Vado Ligure. “Il rigassificatore può tranquillamente operare a Piombino, come ha sempre dichiarato la Snam”. Così Sergio Rossetti, consigliere regionale di Azione – Gruppo Misto -, con Massimiliano Carpano, segretario provinciale Azione Savona, e Adele Taramasso consigliere provinciale di Azione Savona, “ma il suo trasferimento è il compromesso di uno scambio tra Fratelli d’Italia e il commissario-presidente Toti che probabilmente aveva così ottenuto il consenso per fare il terzo mandato”.
Questo il commento del gruppo politico e territoriale di Azione dopo che alcune forze del centro destra hanno deciso di evidenziare la loro contrarietà all’opera sul nuovo impianto energetico previsto nel savonese.
“Il voltafaccia di Forza Italia e Lega degli ultimi quindici giorni ne è prova- così il gruppo politico- Venuto meno il peso politico del presidente i partiti di centro-destra, non Fratelli d’Italia, che avevano subito questa scelta assurda, ora si sentono liberi di schierarsi contro il rigassificatore”.
“Spostarlo a Vado costa almeno 350 milioni di euro che saranno pagati tramite le bollette dalle famiglie italiane. Somme che sarebbe utile impiegare per opere necessarie e fondamentali per intervenire sui gravi problemi sanitari ed infrastrutturali che affliggono la provincia di Savona e la Liguria intera” concludono gli esponenti di Azione.
E sul cambio di posizione da parte di Regione Liguria, Matteo Calcagno, presidente di Italia Viva per la provincia di Savona, aggiunge: “Fiorella Mannoia canterebbe “come si cambia per non…” perdere voti? Chissà. Apprendiamo con soddisfazione che l’operato del sindaco Marco Russo e degli altri sindaci del comprensorio savonese ha portato Regione Liguria a cambiare idea sul riposizionamento del rigassificatore attualmente collocato nel porto di Piombino”.
“Italia Viva Savona fin dalla prima ora si è schierata contro quella che si sarebbe configurata come una “violenza” politica, senza senso, al nostro territorio”.
“Attendiamo i passi ufficiali e definitivi di questo nuovo corso e nel frattempo continueremo a vigilare e lottare perché nessuno pensi di poter decidere il futuro della nostra terra senza considerare quello che pensa e vuole chi la abita e la amministra. C’è un modo diverso di fare politica, un modo strettamente legato al dialogo con i cittadini, e questa vittoria lo dimostra” conclude.