Tragico

Toirano celebra gli 80 anni del bombardamento del 1944, Bertolotto: “Trasmettere il ricordo dovere morale, per educare i giovani alla pace” fotogallery

Il sindaco lancia un progetto di raccolta delle testimonianze di superstiti e famigliari che coinvolgerà le scuole del paese

Toirano celebra gli 80 anni del bombardamento del 1944

Toirano. Si è tenuta questa mattina, presso il Parco Rosciano, la cerimonia di celebrazione dell’ottantesimo anniversario del bombardamento aereo che colpì Toirano durante la Seconda Guerra Mondiale.

Alla commemorazione erano presenti i membri dell’amministrazione comunale, le autorità civili e militari e numerosi toiranesi testimoni diretti di quella drammatica giornata.

Cosa accadde

La mattina del 12 agosto 1944 i bombardieri americani effettuarono cinque incursioni su bersagli nel savonese; a farne le spese fu anche Toirano, dove alcuni quartieri settentrionali del borgo vennero pressoché rasi al suolo, con un bilancio di 44 morti.

Già dalle prime battute dell’estate 1944, la popolazione di Toirano viveva nell’ombra del conflitto. Sorvoli da parte di caccia alleati, soprannominati “Pipetto”, che scrutavano le difese contraeree costiere. Questi avvistamenti fungevano da macabri presagi di un attacco più massiccio. Le incursioni aeree, con lancio di bombe incendiarie e mitragliamenti, erano ormai consuetudine, con il bersaglio principale rappresentato dalla postazione tedesca del Piccaro. Segnali premonitori che buona parte della popolazione ascoltò, rifugiandosi nella grotta santuario di Santa Lucia Inferiore.

L’alba del 12 agosto 1944 non si discostava dalle precedenti. Alle 11 un boato squarciò il cielo della Valle Varatella: le fortezze volanti (Boeing B-17 Fortress), dal mare verso monte, sorvolarono la vallata. Tre squadriglie si disposero in formazione e, con un sibilo assordante, scesero verso il paese. La prima squadriglia, sorvolando la Fascetta (via Garibaldi), diede il segnale di sgancio. Le bombe esplosero in una sequenza terrificante. La seconda formazione colpi la zona di Terre Rosse (vicino al ponte delle Giaire), mentre la terza, in modo più disordinato, bombardò le pendici del Monte San Pietro.

In pochi minuti, Toirano fu trasformata in un inferno, avvolto in una enorme nube di polvere acre che la avvolse per giorni. La Braia, un tempo unita al borgo, venne completamente rasa al suolo, separando per sempre le due zone. Il Torracco, la via principale, e le piazze Libertà e San Martino subirono gravi danni, mentre il ponte delle Giaire e gli altri ponti rimasero intatti.

Toirano celebra gli 80 anni del bombardamento del 1944

Il bombardamento di Toirano causò 41 morti, aprendo una ferita indelebile all’interno della memoria: un segno che oltrepassa il tempo e si sposta tra le generazioni. Un evento tragico che ci lascia con una sola certezza, un numero di vittime ed al contempo ci spinge a porci alcune domande: quali erano gli obiettivi? Erano forse i ponti o le postazioni contraeree? E’ stato un grossolano errore militare?

La cerimonia per gli 80 anni

Come ogni anno, l’evento è stato ricordato con una cerimonia in memoria delle vittime tenutasi nei pressi del monumento ai caduti realizzato da Agenore Fabbri.

Dopo la celebrazione della messa da parte del parroco don Tiziano Gubetta e l’alzabandiera, è intervenuto il sindaco Marco Bertolotto: “Era il 12 agosto 1944 quando la furia della guerra si abbatté sulla nostra comunità, spezzando vite innocenti e seminando distruzione. Oggi, distanza di otto decenni, ripercorriamo quei tragici eventi non solo per commemorare le vittime, ma anche per riflettere sulla nostra comunità. Il bombardamento di Toirano ci ricorda con immediatezza drammatica le disastrose conseguenze dei conflitti e la fragilità della pace. In un mondo ancora segnato da tensioni e disuguaglianze, la memoria di questo evento deve spronarci a contrastare ogni forma di intolleranza e discriminazione”.

“Trasmettere alle nuove generazioni la storia di eventi drammatici come il bombardamento di Toirano è un dovere morale e civile. Significa educarle alla pace, al rispetto del prossimo e alla consapevolezza che solo attraverso il dialogo e la collaborazione possiamo costruire un futuro migliore. La scuola e le istituzioni locali ricoprono un ruolo fondamentale. Attraverso iniziative di
sensibilizzazione, percorsi didattici dedicati e la valorizzazione dei luoghi della memoria, possiamo fare in modo che i nostri giovani conoscano e comprendano la storia, affinché non si ripetano gli errori del passato. Commemorare il bombardamento di Toirano significa, dunque, non solo ricordare il passato, ma anche costruire un futuro più giusto, solidale e partecipato. È un impegno che ci riguardo tutti: cittadini, istituzioni e, in particolare, le nuove generazioni. Solo coltivando la memoria ed elaborando la storia della nostra comunità potremo costruire una società più pacifica e inclusiva, dove i tragici eventi del passato non rappresentino solo un monito, ma un punto di partenza per un futuro migliore”.

“Il ricordo della guerra non può lasciarci indenni – ha aggiunto Bertolotto – Tutte le famiglie di Toirano sono state colpite dal lutto e dalla distruzione delle loro case. Un evento atroce e reso ancora più drammatico dal fatto che ancora oggi non si sa perché Toirano fu bombardata. Fatto sta che morirono 41 persone e il paese fu avvolto per ore da una nube di polvere. Tutto in una giornata calda come quella di oggi”.

Toirano celebra gli 80 anni del bombardamento del 1944

“Nel mese di ottobre 1969 l’allora amministrazione comunale volle ricordare l’evento l’inaugurazione di un monumento realizzato da un maestro quale Agenore Fabbi, che riconobbe questa come delle sue migliori opere artistiche. Oggi purtroppo risultano assenti i bambini delle scuole, che sono chiuse. Per questo motivo, ogni 26 ottobre (data di inaugurazione del monumento) vorremmo ripetere la cerimonia alla presenza degli alunni, con i quali ci piacerebbe iniziare un progetto di conservazione della memoria raccogliendo le testimonianze di quanti hanno vissuto il bombardamento in prima persona o lo hanno sentito raccontare dai loro cari. Ci rivedremo qui il 26 ottobre e riaffronteremo il tema con il contributo dei ragazzi”.

“La furia della guerra non deve prevalere sulla ragione, sulla riflessione e sul sentimento. Le guerre si chiudono sempre con un trattato di pace che poteva essere fatto prima di iniziare il conflitto, e lasciando sul territorio devastazione e morte. Orrori che ben conosciamo, dato che ancora oggi abbiamo una guerra alla nostra porta. E’ come se gli uomini non imparassero bene, anche se i conflitti vanno avanti dai tempi di Caino e Abele”.

Dopo il discorso del sindaco, alcuni testimoni del bombardamento hanno raccontato i loro ricordi e le loro sensazioni 80 anni dopo quei tragici eventi. Infine, i consiglieri comunali hanno dato lettura dei nomi dei caduti e davanti al monumento è stato posata una corona di alloro a ricordo della tragedia.

Fino al 31 agosto il Museo Etnografico della Val Varatella ospiterà una mostra fotografica ricca di testimonianze sul bombardamento.

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