Savona. Se nei giorni scorsi il risultato emerso dal sondaggio sulla pagina Instagram di IVG aveva riscontrato che due cittadini su tre volevano la riapertura al traffico di corso Italia a Savona (Il 66% degli utenti che hanno partecipato al sondaggio riteneva che fosse “giusto” riaprire la strada, mentre il 34% era contrario) non si può dire lo stesso per il sondaggio sul canale di WhatsApp.
A 5 ore dall’apertura del sondaggio è sempre in vantaggio l’opzione che vuole la riapertura del tratto ma non nettamente. Per ora (è ancora possibile votare) 186 persone hanno votato che è giusto riaprire la strada mentre 116 ritengono che sia sbagliato tornare all’origine.
Una differenza di 70 voti che, anche se continua sul trend dei giorni scorsi, non marca in così maniera evidente la differenza di vedute. Dai pronostici che poi sono stati supportati anche dalla raccolta firme di questi giorni (il 2 settembre erano già 1400 tra i residenti e un centinaio tra i non) la volontà dei savonesi appare evidente: corso Italia va riaperta.
La raccolta firme proseguirà fino a metà mese. Gli organizzatori definiscono la pedonalizzazione del tratto tra via dei Vegerio e via Paleocapa una “scelta scellerata”. Posizione condivisa dai residenti e non (la raccolta è stata aperta anche a vive fuori comune): “Non se ne può più“, si sente ripetere dai firmatari.
E’ possibile firmare anche al di fuori di questi orari in uno dei negozi aderenti all’iniziativa. Al momento sono già 9: Il Pellicano (via Manzoni), Caffè Centrale (piazza Mameli), Bar Olimpia (via dei Vegerio), Autoscuola Mura (via Battisti), Pet Shop (via dei Vegerio), Casa della Gomma (Corso Italia), Cocktail Balance (via Baglietto – Darsena), Polleria Cri e Mauri (corso Tardy e Benech) e Bar Cucciolo (via Boselli). Ma l’elenco potrebbe aumentare nelle prossime ore. I negozi aderenti esporranno in vetrina una apposita locandina.
L’intenzione della minoranza è quella di portare avanti la raccolta firme a lungo, anche per contrastare simbolicamente l’iter di revisione del traffico in centro portato avanti dal Comune: a metà settembre, infatti, è prevista la presentazione delle soluzioni elaborate da Sintagma per risolvere il “nodo” di piazza Mameli. Alcune soluzioni riguardano più strettamente l’area della piazza, altre invece sono misure più estese che coinvolgono il sistema del traffico degli autoveicoli che si sviluppa tra piazza Mameli, piazza Diaz, piazza Saffi. Tutte le ipotesi – nessuna delle quali prevede la riapertura di corso Italia al traffico, un dettaglio che non ha mancato di suscitare polemiche da parte dell’opposizione – sono state testate su un micromodello apposito e, fa sapere il Comune, “presentano indicatori di netto miglioramento rispetto alla situazione attuale”. Al momento sono tre quelle ritenute più interessanti, ma ce ne sono altre allo studio che completano alcune varianti.
“E’ il metodo ad essere sbagliato – ribadisce Daniela Giaccardi – Prima di assumere una decisione si fanno studi e valutazioni e solo dopo si decide. Questa decisione ha intasato il centro, le vie d’uscita da Savona e quelle di ingresso nei quartieri limitrofi, ha aggravato il centro e il percorso stradale cittadino. Vedremo Sintagma che cosa proporrà, ma questa scelta la dice lunga sul metodo che è stato adottato per affrontare questa tipologia di problema, un problema importante che certamente va risolto. Abbiamo proposto la nostra iniziativa in consiglio, ma tutte e tre le nostre mozioni sono state disattese e abbiamo ricevuto solo promesse di soluzioni che ad oggi non sono ancora arrivate. Quindi è necessario far sentire la nostra voce. Siamo qui per i savonesi e per migliorare la vivibilità della città”.
Ora non resta da vedere se l’amministrazione comunale ascolterà o meno la voce dei cittadini.