Liguria. “Dalla quarta commissione regionale territorio e ambiente è arrivato il via libera alla mia proposta di legge 94/2021 al fine di semplificare le opere di manutenzione degli alvei dei corsi d’acqua. La parola d’ordine è semplificare, soprattutto dopo che le alluvioni che hanno più volte interessato la Liguria, hanno messo in luce come sia sempre più frequente che si presentino situazioni di grave pericolo per l’incolumità pubblica”. Lo dice in una nota Stefano Mai, capogruppo della Lega in Regione Liguria.
“Il mio documento, approvato dal Consiglio delle Autonomie Locali a fine 2021, ne ha recepito le osservazioni, ed è stato poi perfezionato con l’aiuto di alcuni sindaci ed integrato con quelle delle associazioni ambientaliste e degli uffici regionali. Oggi in commissione il testo è stato condiviso da un’ampia maggioranza e diversi consiglieri ne hanno chiesto la sottoscrizione. La nuova norma, amplia e meglio definisce il concetto di compensazione e lo rende più attuabile. Attraverso questa formula, le imprese potranno essere compensate con il materiale asportato all’interno dell’alveo, per gli interventi di messa in sicurezza/di arginatura e di difesa del suolo effettuate in loco. Verranno considerati all’interno dei costi compensabili anche la progettazione e gli studi propedeutici, l’escavazione e la movimentazione del materiale ceduto. Molto importante è l’azzeramento degli oneri demaniali per l’asportazione del materiale. Di fatto, uno dei problemi principali dei nostri torrenti è proprio la presenza di enormi quantità di materiale litoide presente, che piena dopo piena va a modificare l’alveo, elevando il rischio di erosione e straripamento, alterando o distruggendo gli habitat. Così, attraverso l’asportazione del materiale in eccesso, non solo si metteranno in sicurezza le comunità, ma si andranno a ripristinare gli ecosistemi fluviali”.
“La sabbia nelle zone focive, prima di essere rimossa, potrà essere setacciata e lasciata in loco per il ripascimento degli arenili, naturale o meccanico. La vegetazione arborea, radici e ceppi cresciuti all’interno dell’alveo potranno essere rimossi, come anche la vegetazione che non ha funzione di protezione dell’argine e la vegetazione alloctona. Potranno però essere mantenute le specie autoctone, in particolare quelle con capacità autodepurativa e con radici che possano favorire la riproduzione delle specie ittiche o in grado di contenere importanti biodiversità e che, in caso di alluvione, possano rallentare la velocità delle acque e non spezzarsi. Negli interventi da porre in essere, si potranno rimuovere eventuali barriere che impediscano le migrazioni della fauna ittica o realizzare adeguati accorgimenti per il mantenimento della continuità del corso d’acqua (es scale di rimonta). Più sicurezza e tutela dell’ambiente a favore del nostro territorio”.