Loano/Finale Ligure/Borghetto/Pietra Ligure. “Se il Governo e il Parlamento vanno in ferie….senza una legge che tuteli la balneazione attrezzata italiana, noi chiudiamo gli ombrelloni“, così recita lo slogan sulla locandina fuori dagli stabilimenti balneari che domani (9 agosto) apriranno il servizio spiaggia e gli ombrelloni alle ore 9.30 in segno di protesta.
Governo e Parlamento non hanno emanato alcun provvedimento legislativo chiarificatore che salvaguardi la balneazione attrezzata italiana tutelando il lavoro e le aziende dei concessionari attuali. Al loro fianco, da sempre, le amministrazioni che non si trovano estranei alla faccenda.
Alcuni sindaci della provincia costiera come ad esempio quello di Finale Ligure scenderanno proprio coi piedi nella sabbia per stare vicino a chi in questo momento ha poche certezze sul proprio futuro lavorativo: “Domani, salvo imprevisti istituzionali, farò un salto anche io in spiaggia e sarò vicino a Mauro Rebonato, presidente Bagni Marini di Finale”, afferma Angelo Berlangeri, primo cittadino di Finale Ligure.
“Siamo soli, ci sentiamo abbandonati – prosegue – sia i concessionari degli stabilimenti sia noi amministratori. Le concessioni scadono il 31 dicembre, ormai non c’è più tempo, anzi siamo oltre. Purtroppo questa è una bella grana anche per i Comuni, senza contare i costi: dal Governo non ci è stato manco detto “vi rimborsiamo 5€ per le istruttorie“, roba pazzesca”.
I sindaci della provincia costiera (come ad esempio Finale, Loano, Pietra Ligure, Borghetto Santo Spirito, Alassio) hanno da settimane deciso, perlomeno, di tracciare linee comuni per la creazione dei bandi: “Cerchiamo di farci forza insieme, vogliamo organizzarci e procedere in modo razionale – aggiunge Berlangeri – non vogliamo sfilacciarci e per questo andremo avanti insieme. Noi amministrazioni dovremmo sostenere dei costi importanti per organizzare le strutture, rispondere alle centinaia di richieste che arriveranno, non sarà semplice ma faremo quello che potremmo nel migliore dei modi”.
Il sindaco di Borghetto, Giancarlo Canepa, non potrà partecipare alla protesta ma è sulla stessa linea d’onda dei colleghi. Anzi annuncia “novità” dopo il 15 agosto : “Siamo esasperati da questa faccenda ma vicini ai balneari – ammette – ci siamo dovuti organizzare in qualche modo e dopo il Ferragosto usciremo con delibera di indirizzo in cui fisseremo i vari percorsi che porteranno poi alle evidenze pubbliche. Sicuramente prevediamo di inserire indennizzi per i concessionari uscenti “.
Questione indennizzi per i concessionari uscenti da parte di quelli entranti è una problematica che preoccupa il sindaco di Loano, Luca Lettieri, e la definisce “oscura”: “Sì, sullo sfondo c’è anche questa questione – afferma – è un’attività produttiva a tutti gli effetti che deve essere riconosciuta. Per quanto riguarda la protesta di domani ci stiamo occupando da subito della Bolkestein, siamo in prima linea e lo saremo anche domani: da sempre a fianco dei balneari”.
“Stiamo anche noi amministrazione subendo la decisione del governo di non avere preso posizione su come imbastire i bandi – aggiunge il primo cittadino di Loano – “Siamo abbandonati a noi stessi”, gli fa eco il sindaco di Alassio, Marco Melgrati.
Nel frattempo nella giornata di ieri sera, mercoledì 7 agosto, il Comune di Pietra Ligure ha tenuto una riunione con i balneari alla presenza degli avvocati. Sul tavolo la discussione della Bolkestein e di come affrontare l’imminente scadenza della concessioni: “Non vogliamo trovarci impreparati – ci spiega il sindaco Luigi De Vincenzi – abbiamo spiegato ai gestori che ci stiamo attivando per non cercare di arrivare all’ultimo con l’acqua alla gola. Cercheremo delle linee guida insieme alle altre ammirazioni”.