La ricostruzione

Violenze su minori, arrestato un prete: avrebbe offerto regali in cambio di prestazioni sessuali

Padre Andrea Melis era direttore di una scuola privata e presidente della Federazione delle scuole cattoliche. A denunciare i familiari di un ragazzino che sarebbe stato abusato da quando aveva 12 anni

carabinieri macchina

Liguria. Violenza sessuale su minorenne, prostituzione minorile e tentata violenza aggravata: sono questi i reati di cui è accusato e per cui è stato arrestato, nella giornata di venerdì 2 agosto, padre Andrea Melis, 60 anni, prete molto conosciuto a Genova e attivo proprio nell’ambito dell’educazione dei giovani.

Lo scoop, riportato dalle pagine del SecoloXIX, racconta di un’indagine andata avanti per mesi e culminata solo ieri con l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare della procura da parte dei carabinieri. L’arresto ai domiciliari, questa la misura decisa dalla gip, riguarda per ora solo per il primo reato, gli abusi andati avanti per oltre tre anni su un ragazzino di 12. Sulle altre accuse serviranno ancora indagini.

Il prete arrestato, appartenente ai Padri Scolopi, era presidente di Fidae Liguria, la federazione delle scuole cattoliche, oltre che direttore della scuola elementare e della fondazione Assarotti in salita San Bartolomeo degli Armeni ma era anche parroco assegnato alla chiesa di Sant’Antonio da Padova a Finale Ligure.

La Curia, in realtà, lo aveva già sospeso d’urgenza da settimane, informata dalla procura dell’indagine in corso. Quindi ultimamente padre Andrea Melis era stato trasferito in una comunità del levante genovese dove non aveva contatti con la comunità ed è qui che trascorrerà i domiciliari.

Secondo quanto emerso dalle indagini, in particolare, il sacerdote avrebbe portato un chierichetto che all’inizio dei fatti aveva 12 anni a ripetuti favori sessuali in cambio di regali, cene, abiti firmati, videogiochi e migliaia di euro di ricariche attraverso una carta prepagata. Avrebbe, inoltre, provato a baciare altri due giovanissimi con la promessa di una sigaretta elettronica in dono. A casa del religioso, in centro città, i carabinieri hanno trovato materiale interessante ai fini delle indagini, una scorta di e-cig, appunto, ma anche farmaci per la stimolazione sessuale.

E’ comunque la prima vicenda quella che ha fatto scattare l’indagine e l’arresto del prete Andrea Melis. A denunciare è stata la famiglia del ragazzino genovese, preoccupata dagli oggetti costosi di cui disponeva.

Padre Andrea Melis è difeso dagli avvocati Raffaele Caruso e Graziella Delfino che dicono: “I reati di cui è accusato il nostro assistito non riguardano l’ambiente scolastico dove operava o altri gestiti dall’ordine di appartenenza”. Il pm che sta portando avanti l’inchiesta è Federico Panichi mentre la giudice per le indagini preliminari è Milena Catalano.

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