Savona. “Se vinceremo le prossime elezioni regionali o se saremo sui banchi dell’opposizione, impediremo assolutamente lo scempio del rigassificatore”. Lo afferma Fabrizio Marabello, responsabile della comunicazione e della propaganda del Movimento Indipendenza per la Liguria.
“Tra gli impianti di rigassificazione programmati c’è quello galleggiante di Savona dove, più precisamente a Vado Ligure, è previsto che nel 2026 venga trasferita la nave rigassificatrice Golar Tundra attualmente collocata a Piombino – ricorda Marabello – Stiamo parlando di una nave gasiera modificata che doveva portare Piombino alle vette della produzione di gas fossile in Italia, ma, per ora, nulla di tutto questo è diventato realtà e il ‘mostro’ (la nave è lunga 300 metri e nel porto ci sta strettina) giace praticamente inutilizzato. Così come il gasdotto realizzato in pochi mesi con procedura d’urgenza”.
“Siamo convinti dell’inutilità e della pericolosità per la salute delle persone dei rigassificatori galleggianti ai fini della sicurezza energetica della nazione. Ricordiamo che Vado Ligure è stata protagonista di un rilevante inquinamento ambientale provocato dall’esercizio della centrale a carbone di Tirreno Power con gravi impatti sulla salute della popolazione e oggetto di un annoso procedimento penale recentemente risoltosi con l’assoluzione dei 26 imputati coinvolti (Carbone killer: a Vado Ligure mortalità del 50% superiore alla norma). Il rigassificatore è un impianto pericoloso anche per le caratteristiche stesse della nave. Il territorio del solo Comune di Vado Ligure è già altamente impattato in tutte le sue forme: a oggi ospita infatti due grandi discariche, due cave, un terminal tra i più grandi d’Italia, una piattaforma portuale interrata”.
“A tutto ciò negli ultimi mesi si è aggiunto un nuovo deposito di GNL, un nuovo cantiere deposito cassoni per la diga di Genova e la nave-rigassificatore. È questa una delle vicende più ridicole dell’amministrazione Toti: prima viene approvato dissennatamente, senza adeguate riflessioni tecnico politiche, l’insediamento di un rigassificatore a Vado Ligure e poi, rendendosi conto dell’ovvia e furente contrarietà degli abitanti, viene fatta una repentina marcia indietro dettata esclusivamente da valutazioni di carattere elettorale. È questo il modo di amministrare una regione? Si decide per il sì per fare un favore al Governo Meloni e poi si passa al no per tentare di salvare un briciolo di consenso elettorale. Se vinceremo le prossime elezioni regionali o se saremo sui banchi dell’opposizione, impediremo assolutamente questo scempio”.