Genova. Alla vigilia del sesto anniversario del crollo del ponte Morandi procedono i lavori per la costruzione del Memoriale per le 43 vittime, fulcro del più ampio progetto del Parco del Ponte. Luogo di rispetto e di memoria, di testimonianza e di denuncia, il Memoriale 14.08.2018 e i limitrofi giardini dell’argine del Polcevera sono realizzati nei pressi dell’ex pila 9 del viadotto. L’inaugurazione – già slittata rispetto alla previsione di aprire tutto entro il 14 agosto di quest’anno – dovrebbe tenersi a novembre, in accordo col comitato dei familiari delle vittime.
La parte a nord, destinata alla Casa delle Famiglie e al Memoriale, è ospitata all’interno di un edificio industriale recuperato, unica porzione mantenuta integralmente del complesso ex Amiu Bonifiche, ancor prima antica squadra al rialzo delle Ferrovie dello Stato. Le due parti più a sud – la serra bioclimatica e il bar-punto di incontro – sono ospitate in una nuova architettura, che prolunga la sagoma del manufatto già esistente, completamente rinnovato, anche nel rivestimento.
Lo spazio del Memoriale si articola in diversi ambienti: da via Campi l’accesso riservato alla Casa delle Famiglie, un luogo dedicato ai familiari delle 43 vittime, e quello allo spazio espositivo del Memoriale, scandito dal passo delle capriate Polanceau sovrastanti, oggetto di un attento risanamento strutturale conservativo, fino alla soglia verso la serra. Gli spazi interni, tra loro indipendenti ma interconnessi, seguono la sequenza ritmata delle dieci campate dell’ex edificio industriale: le prime due sono riservate alla Casa delle Famiglie, le altre otto all’esposizione. Un mezzanino posto al di sopra della Casa delle Famiglie, che traguarda la serra, accoglie una piccola sala conferenze e rappresenta il punto di incontro tra i familiari delle vittime e i fruitori del museo.
Il percorso del Memoriale propone al visitatore una narrazione attraverso sei principali ambiti tematici: il ponte Morandi, dedicato alla vicenda di costruzione dell’infrastruttura; i soccorsi, dedicato alle ore drammatiche del collasso del ponte, alle vittime e ai soccorsi; i media, che presenta una selezione delle reazioni nel mondo alla tragedia e le sue diverse interpretazioni giornalistiche, politiche e culturali; le comunità locali, che racconta della difficile sfida di una normalità da riconquistare; il processo, che registra l’evoluzione della vicenda giudiziaria.
Lo spazio centrale del Memoriale ospita un’installazione multimediale e immersiva dedicata al momento del crollo che trasmette al visitatore la sensazione del terrore e del caos di quegli istanti, per poi ricordare le vittime, tramite l’accensione di fasci di luce accompagnati dalla musica di Remo Anzovino. Il percorso si conclude con un ricordo delle vittime, per poi proseguire nella serra.
L’architettura della facciata ovest dell’edificio esistente, caratterizzata da arcate e vetrate, e rivestita con moduli ceramici leggermente prismatici, conferisce un’identità unitaria al Memoriale. L’edificio si conclude con una parete vetrata a tutta altezza che introduce alla serra bioclimatica, che accoglie, su circa 410 metri quadri, una collezione di specie arboree e arbustive, come omaggio silenzioso alle vittime e nello stesso tempo suggerendo un momento di rinascita dopo la tragedia.
La serra, integrata alla sagoma dell’edificio esistente e caratterizzata da un’architettura luminosa, offre ai visitatori un’esperienza immersiva nella complessità del territorio ligure e nella sua biodiversità. L’allestimento verde della serra, in cui sono predisposti gli spazi per accogliere le piante, sarà suddiviso in ambiti in cui troveranno spazio esemplari di felci arboree, di palme e piante edibili. Una grande parete verde accentuerà l’effetto.
Il percorso tra le piante porta all’accesso con l’ultimo modulo sul lato sud, che comprende uno spazio pubblico polifunzionale e un punto ristoro, di cui sono già visibili anche gli allestimenti interni, su due piani.
Il Memoriale 14 agosto 2018, insieme ai Giardini dell’Argine del Polcevera, è stato sviluppato dal team guidato da Stefano Boeri Architetti. Mentre procedono i lavori edili del Memoriale e della Serra, il comitato tecnico scientifico – costituito dal Comune di Genova e dal Comitato dei parenti delle vittime – sta lavorando alla definizione dei contenuti multimediali, in stretta collaborazione con lo studio Stefano Boeri Architetti, alla direzione artistica dell’allestimento, e con la genovese Ett, che coordina il team di creativi, ricercatori e giornalisti impegnati sul progetto. L’esperienza si snoda tra touchscreen interattivi e grandi videoproiezioni immersive, accompagnati dalle musiche originali, composte da Remo Anzovino. Il Memoriale sarà frutto di un lavoro di comunicazione attento, pensato per raccontare storie e condividere emozioni, per dare spazio a una riflessione collettiva che guardi al futuro.
Giardini dell’Argine del Polcevera
Nella parte sud del Parco del Memoriale, a fine marzo 2025, saranno realizzati spazi collettivi verdi e attrezzati, in un grande “giardino botanico” dalla struttura semplice e lineare, che metterà in connessione gli edifici del Memoriale-Serra e della ludoteca.
La nuova ludoteca, la cui ultimazione è prevista per la prossima primavera, è realizzata nella palazzina uffici ex Amiu, con un costo complessivo di 3,5 milioni di euro. L’intervento in corso ha riguardato la rimozione degli impianti esistenti, le demolizioni delle parti interne, di strutture, strip out e l’adeguamento strutturale e sismico dell’edificio. La palazzina di tre piani e un sottotetto, ospiterà sale attrezzate per i giochi di movimento, feste per bambini, giochi da tavolo, videogiochi, laboratori tematici, spazi studio, per l’ascolto della musica e per la lettura.
I Giardini dell’argine del Polcevera, ideati come un percorso espositivo di fiori e piante in rapporto di continuità tra esterno e interno, includono ampie porzioni di natura, in una sequenza di spazi dai diversi accenti che scorrono a fianco e in parallelo al Memoriale. La corte d’ingresso ai Giardini, da nord, è uno spazio luminoso e protetto dai muri esistenti: definisce una piazza che accompagna il visitatore dalla strada all’interno dei Giardini e del Memoriale. Scale e rampe, ora integrate con vegetazione rampicante, delineano la corte, creando uno spazio ritmato e articolato, arricchito dalla presenza di alberi di gelso.
La parte centrale del parco accoglie il giardino degli eduli, stanze verdi intime e raccolte tra alte siepi, con alberi da fiore, da frutto ed essenze profumate; e il giardino delle felci, con felci autoctone come simbolo della biodiversità tipica dell’intera valle, e che sfuma la separazione tra interno ed esterno della Serra Bioclimatica, offrendo un’esperienza visiva unica.
La parte finale, dopo la Serra, si sviluppa come una progressione di spazi naturali e minerali, che include la Pergola dei profumi. Nel giardino, sono previsti alberi ad alto fusto oltre a varietà di specie arboree e floreali. Saranno installate pavimentazioni drenanti, con particolare attenzione all’uso di materiali dell’architettura del paesaggio. Il giardino botanico sarà una zona verde, con spazi che garantiranno l’ombra naturale e il contrasto alle ondate di calore per l’intera zona.
I lavori per il giardino sono stati finanziati dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica nell’ambito del programma sperimentale sull’adattamento ai cambiamenti climatici. La realizzazione è stata divisa in due lotti, per un importo complessivo di 1.713.234 euro. Per la prima volta si realizzerà un parco per la mitigazione dei cambiamenti climatici.
Genova Lighthouse City
I Giardini e il progetto di rigenerazione del quadrante della Valpolcevera sono inseriti nel Genova Lighthouse City, la strategia del Comune di Genova (approvata alla fine del 2019) per individuare soluzioni alle sfide del cambiamento climatico. Genova Lighthouse City pone le basi per il miglioramento futuro attraverso la consegna di un piano d’azione: l’Action Plan Genova 2050, approvato a maggio 2021, che comprende un nucleo di 12 azioni concrete per raggiungere alti standard di sostenibilità ambientale, di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, per una migliore qualità della vita.
In seguito alla tragedia del crollo del Ponte Morandi del 14 agosto 2018, si è avuta la necessità, insieme alla ricostruzione del ponte, di ripensare questo quartiere con obiettivo finale la ricucitura urbana tra le due sponde della vallata e la ricostruzione sia dal punto di vista architettonico e urbano, ma soprattutto sociale: una rinascita di qualità in termini di forme e servizi, pensata soprattutto per le persone che vi abitano e vi lavorano in ottica di sostenibilità ambientale e innovazione.
I caratteri del parco sono: le pavimentazioni drenanti, la varietà di specie arboree e floreali, l’accessibilità a tutti, l’attenzione all’uso di materiali e dispositivi di paesaggio. L’inserimento di alberi e aree a prato dove prima erano presenti solo superfici totalmente impermeabili pavimentate in asfalto o cemento potrà contribuire a mitigare il fenomeno delle ondate di calore e a trattenere, nei periodi siccitosi, maggiore umidità nel terreno reso permeabile e traspirante dagli interventi. Inoltre, la ri-permeabilizzazione dei terreni ridurrà in maniera incrementale gli effetti delle precipitazioni intense su tutta l’area oggetto di intervento.
I giardini si configureranno come spazio di nuova socialità urbana. Il disegno delle diverse aree conferma quello geometrico dello spazio, orientato lungo l’asse del Polcevera, definendo un’alternanza netta di vuoti e di pieni, che restituisce un’immagine intensamente curata e nello stesso tempo si configura come area a manutenzione contenuta.
La simulazione in realtà virtuale
Immergersi nei Giardini è già possibile grazie alla creazione del Parco del Ponte in realtà virtuale, realizzato in collaborazione con il Comune di Genova, nell’ambito di Genova Lighthouse City, dalla startup genovese Shopthelook, fondata da Ottavia Pittaluga con il fratello Lorenzo Pittaluga, specialista in modellazione 3D e visual design. Shopthelook ha integrato un’ampia varietà di piante nel VR del Parco del Ponte, tra cui Morus fruitless, Ficus carica e molte altre. Queste piante sono state modellate in 3D da Lorenzo Vittorio Pittaluga e corredate da schede informative che ne descrivono le caratteristiche e l’adattabilità al cambiamento climatico. Le informazioni sono inserite come tag interattivi all’interno dello spazio 3D, permettendo ai visitatori di esplorare e apprendere in modo coinvolgente. Le illustrazioni botaniche sono state realizzate da Crystal Padoan, offrendo un’esperienza visiva autentica e scientificamente informativa. Il progetto del Parco del Ponte, unisce tecnologia e natura, sensibilizzando il pubblico sui temi cruciali dell’adattamento climatico.