Cosseria. Quattro antibiotici al giorno per due settimane, e a distanza di qualche mese la sua caviglia è ancora dolorante ma priva di sensibilità al tatto. Per Elisabetta Todiere, andorese di origine e residente a Cosseria da tempo, “l’incontro” con il ragno violino, (il famigerato Loxosceles rufescens, che ha una macchia sul corpo simile allo strumento musicale), è stato davvero nefasto, visto che continua a portare i segni della sua morsicatura. La scorsa primavera la donna era nel suo giardino e ha avvertito un lieve fastidio all’estremità della gamba, a cui non ha dato particolare importanza credendo di aver sfiorato una pianta di ortiche. La brutta sorpresa l’ha colta il mattino successivo, quando al suo risveglio, oltre al dolore, ha notato la parte coinvolta completamente arrossata, anzi, aveva l’aspetto di una brutta ecchimosi.
Elisabetta si è così rivolta al Punto di primo intervento di Cairo dove inizialmente il personale sanitario ha pensato si trattasse di un’infiammazione venosa ma, con un’attenta e scrupolosa visita ha scorto un puntino nero, ovvero il segno che il ragno lascia dopo la sua morsicatura.
“Io fino a quel momento non conoscevo l’esistenza di questa specie di aracnide, probabilmente nonostante viva in una zona ricca di vegetazione immersa nella natura non saprei nemmeno distinguere il ragno violino da un altro suo simile. Certo è che ho provato sulla mia pelle la sua tossicità, ancora oggi quando poggio il piede a terra sento dolore, e non sono l’unico caso a Cosseria, come nemmeno nel resto della Val Bormida“. Ora vivo con l’ansia, quando esco in giardino utilizzo sempre i guanti e indosso scarpe chiuse e calzettoni”, racconta la donna, che proprio in questi giorni è stata anche ospite di una trasmissione delle reti Mediaset per parlare della sua disavventura.
I casi comunque sono in aumento un po’ ovunque, tante le persone che si rivolgono al Pronto soccorso del San Paolo e del Santa Corona, per parlare del Savonese, dove viene somministrata una forte cura antibiotica spesso associata al cortisone. Il veleno del ragno violino, infatti, può veicolare dei batteri anaerobi che infettano la lesione provocando la liquefazione dei tessuti. Da qui, oltre a febbre, rash cutaneo, ecchimosi o emorragia può causare danni ai muscoli, ai reni e persino, in alcuni casi, essere letale, come è accaduto pochi giorni fa ad un ventenne pugliese.
Si può annidare ovunque, anche nelle nostre case, magari ben nascosto nelle intercapedini, oppure lo si può trovare nei giardini e negli orti. Se si avverte fastidio e prurito ad una zona del corpo spesso si dà la colpa a zanzare o ad altri insetti, specie in questa stagione in cui si vive di più all’aria aperta; se però si notano sintomi più gravi è opportuno rivolgersi ad un medico nel più breve tempo possibile per evitare danni seri.