Savona. Inizialmente era rivolta unicamente ai savonesi residenti, di certo i più “interessati” dalle conseguenze della decisione. Ma ora, visto il gran numero di richieste arrivato anche da chi non risiede stabilmente nella città della Torretta, gli organizzatori hanno deciso di predisporre un secondo elenco ad hoc apposta per i non residenti. E’ partito ufficialmente oggi, venerdì 30 agosto, l’annunciata raccolta firme per chiedere la riapertura al traffico del tratto di corso Italia tra via dei Vegerio e via Paleocapa, pedonalizzato nel gennaio 2023. L’iniziativa, portata avanti da PensieroLibero.zero (col supporto di Lega e M5S) nasce da tre diverse mozioni (primo firmatario il consigliere comunale di PensieroLibero.zero Fabio Orsi) presentate nei mesi scorsi e ripetutamente bocciate dal consiglio.
Spiega Fabio Orsi: “Siamo arrivati a questo punto dopo tre mozioni presentate in consiglio comunale e bocciate. Era giunto il momento di sentire cosa ne pensassero i savonesi. Abbiamo ritenuto di aspettare un tempo congruo per vedere se questa scelta sbagliata nel metodo, dato che corso Italia è stato chiuso senza aver fatto prima studi, verifiche) fosse sbagliata anche nel merito. Sono passati 20 mesi e possiamo dire che questa scelta si è rivelata scellerata, perché ha peggiorato la vita di nove savonesi su dieci. Ha peggiorato la qualità del traffico, i tempi di percorrenza, la facilità di attraversare la città; tutto questa senza dare alcun valore aggiunto ai savonesi e a quanti lavorano, studiano, svolgono cure mediche a Savona. L’errore, il vizio genetico è stato quello di prendere una scelta per mera ideologia e non per ragioni tecniche oggi dà i suoi effetti“.
La raccolta firme ha preso il via alle 17 in due postazioni allestite in contemporanea: una nell’area antistante il negozio Tiger (zona piazza Sisto IV) e l’altra davanti alla gioielleria Vecchia Savona (all’angolo tra Corso Italia e via Paleocapa). Intorno alle 18 si è tenuto un momento “ufficiale”, con i promotori che indosseranno simbolicamente delle magliette recanti la scritta “Riapriamo Corso Italia”. La raccolta firme proseguirà fino alle 19.
La petizione, come detto, potrà essere sottoscritta anche dai non residenti: le loro firme avranno un valore puramente simbolico, ma secondo i promotori dell’iniziativa sono comunque “utili a far capire come anche i non residenti non apprezzino la pedonalizzazione”. “Il fatto che siano arrivate richieste anche da persone residenti nei comuni limitrofi è un segnale di grande attenzione verso la nostra iniziativa – aggiunge Orsi – Abbiamo ritenuto fosse opportuno raccogliere anche le loro firme non solo per fare massa critica ma anche per dare sfogo e far manifestare il dissenso a chi a Savona passa gran parte della giornata. Ci tengo a precisare che l’iniziativa è apolitica, tant’è vero che insieme a noi promotori, ci sono il consigliere Maurizio Scaramuzza e gli amici della Lega e il consigliere Manuel Meles e i rappresentanti del M5S. La nostra è una battaglia di buonsenso, non di appartenenza politica, per dimostrare che le scelte tecniche devono essere assunte senza caratteri ideologici ma sulla base dei numeri. Il riscontro avuto finora, considerando quanti si sono fermati a firmare al banchetto e presso i negozi che collaborano, va oltre le aspettative”.
Domani, sabato 31 agosto, sarà possibile firmare sia al mattino (dalle 10 alle 12) che al pomeriggio (dalle 17 alle 19). Domenica 1 settembre, invece, il banchetto sarà operativo dalle 10 alle 13. La raccolta proseguirà poi per tutta la prossima settimana. Lunedì l’intenzione è quella di spostarsi sul mercato, in un punto ancora da definire ma che dovrebbe gravitare intorno a piazza del Popolo; da martedì, poi, sarà attiva una postazione di raccolta in Corso Italia.
Ma non solo: sarà possibile firmare anche al di fuori di questi orari in uno dei negozi aderenti all’iniziativa. Al momento sono già 9: Il Pellicano (via Manzoni), Caffè Centrale (piazza Mameli), Bar Olimpia (via dei Vegerio), Autoscuola Mura (via Battisti), Pet Shop (via dei Vegerio), Casa della Gomma (Corso Italia), Cocktail Balance (via Baglietto – Darsena), Polleria Cri e Mauri (corso Tardy e Benech) e Bar Cucciolo (via Boselli). Ma l’elenco potrebbe aumentare nelle prossime ore. I negozi aderenti esporranno in vetrina una apposita locandina.
L’intenzione della minoranza è quella di portare avanti la raccolta firme a lungo, anche per contrastare simbolicamente l’iter di revisione del traffico in centro portato avanti dal Comune: a metà settembre, infatti, è prevista la presentazione delle soluzioni elaborate da Sintagma per risolvere il “nodo” di piazza Mameli. Alcune soluzioni riguardano più strettamente l’area della piazza, altre invece sono misure più estese che coinvolgono il sistema del traffico degli autoveicoli che si sviluppa tra piazza Mameli, piazza Diaz, piazza Saffi. Tutte le ipotesi – nessuna delle quali prevede la riapertura di corso Italia al traffico, un dettaglio che non ha mancato di suscitare polemiche da parte dell’opposizione – sono state testate su un micromodello apposito e, fa sapere il Comune, “presentano indicatori di netto miglioramento rispetto alla situazione attuale”. Al momento sono tre quelle ritenute più interessanti, ma ce ne sono altre allo studio che completano alcune varianti.
“E’ il metodo ad essere sbagliato – ribadisce Daniela Giaccardi – Prima di assumere una decisione si fanno studi e valutazioni e solo dopo si decide. Questa decisione ha intasato il centro, le vie d’uscita da Savona e quelle di ingresso nei quartieri limitrofi, ha aggravato il centro e il percorso stradale cittadino. Vedremo Sintagma che cosa proporrà, ma questa scelta la dice lunga sul metodo che è stato adottato per affrontare questa tipologia di problema, un problema importante che certamente va risolto. Abbiamo proposto la nostra iniziativa in consiglio, ma tutte e tre le nostre mozioni sono state disattese e abbiamo ricevuto solo promesse di soluzioni che ad oggi non sono ancora arrivate. Quindi è necessario far sentire la nostra voce. Siamo qui per i savonesi e per migliorare la vivibilità della città“.