Fumata bianca

E’ ufficiale: alle regionali sarà Orlando il candidato di Pd, M5s, Avs e Azione. Ora l’impasse è nel centrodestra

La discussione è tornata in Liguria dopo che si era impantanata a Roma per settimane. Nel limbo Italia Viva. Gli avversari ora alle prese tra dubbi, sondaggi e la ricerca di un civico: torna in scena Cuocolo

Andrea Orlando

Genova. Come era previsto è arrivata l’ufficialità per la candidatura a presidente della Regione Liguria di Andrea Orlando. “Il confronto tenutosi nel pomeriggio di oggi tra i rappresentanti delle delegazioni regionali di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Azione ha preso atto del positivo dialogo nel merito delle proposte programmatiche emerse per dare un’alternativa alla Liguria. Il confronto ha portato all’individuazione di Andrea Orlando come figura in grado di raccogliere la più ampia fiducia affinché, nella veste di candidato alla presidenza della Regione Liguria, possa garantire la costruzione di un’alternativa”. La nota del Pd arriva poco dopo il tramonto di domenica, ovvero allo scadere del tempo che Orlando aveva dato per ritirare la propria disponibilità.

Fumata bianca dunque, come si era immaginato nel momento in cui il Movimento 5 Stelle aveva deciso di palesare il proprio endorsement. “A seguito della riunione di oggi, i rappresentati daranno avvio ai necessari e conseguenti adempimenti regionali e nazionali”, si legge ancora nella nota. Il quadro è chiaro: la discussione sul candidato è stata sbloccata riportando la trattativa sul territorio e spostandola lontano da Roma, un cambio di marcia impresso soprattutto dal segretario regionale dem Davide Natale.

Nell’elenco dei partiti per cui Orlando è il candidato non c’è Italia Viva, ma a questo punto è quasi un dettaglio e ci sarà spazio per eventuali chiarimenti nei prossimi giorni. Per quanto riguarda Azione, si può dire che la segretaria regionale Cristina Lodi ha attuato una coraggiosa forzatura rispetto alle posizione del leader Calenda. Ma il suo supporto alla candidatura di Orlando non era mai stato in discussione.

Sono passate 24 ore tra la festa dell’Unità a Trensasco, nell’entroterra di Genova, e quella di Montaretto, a due passi dalle Cinque terre, dove Orlando ha presentato un libro. 24 ore in cui è cambiato tutto. Sabato sera, l’ex ministro Pd sembrava avere quasi perso la pazienza. “Non sono capricci, i miei, però se serve un altro candidato bisogna deciderlo subito” e poi la preoccupazione che “il risiko” dei partiti a livello nazionale si giocasse sulla Liguria, a scapito della possibilità di vincere le elezioni. Orlando aveva avvertito, senza fare nomi ma non ce n’era bisogno, Conte, Renzi e Calenda, e pure la sua segretaria Elly Schlein.

Poi 24 ore dopo ecco che arrivano le due note, la prima da Luca Pirondini, senatore M5s che nei giorni scorsi aveva messo sul tavolo delle candidature anche il proprio nome, la seconda dal leader del Cinquestelle in persona, Giuseppe Conte. Pirondini non solo ha fatto un passo indietro, come prevedibile, ma ha chiarito che il nome di Orlando è quello che più condiviso dopo numerosi confronti. “Sia io sia l’intero M5S lo sosterremo convintamente e lealmente”. Conte ha ribadito il concetto: “Il bene della Liguria significa oggi la convergenza sul profilo di maggiore unità”.

Resta nel limbo, a questo punto, soprattutto la questione Italia Viva, che fino a questa mattina sembrava voler essere della partita, come spiegato, non senza una punta polemica nei confronti dei pentastellati, da Raffaella Paita. In Liguria il campo largo non può essere automatico, Italia Viva potrebbe rinunciare al simbolo e partecipare con singoli esponenti candidati in liste civiche o centriste. Questo consentirebbe anche di bypassare l’imbarazzo delle figure di Iv che oggi a Genova sostengono il sindaco Marco Bucci. Oppure potrebbe restare fuori dalla coalizione.

Tutti i dubbi saranno sciolti nelle prossime ore. Che non sono di attesa solo per i progressisti. Anzi. Al momento, con una situazione ribaltata fino a pochi giorni fa, è il centrodestra a vivere un momento di impasse sulla definizione del candidato o della candidata alla presidenza della Regione Liguria.

Impasse e tensione. Da un lato le dichiarazioni del ministro Edoardo Rixi che mettono in dubbio l’opportunità di una candidatura di Ilaria Cavo, dall’altro la ricerca di quel nome civico che però non sembra dare segnali. Radio centrodestra, al momento, vede l’apertura di una breccia sull’opzione Lorenzo Cuocolo, giurista, ex presidente di Filse e alle regionali 2020 in predicato di candidarsi persino per il centrosinistra. Cuocolo ha già fatto sapere di non essere interessato ma il corteggiamento non si è mai davvero chiuso.

Molto dipenderà anche dall’esito del sondaggio commissionato per capire chi avrebbe più chance di vittoria. Adesso quel sondaggio, con Orlando non più in pectore, può portare a risultati ancora più circostanziati. L’obiettivo della coalizione che punta a confermarsi alla guida della Regione Liguria vuole chiudere sul nome entro la settimana appena iniziata.

leggi anche
meloni salvini tajani
Decide roma
Elezioni regionali, il 9 settembre possibile “D-Day” per il candidato presidente del centrodestra

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.