In difesa

Savona, l’Osservatorio Animalista contrasta la decisione di allontanare i gabbiani

"Agghiacciante che la Regione Liguria affermi che si possono togliere, dai nidi su balconi e tetti, in situazioni critiche per le persone, sia le uova che i piccoli nati"

Generico luglio 2024

Savona. “La Regione Liguria prosegue nella sua lotta contro la fauna selvatica cosiddetta “critica”. Dopo i cinghiali ora tocca ai gabbiani reali, per il cui allontanamento dalle città ha chiesto chiarimenti all’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), organo scientifico delegato dalla legge a fornire pareri, non vincolanti e spesso non rispettati in materia di caccia”.

A parlare è l’Osservatorio Savonese Animalista, che prosegue: “Il responso è stato agghiacciante e, secondo l’OSA in contrasto con le norme vigenti contro il maltrattamento degli animali; il testo non è ancora noto ma la Regione Liguria si è affrettata a proclamare che si possono togliere, dai nidi su balconi e tetti, in situazioni critiche per le persone, sia le uova che i piccoli nati. Quest’ultima possibilità ha fatto infuriare molti animalisti, che si chiedono dove, secondo ISPRA e Regione Liguria, dovranno andare a finire questi esserini indifesi. OSA ricorda i molti casi, soprattutto in Riviera, di turisti che riaprono la casa delle vacanze e, trovando nidi sui balconi, non esitano a uccidere gli adulti che se ne prendono cura (colombi, passeri, gabbiani, etc.) o a gettare nel vuoto i piccoli; fatti reali denunciati dalle associazioni animaliste che con le iniziative della regione aumenteranno e che OSA invita a segnalare a polizia e carabinieri forestali”.

L’Osservatorio rammenta che “la convivenza con un nido di gabbiani si può a volte affrontare pacificamente con un semplice “paravento” di cartone attorno al nido e aperto verso la direzione di arrivo ed involo dei genitori; esistono inoltre pubblicazioni che forniscono soluzioni incruente per evitare a priori la formazione di nidi sui terrazzi, come a Venezia (https://live.comune.venezia.it/it/2023/11/il-vademecum-con-le-buone-pratiche-la-corretta-convivenza-con-i-gabbiani-reali). E, segnalando che i gabbiani diminuiranno solo quando si gestirà meglio la frazione umida delle discariche, chiede che la Regione rediga subito un regolamento in cui stabilisca che l’asportazione delle uova è permessa solo ad operatori qualificati e pubblici, dopo verifica della effettiva criticità ma escluda sempre il prelievo dei piccoli già nati. Le uova (da 1 a 3) vengono deposte a marzo (raramente anche ad agosto), dopo 25-27 giorni si schiudono ed i nati volano via dopo 40 giorni con i genitori, dopodiché si può eliminare il nido e predisporre soluzioni per evitare che venga ricostruito”.

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