Botta e risposta

Discarica Cima Montà, Ata sulla richiesta di 2 milioni al Comune: “Stiamo valutando, ma siamo pronti allo scontro”

Continua l'acceso dibattito sulla questione. Il sindaco ribadisce: "Richiesta infondata"

Sede ATA spa Savona

Savona. Ritorna, in commissione consiliare con audizione dei vertici di Sea-s e Ata, l’acceso dibattito sulla richiesta di rimborso delle spese di gestione sostenute per la discarica di Cima Montà avanzata da Ata al Comune di Savona.

I costi sostenuti dalla società partecipata dal Comune riguardano la la chiusura parzialmessa in sicurezza e per la messa in sicurezza e per la chiusura parziale e la gestione post-operativa della discarica.

domanda dei consiglieri comunali Fabio Orsi e Manuel Meles, Mario Tassinari, amministratore unico di Ata risponde sull’ipotesi di apertura di un contenzioso per la richiesta di 2,2 milioni di euro: “Dovremmo trovare una soluzione. Non dico al nemico cosa farò, ho fatto le mie valutazioni costi-benefici, ma la questione è ancora aperta. Se son convinto di avere ragione vado dritto come un fuso. Siamo su posizione diverse, io riconosco le ragioni del Comunee in alcuni aspetti le condivido, io ho le mie altrettanto valide. Spero di riuscire a evitare lo scontro, ma sono pronto ad andare allo scontro. Sarà il giudice a dire chi ha ragione“.

“Mi sembra corretto precisare e ribadire che l’amministrazione comunale – ha ribadito il sindaco Marco Russo durante il confronto – dopo aver ricevuto per la prima volta la richiesta nell’ottobre 2021 e poi motivata e documentata solo nel dicembre 2023, ha esaminato la questione e ritenuto infondata la richiesta quindi non è stato dato seguito a nessun pagamento. Siccome Ata deve portare a termine il piano di concordato in termini ben precisi, noi ci attendiamo che non venga aperta una causa totalmente infondata”.

E Russo ha ancora aggiunto: “Il buon senso deve sempre prevalere. Noi abbiamo interesse che le risorse dell’attivo di concordato vadano a favore dei creditori, sia lavoratori, artigiani e imprenditori e non vengano investititi per attività che non portano un vantaggio. La mia perentorietà non nasce da una nostra volontà, abbiamo il dovere di valutare la fondatezza delle richieste”.

Sul concordato Tassinari ha aggiunto ancora: “La situazione è complessa e ho trovato parecchie difficoltà che pian piano ho sistemato. Ha 1067 fornitori, alcuni non avevano più credito, altri non risultava più ma c’era. Il 14 agosto abbiamo presentato un piano al commissario che ci ha chiesto qualche giorno fa alcune informazioni. Nel frattempo abbiamo gestito altre pratiche e cerchiamo di portare in esecuzione il piano concordatario. I dipendenti sono stati pagati con il primo riparto. Per quanto riguarda il Sacro Cuore stiamo aspettando che il Comune acquisti il parcheggio. Nel frattempo aspettiamo di conoscere l’esito dell’asta per la vendita del park di via Saredo”.

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