Savona. Il pianoro è tornato quello di sempre. Il bivacco di Ferragosto lo aveva lasciato colmo di rifiuti. Addirittura un cestello del supermercato per fare la spesa. Ora è nuovamente un prato immenso, in ordine.
La zona della chiesa della Madonna degli Angeli è stata scelta come meta e lasciata “in modo vergognoso” ci raccontano amareggiati i volontari dell’Associazione che si occupa del suo decoro. Volontari che, insieme ad altri, hanno ripulito e riordinato i prati intorno alla storica chiesina che domina la città dall’alto.
Un duro lavoro da parte di chi è legato a questo posto di Savona che è nel cuore di tutti. E allora ecco le foto del “giorno dopo”. Abbiamo sentito i volontari dell’Associazione GPN2010.
“Rispettare i luoghi storici e la natura è fondamentale per preservare il nostro patrimonio culturale e ambientale. Dobbiamo agire in modo che le nostre azioni non danneggino altri, né la natura, né i beni comuni. Regola infranta da un gruppo di ragazzi che hanno deciso di trascorrere la notte di Ferragosto alla Madonna degli Angeli”, ci spiegano.
Ma cosa è successo? “Hanno raggiunto il prato dietro la chiesa percorrendo una strada sterrata, dove c’è divieto di transito, montato le loro tende e acceso il fuoco, nonostante un’ordinanza lo vietasse, mettendo a rischio un luogo devastato troppe volte da incendi, – poi continuano. – Dato parola a un nostro volontario di rispettare quel luogo e di non lasciare rifiuti. Ma la promessa è stata smentita la mattina dopo lasciando sparsa, nell’area intorno all’edificio, spazzatura di ogni genere”. Per fortuna, rifiuti da togliere a parte, nessun danno.
“Ci poniamo la domanda, ma se non fosse andata così? Se il fuoco fosse uscito dal cerchio di pietre e avesse raggiunto la vegetazione circostante? Se avessero arrecato danni a cose o, ancor peggio, a persone? Ci sono regole da rispettare e persone che si sentono legittimate a infrangerle, per questo dovrebbero esserci autorità capaci di farle rispettare. Chi di dovere invece non è intervenuto, replicando un copione già visto. Ci domandiamo perché a parole tutti sono indignati dell’abbandono in cui versa quel luogo e poi nei fatti nessuno è disposto a dare il proprio contributo per la sua tutela – sottolineano. – E’ un luogo storico al quale sono riconosciute valenze non solo affettive, ma ambientali”.
“Resta la nostra totale disapprovazione nei confronti del comportamento dei ragazzi e nulla giustifica l’accaduto, ma anche la consapevolezza che chi ‘si gira dall’altra parte’ non è meno colpevole di coloro che hanno compiuto l’atto in sé”.