“Considerando la spesa esosa dello spettacolo di 12 minuti di droni – spiega -, a questo punto per intero a carico delle casse comunali, si è presa la decisione di non farlo e di procedere, come da tradizione, alla realizzazione dei due eventi di spettacolo pirotecnico, uno a Varigotti e uno a Finalmarina. Intorno al 20 di giugno (a circa 10 giorni dal nostro insediamento) abbiamo preso immediatamente contatto con la ILMA Sub per il noleggio della chiatta e cercato artificieri per gli spettacoli. Ci tengo a precisare che anche per Varigotti non era stato preso nessun contatto”.
Continua Firpo: “Presi tutti gli accordi, abbiamo cercato, come già avvenuto lo scorso anno, la collaborazione del Presidente Mauro Rebonato dell’associazione bagni marini, con il quale abbiamo condiviso lo scambio di mail con artificieri e chiatta. Trovo veramente strano che il coordinatore dei bagni marini di Varigotti non fosse al corrente dell’evoluzione della situazione, in quanto la chiatta di Vado Ligure ha fatto loro preventivo in data 8 luglio e preso accordi per un pagamento dilazionato a 60 giorni. Tutto a posto, fino al 12 luglio, quando una mail di ILMA Sub ci informa di aver ricevuto dal RINA parere negativo per una mancata certificazione che consente il trasporto di materiali pericolosi. Da qui abbiamo iniziato una ricerca su tutti i porti per trovare una chiatta certificata, ma senza esito”.
“Il sindaco ha incontrato il nuovo comandante della capitaneria di porto e da lui ha avuto il contatto per l’unica chiatta in regola di tutta la regione che si trova a La Spezia. Essendo l’unica certificata, naturalmente era già impegnata in molte date, fissate nel levante ligure e in Toscana, per tanto sono saltate le nostre previste del 10 e del 16 agosto. Stiamo ancora cercando di organizzare un unico evento a Finalmarina, ma non è semplice trovare un porto che accolga la chiatta (troppo grande per il nostro) e un rimorchiatore che la vada a prendere – prosegue -. La volontà di riuscire, anche se in un’altra data, a fare lo spettacolo c’è. Da ormai due mesi non facciamo altro che cercare una soluzione, quindi, non accetto accuse di mancata organizzazione, né tantomeno di vedermi accusata di aver iniziato a interessarmi della cosa a metà luglio, nonostante l’ufficio turismo che se ne occupa insieme a me dal primo giorno abbia dato indicazioni precise sulle tempistiche”.
“Per Varigotti, invece, abbiamo pensato a una tradizione che a Finale Ligure si è persa da qualche anno: quella dei lumini in mare. Ho chiesto presso la sede provinciale dei bagni marini dove cercare i lumini in cera d’ape e ho trovato subito la volontà di aiutarmi, con Rebonato che si è attivato immediatamente, e l’evento si farà. Per i 400 anni della Chiesa di Varigotti ho dato la mia piena disponibilità al responsabile della parrocchia che ha chiesto il mio aiuto per l’organizzazione dal 1 luglio, trovandogli i contatti per i portatori, la banda e studiando il percorso della processione”, conclude.