Appello

Autismo, Ciangherotti (FI): “Famiglie bambini autistici lasciate sole, la salute non può essere un lusso. Potenziare i servizi”

Il vice-coordinatore provinciale di Forza Italia riporta la testimonianza di una paziente: "Situazione drammatica per diverse famiglie, sanità non può essere un lusso"

eraldo ciangherotti

Savona. “In qualità di vice-coordinatore di Forza Italia nella provincia di Savona, sento il dovere di denunciare la drammatica situazione che molte famiglie del nostro territorio sono costrette a vivere, in particolare per quanto riguarda la grave carenza di servizi sanitari e di supporto per i bambini affetti da disturbo dello spettro autistico”. Lo dichiara il vice-coordinatore di Forza Italia della Provincia di Savona, Eraldo Ciangherotti.

“Ho ricevuto una testimonianza toccante da una mamma coraggiosa, che desidera rimanere anonima, che lotta quotidianamente contro un sistema sanitario pubblico che non riesce a soddisfare i bisogni fondamentali del proprio figlio. Molte famiglie savonesi sono costrette ad affrontare liste d’attesa interminabili e, spesso, a ricorrere alla sanità privata con enormi sacrifici economici che non tutti possono permettersi – spiega Ciangherotti -. Le famiglie pagano settimanalmente le sedute dalla psicologa e le sedute dalla tutor didattica, spesso con il contributo di una piccola pensione per legge 104 comma 3 che però non riesce a coprire le spese per la sanità privata. Questo è inaccettabile in un Paese civile. Il diritto alla salute e al benessere deve essere garantito a tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche. Per questo motivo, dobbiamo portare avanti proposte concrete a livello regionale, ispirandoci a modelli che già funzionano in altre regioni italiane, per potenziare i servizi dedicati ai bambini autistici nella provincia di Savona”.

Aggiunge il vice-coordinatore forzista: “È urgente ridurre le liste d’attesa per le visite specialistiche e le terapie, creare centri territoriali multidisciplinari dedicati all’autismo, potenziare la formazione del personale scolastico, promuovere collaborazioni con il privato sociale e proporre l’istituzione di un fondo regionale specifico per finanziare interventi e servizi destinati ai bambini autistici e alle loro famiglie. Ma soprattutto,bisogna educare gli alunni a scuola ad aiutare i bambini autistici a sentirsi i benvenuti nella tua nonostante la diversità dei loro stili di apprendimento, perchè le loro dinamiche educative non sono capricci ma esigenze vere e proprie. Occorrono incontri formativi nelle piazze, nelle biblioteche, nelle librerie e a scuola. Normalizzare questi problemi di apprendimento è fondamentale per un’inclusione scolastica efficace. Il modello della Toscana, con le sue reti di assistenza ben strutturate e centri di eccellenza per l’autismo, deve essere preso come riferimento per migliorare la nostra realtà locale”.

“Invito tutte le famiglie in situazioni simili a quella della mamma che mi ha scritto a non arrendersi e a farsi sentire. Insieme possiamo fare in modo che il diritto alla salute sia realmente garantito a tutti. Personalmente sono pronto ad impegnarmi nelle sedi opportune affinché questo appello non rimanga inascoltato”, conclude Ciangherotti.

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