Provincia di Savona. Tempo di chiusura per la stagione delle discoteche estive: com’è andata? E’ vero che i templi della musica (anche se magari non qui da noi) non sono più fenomeni alla moda come qualche anno fa? Che ruolo hanno i generi musicali?
Abbiamo provato a chiederlo a due guru del settore come Angelo Pisella della Suerte di Laigueglia e Giacomo Canale dei Golden Beach di Albisola, spaziando così da un capo all’altro della provincia.
Pisella, soddisfatto dell’estate 2024?
“Come tutto il turismo abbiamo ovviamente sofferto del meteo negativo di giugno, poi è stato un crescendo senza problemi, caratterizzato soprattutto da week end con il tutto esaurito, seguendo il trend degli arrivi che non sempre in settimana è stato invece eccezionale”.
Lei gira per l’Europa e non solo. Secondo molti le discoteche soffrono una certa aria di crisi. E’ vero?
“E’ in crisi un certo modo di fare discoteca, ma chi sa adeguarsi certamente non ne soffre. Da sempre la Suerte, ogni anno, rinnova format, party, guest. Il vecchio modo di intendere la discoteca non esiste più da qualche anno, chi insiste senza rinnovarsi è perduto. Ci sono nuove esigenze, bisogna capire, magari in anticipo, che cosa vuole il pubblico e gestire il locale come un’azienda, ad esempio rinunciando alle serate con poco afflusso anche per non danneggiare l’immagine”.
Come va all’estero?
“Persino a Ibiza o in Grecia a Mykonos non è più come un tempo. Addirittura a Ibiza si è registrato un calo, dovuto al fatto che hanno tirato troppo la corda, senza capire che la crisi economica ha ridotto la capacità di spesa. I clienti non sono stupidi e non sperperano i soldi”.
Lei ha interesse anche per il Kenya, che potrebbe essere un termometro adatto per giudicare l’arrivo nelle mode musicali dei ritmi africani.
“In Kenya le discoteche si trovano nei villaggi e funzionano come sempre. Curiosando di più, si avverte in effetti una valorizzazione della musica africana, a cui prestiamo attenzione anche se non siamo ancora pronti a proporla con continuità. Una considerazione va fatta per tutti i generi musicali, a cominciare dalla techno-house ormai diventata più commerciale”.
Giacomo Canale, come giudica l’estate dei Golden Beach?
“Senza dubbio positiva e con la voglia che non finisca: noi abbiamo infatti fissato la festa di chiusura per sabato prossimo, 28 settembre. Hanno funzionato bene i nostri format del mercoledì e del venerdì e le cene animate della domenica, che hanno richiamato turisti e clienti anche da fuori zona. Per il sabato non ci sono mai problemi, bisogna anzi fare una certa selezione per non abbassare la qualità”.
C’è una teoria che segnala aria di crisi per le discoteche. E’ vero?
“Bisogna chiarirsi. I colleghi dell’Adriatico o del Salento hanno fatto buone stagioni. Le discoteche hanno però molte alternative come i discobar, la musica nei ristoranti, gli eventi, i festival con dj. Quindi le discoteche devono diversificare il prodotto, anche rispetto ai giorni della settimana, e se sai farlo sei vincente”.
I Golden hanno proposto le serate no alcol per i più giovani. Hanno funzionato?
“E’ un tema molto delicato. Ci abbiamo provato e anche con successo, ma i rischi sono troppi. Qualcuno arriva magari già ubriaco o nascondendo qualche bottiglia. Abbiamo così deciso di rinunciare”.
Le nostre discoteche, dunque, sono vive e lottano insieme a noi. Meritano attenzione, perché è nota l’importanza per il turismo dei giovani, futuro della nostra economia.