e dalle primissime stime la conta dei danni si aggira intorno ai 25 milioni di euro. “Ripeto un’altra ondata di acqua a 48 ore dalla prima complicherà la situazione, e non poco, del ripristino dei danni – conclude Ciotta – per questo chiediamo venga, con urgenza, attivato lo stato di calamità affinché le nostre imprese possano riprendere la loro attività”.

 

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