Albissola Marina. L’ultimo “Mercoledì di Pozzo Garitta” porterà in scena (alle ore 21) “La poesia non è una cosa per giovani – Andare a capo non vuol dire fare poesia”. Il regista di questo spettacolo è Christian Olcese che però stasera non resterà dietro le quinte, infatti “duetterà” con l’attore torinese di cinema e teatro Ettore Scarpa.
“Io ed Ettore ci siamo un po’ interrogati sui luoghi comuni e sugli stereotipi che spesso si celano dietro al mondo poetico – afferma a IVG Christian – e così abbiamo deciso di portare in scena questo spettacolo ironico che prova a spiegare le frasi ad uso comune che spesso si usano per descrivere i poeti. Esempi? “a ma se scrivi poesie e perché soffri” oppure “ah si fai il poeta, l’attore il regista si ma effettivamente che lavoro fai?””
“Questi stereotipi un tempo mi facevano stare male ora mi fanno ridere e quindi abbiamo deciso con Ettore di fare queste gag”, afferma il regista.
“Lo scopo di questo spettacolo? Far capire al pubblico, in modo molto singolare, che cosa è la metrica e quindi come si va a capo nel modo giusto. Se tu non finisci un pensiero non puoi andare a capo, nel verso ci deve essere tutto quello che volevi esprimere. In questo modo vorrei quindi spiegare, anche in modo visivo, come si va a capo”, ci spiega Christian.
“Lo spettacolo vuole rendere pop ciò che pop non è, speriamo di poterlo poi portare fuori dalla Liguria e anche a Genova”, fa eco Ettore.
“Sono molto contento di tornare ad Albissola, c’ero già stato lo scorso anno e il pubblico mi aveva accolto in maniera stupenda. Anche dopo il mio spettacolo ho avuto una risonanza mediata pazzesca tanto è vero che ho dovuto fissare una seconda data extra per ripetere lo spettacolo”.
Christian, classe 1995, è un regista cinematografico e teatrale, oltre ad essere un poeta. E’ nato come scrittore nel 2019 con il suo primo libro “Venticinque” ovvero 25 racconti di vita con la prefazione di Sara Ciampi, poetessa candidata al Nobel per la letteratura
“Da qui ho incominciato a credere in questo sogno che adesso è diventato realtà – afferma – e poi da lì ho abbinato, all’arte dello scrittore, anche quella del cinema e così ho iniziato a fare i primi cortometraggi tra cui uno dedicato a De André con la partecipazione di Maurizio Lastrico e la voce narrante di un giovanissimo attore genovese, Francesco Patanè. Un cortometraggio che ha suscitato grande interesse nel pubblico e nei critici ma la cosa che mi ha emozionato di più è stata quella che una ragazza, di Roma, ha scritto una tesi di lettere su Fabrizio De Andrè e mi ha citato. Per me questo vale più di ogni premio prestigioso. Successivamente ho prodotto un libro di poesie dal titolo “L’età della Resa” che ha vinto due riconoscimenti molto prestigiosi”.
“Dopodiché ho prodotto un cortometraggio “Il volto nascosto del cyberbullismo” dedicato a questa piaga sociale molto importante – continua Christian – e hanno partecipato anche due calciatori, Fabio Quagliarella e Yaya Kallon, oltre che a Giovanni del trio comico più famoso d’Italia. Tengo molto a questo progetto anche perché lo porto nelle scuole per sensibilizzare i giovani all’argomento”.
“Sono completamente un autodidatta in tutto, non ho fatto scuole di recitazione perché, a mio avviso, troppo convenzionali e non si riesce poi a dare la propria impronta” ci spiega.
Christian non ha un luogo del cuore dove produce e scrive, però sicuramente trova più ispirazione sui monti sopra Sori (sua città d’origine) come il Monte Fasce o il Monte Corno: “Insomma mi piacciono i posti dimenticati da Dio – ride- ma io scrivo ovunque, non ho dei luoghi predefiniti. Vi svelo che ho scritto anche nei bagni dei cinema insomma quando ho voglia, ho voglia o quando scappa, scappa”.
Olcese nonostante abbia solo 29 anni ha già riscontrato successo e riconoscimenti prestigiosi: “Qualcosa ho fatto ma non sono arrivato, continuo sempre a lavorare. Progetti futuri? Tra non molto dovrò mettere in scena uno spettacolo contro la violenza sulle donne, progetto richiesto dal Comune di Genova, e gli attori saranno tutti giovani attori usciti dal Teatro Nazionale di Genova”.
“In questo momento sto anche editando il mio primo romanzo psicologico del quale sono già molto orgoglioso soprattutto perché mi ha scritto la prefazione Claudio Marazzini presidente della Crusca”, afferma.
Christian proviene da una famiglia di noti ristoratori, dal 1954, e i suoi genitori si aspettavano che prendesse in mano l’azienda di famiglia invece che intraprendere la carriera da poeta: “Ero proprio destinato a portare avanti l’attività dei miei genitori essendo l’unico maschio in casa – afferma – ma io invece ho fatto dell’altro. All’inizio i miei genitori avevano qualche dubbio ma ora sono i miei primi fan. Spesso li ho portati sul set per far capire che anche io lavoro, che faccio qualcosa di pratico perchè spesso avevano dei dubbi che il regista fosse un vero e proprio lavoro”.
Infine non manca un consiglio per i giovani che vogliono cercare di intraprendere la sua stessa carriera: “L’unico modo per fare cinema è credere di fare cinema e non arrendersi”, conclude Christian a IVG.