Liguria. “Ennesimo lamento del pescatori professionisti liguri; questa volta è per la presenza di meduse, che riempiono le loro reti, anche di profondità, rischiando addirittura di romperle”.
Inizia così l’ultima nota di Osa (Osservatorio Savonese Animalista), dal quale hanno proseguito: “L’incremento di meduse nel mare è senza dubbio favorito dal riscaldamento delle acque dovuto al cambiamento climatico in corso; ma non solo, perché è la palese dimostrazione di un mare svuotato dei pesci che se ne cibano: i maggiori predatori di meduse sono infatti, oltre alle testuggini e tartarughe marine, tonni, pescispada, pesci luna, pesce azzurro e molte altre specie fortemente pescate; le stesse meduse catturano poi piccoli pesci ed organismi marini, innescando così un circuito di ulteriore impoverimento del mare”.
“S’impone quindi un coraggioso intervento delle autorità competenti, in cui massimo esponente è però il ministro Lollobrigida, che dovrebbe ridurre la pesca professionale e sportiva, allargare le aree marine protette e crearne di nuove; ed inoltre promuovere il consumo davvero sostenibile del pesce di mare, che deve necessariamente mirare alla riduzione e non all’aumento del quantitativo annuale pro-capite, oggi per gli italiani a 32 chili (il triplo di vent’anni fa)”.
“Ed è necessario scoraggiare l’acquisto di pesce di altri mari e di quello di acquacoltura (alimentato con farina di pesce selvatico): dei pesci acquistati e mangiati dagli italiani 4 su 5 sono “stranieri” e la metà d’allevamento. Ma lo farà ? Neanche per sogno”, hanno concluso da Osa.