Ceriale. La stagione 2024/2025 è alle porte e la prima squadra del Ceriale si sta via via formando. Sono mesi infuocati per il calciomercato e la programmazione, aspetto fondamentale per gettare le basi di un percorso proficuo e lungimirante. In biancoblù cinque anni da giocatore e quattro da allenatore per mister Marco Mambrin, che quest’anno torna a Ceriale pronto ad iniziare una sfida intrigante.
Mister, bentornato a Ceriale. Quali sono le sensazioni per questo ritorno?
“Grazie! Le sensazioni molto positive – ha dichiarato il tecnico ai microfoni del club -. Ho ritrovato un gruppo di dirigenti affidabili e storici, un gruppo di allenatori di valore con un “progetto calcio” che sta riprendendo il suo percorso”.
Come sta andando questo primo periodo di tanto calciomercato? Hai avuto modo di parlare con tanti ragazzi, sia della passata stagione sia che sono arrivati nel nostro ambiente
“Siamo ripartiti dal nucleo di ragazzi cresciuti nel settore giovanile. Le prime riconferme infatti sono state quelle Secco, Genduso, Prudente e Cenisio. Sono stati riportati al Merlo alcuni ragazzi che in questi anni erano stati prestati ad altre società: Melegazzi, Gloria, Vinci. Sul mercato stiamo valutando sempre giocatori giovani che abbiano voglia di sposare il nostro progetto e che lo mettano davanti al solo tornaconto economico”.
Com’è il rapporto con il ds Villa? Dove va uno va l’altro…un’unione lavorativa che fa ben sperare.
“Con Franco siamo stati compagni di squadra nell’Albenga, è stato il mio allenatore in tre ottime stagioni con la maglia del Ceriale. Vede sempre avanti e crede nei ragazzi. Ci siamo sempre intesi calcisticamente e la stima reciproca ci ha riportati a lavorare insieme. Stiamo lavorando tanto e con grande sintonia, sia tra noi sia con tutto l’ambiente”.
Che cosa senti di aver cambiato dagli anni in cui sedevi in panchina al Merlo dieci anni fa?
“Sicuramente in 10 anni ho maturato tante esperienze e lanciato tanti giovani al mondo della prima squadra, anni positivi nei quali ho potuto lavorare a stretto contatto con mister importanti del comprensorio. Posso sicuramente dirmi migliorato, anche se mi fa piacere ricordare che quel Ceriale già nel 2015 giocava un buon calcio, ci fecero “male” i tantissimi infortuni”.
Che cos’è Ceriale per te e cosa vorresti portare all’interno dell’ambiente?
“È la squadra del mio paese, la seguivo da bambino con mio padre e mio nonno, poi ci ho giocato e allenato per 9 anni. Vorrei col tempo portare ancora un maggior numero di ragazzi del nostro settore giovanile in pianta stabile in prima squadra”.
Domanda scontata: obiettivi stagionali?
“Riportare al campo tanta gente, giocare un buon calcio e valorizzare i tanti giovani. Può bastare?”