Cairo Montenotte. “Ecco lo studio commissionato dalla Regione tramite l’agenzia regionale per i rifiuti (il cui commissario è l’ex sindaco di Vado, Monica Giuliano) dove è scritto nero su bianco che Cairo è tra i siti ritenuti idonei per installare l’inceneritore a servizio dell’intera Liguria”. Il gruppo di minoranza Cairo in Comune pubblica sui social parte del documento redatto dal Rina in cui la cittadina valbormidese compare tra le aree più idonee dove installare un termovalorizzatore.
Un documento che – sottolinea il capogruppo Giorgia Ferrari – “smentisce il sindaco Lambertini che in consiglio comunale ha sempre liquidato le domande del nostro gruppo dichiarando che non c’è nulla di concreto. Caro sindaco, purtroppo qualcosa di concreto c’è e come sempre aleggia sulla testa della nostra Città nel silenzio e nell’ignavia sua e della sua giunta”.
Nello studio, tra le aree in Liguria più idonee per installare l’impianto sono segnalate anche: la Val Polcevera e Valle Scrivia a Genova, la zona di Quiliano-Vado e in Valbormida anche Cengio. Per quanto riguarda Cairo Montenotte, nel dettaglio, si ipotizza di realizzare il termovalorizzatore “all’interno del distretto di Ferrania e nelle vicinanze dell’area industriale di Casazza, dove è situato l’impianto di distillazione per il carbone fossile”. “Questa posizione – si evidenzia nel documento – risulta baricentrica rispetto alle aree industriali e residenziali di Cairo Montenotte e Carcare, offrendo un’opportunità strategica per lo sviluppo di sinergie tra i diversi settori”.
Viene inoltre sottolineato come “questi insediamenti potrebbero potenzialmente beneficiare dell’energia elettrica e termica prodotta dall’impianto, soprattutto se fosse implementata una rete di teleriscaldamento. E da notare che nell’area industriale di Ferrania è già presente una rete di media tensione ad uso industriale e la densità di potenziali utenze energivore è alta, identificandola come potenziale importante hub sinergico. A completamento la presenza di un biodigestore attivo, ideale complemento al WTE sia in termini di fabbisogni energetici che in termini di gestione flussi di rifiuti e viabilità”.
“Il territorio – si legge – è caratterizzato dalla presenza di una discarica in attività è per Rifiuti Speciali tra cui inerti (Discarica La Filippa-Cairo Montenotte), una delle 2 discariche attive per questa tipologia di rifiuti presenti in Liguria. Sono presenti, inoltre, sul territorio numerosi impianti di trattamento rifiuti. Dunque, la localizzazione risulterebbe ben posizionata rispetto agli impianti esistenti di gestione rifiuti. Inoltre, l’area si trova in prossimità del confine regionale con il Piemonte (provincia di Cuneo), caratteristica che faciliterebbe eventuali sinergie nella gestione rifiuti con altre regioni”.
Che Cairo fosse tra le possibili aree in cui realizzare il termovalorizzatore lo aveva dichiarato mesi fa anche il presidente della Provincia di Savona Pierangelo Oliveri, dichiarazioni che aveva sollevato la polemica e che avevano spinto la minoranza cairese a chiedere al sindaco di votare una mozione per opporsi all’installazione dell’impianto sul territorio di Cairo Montenotte (come avvenuto a Carcare e Cosseria), ma alla fine non si era trovato l’accordo tra opposizione e maggioranza. Da una parte infatti il sindaco Lambertini e la sua giunta si erano detti al momento contrari all’installazione di un termovalorizzatore in Valbormida: “Lo saremo fino a quando non diminuirà l’impatto ambientale sul territorio, se la situazione non cambierà non accetteremo né un termovalorizzatore, né un’azienda potenzialmente inquinante”.
Dall’altra parte invece i due gruppi di opposizione (Più Cairo e Cairo in Comune) avevamo sottolineato come Cairo e la Valbormida avessero già pagato troppo a livello di inquinamento e quindi non dovessero ospitare un inceneritore di rifiuti “né ora, né mai”. Più Cairo aveva anche proposto un referendum consultivo sul tema, ma la giunta lo aveva bocciato ed era partita così la raccolta firme con la costituzione del comitato contro il termovalorizzatore.