Curiosità

Serie D? Investire sui campioni ingauni: tanti “double” tra Cairese, Imperia e Fossano

Le tre squadre hanno guardato anche ad Albenga: ne esce praticamente l'undici titolare bianconero della stagione 2022-2023

Generico giugno 2024

Tutte le strade portano…alla Serie D. Cairo Montenotte, Imperia (in attesa di scoprire di più sul proprio futuro) e Fossano hanno festeggiato il salto di categoria dopo una stagione decisamente impegnativa. I nerazzurri hanno concluso il campionato davanti a tutti, andando in Serie D dalla porta principale e vincendo anche la coppa regionale. Per gialloblù e biancazzurri, invece, il tortuoso cammino tra playoff regionali e nazionali che li ha portati alla promozione nello stesso giorno: il 16 giugno 2024.

Squadre gestite da allenatori d’esperienza e dotate di un notevole tasso tecnico dato dal parco giocatori. Una nota particolarmente curiosa, che poi è il tema di giornata, è una: sì che tutte le strade portano alla Serie D, ma una buona parte delle strade porta ad Albenga. Il 30 aprile 2023 al Nazario Gambino di Arenzano, davanti ad una folta rappresentanza di tifo bianconero, la squadra di mister Pietro Buttu tornava in D dopo 33 anni dall’ultima volta (esattamente lo stesso periodo d’astinenza della Cairese ad oggi). Il tecnico ingauno si è riconfermato campione quest’anno, ma non è il solo: c’è tutta una formazione titolare di quella stagione, magari un 3-3-1-3.

#1 Tommaso Scalvini (Cairese)

Dopo l’infortunio di Radu Mitu a metà delle stagione di due anni fa, la titolarità era passata a lui. Se qualcuno avesse avuto qualche dubbio, le sue prestazioni hanno messo tranquillità intorno. Per il classe 2003 ingauno è stata una lunga stagione, con qualche momento difficile da cui è stato bravo a rialzarsi e, da appena ventunenne, conquistare la seconda promozione in Serie D consecutiva. Con portieri come Radu Mitu e Basso non è facile potersi distinguere. Scalvini ce l’ha fatta, diventando uno dei giovani portieri più interessanti del comprensorio.

#2 Juan Pablo Gargiulo (Cairese)

Leader dello spogliatoio era ad Albenga, leader dello spogliatoio è rimasto a Cairo. Gargiulo di esperienza ne ha da vendere e sa cosa vuol dire vincere. Lo aveva fatto anche ad Albissola, conquistando la promozione in Serie C, continua a farlo tuttora realizzando il “doblete” e guidando la difesa. Quando non c’è si sente la mancanza, anche se la linea difensiva di Boschetto è stata brava ad adeguarsi alla sua assenza (il sacrificio di Lazzaretti dal centrocampo, per esempio).

#3 Tommaso Scarrone (Imperia)

Ad Albenga tanti gol da calcio piazzato, incornate decisive per fare punti preziosi per la cavalcata alla Serie D.  Ad Imperia ha ritrovato Buttu, praticamente uno dei suoi padri calcistici. Alla terza vittoria dell’Eccellenza con lui in panchina, Scarrone si è riconfermato un giocatore abituato a vincere.

#4 Filippo De Benedetti (Fossano)

Arrivato nella finestra di mercato invernale, raggiunge il suo ex compagno in bianconero Grandoni. Una seconda parte di stagione coi fiocchi, giocata con una sorta di voglia di rimettersi in discussione dopo un inizio anno passato da comprimario, nonostante fosse legato all’ambiente ingauno. “D-Nuovo” lo striscione in condivisione con il centrocampista 1999.

#5 Nicholas Costantini (Imperia)

Una qualità purissima nelle giocate, un pensiero che lo fa arrivare sempre prima degli altri. Il valore di Costantini è difficile esprimerlo, ma lo conosce bene la squadra che lo ha come giocatore. Gli ultimi due anni hanno arricchito ancora di più il suo palmares, instaurando un rapporto sempre più profondo con il suo allenatore. Un punto chiave della squadra, da lui passa il gioco.

#6 Gabriel Graziani (Cairese)

Arrivato insieme al gemello Thomas. è uno dei colpi di mercato invernale che la Cairese ha tanto voluto, superando la concorrenza con l’Imperia (e quanti intrecci in questa stagione). Graziani ha disputato un’altra stagione positiva dopo quella della consacrazione con Buttu all’Albenga. Giocatore di qualità e sostanza, data una notevole fisicità: un mix ideale per un calciatore.

#7 Mattia Grandoni (Fossano)

Probabilmente la stagione ad Albenga è stata una delle sue migliori annate. Voluto fortemente da Simone Marinelli, Grandoni si è reso utile nelle due fasi e ha contribuito attivamente alla promozione in Serie D. Suo il gol della “matematica” realizzato al Gambino, festeggiato con grande foga davanti allo spicchio riservato ai tifosi bianconeri. Quest’anno si è ripetuto alla fase nazionale con una rimonta che sembrava insperata: un vincente.

#8 Luca Garibbo (Imperia)

Giocatore estremamente ordinato, calmo con la palla tra i piedi e sempre sicuro di quello che fa. Buttu lo ha voluto ad Albenga dopo l’annata Finale, rivolendolo l’anno dopo ad Imperia. In bianconero e in nerazzurro due campionati vinti e una coppa Italia: il palmares sorride.

#9 Santiago Sogno (Cairese)

“Gioca meglio di Pelè” gli cantano in molti. Tralasciando paragoni così forti, Santiago Sogno è un giocatore che sposta gli equilibri delle squadre in cui gioca. Ingaggiarlo significa una sola cosa: puntare in alto, a vincere. Capocannoniere per due stagioni di fila, leader tecnico dello spogliatoio prima bianconero e poi gialloblù: intramontabile.

#10 Thomas Graziani (Cairese)

Con Sogno e i suoi ex compagni all’Albenga l’intesa non è cambiata da quando giocavano insieme al Riva. Al Brin un Thomas Graziani più di sacrificio rispetto a goleador, com’era stato in bianconero. Assist e giocate di squadra che poi hanno portato alla sua seconda promozione in Serie D da appena ventenne.

#11 Andrea Anselmo (Cairese)

Prima fermava ad Albenga e ora a Cairo, ma la velocità e la forza del treno Anselmo è sempre una costante ad alti numeri. Quel soprannome racchiude brevemente l’importanza del classe 1993 all’interno della rosa in cui gioca. Rapidissimo nel lungo, letale nel corto con giocate tecniche sempre imprevedibili. Recuperato dall’infortunio ha poi fatto ancora più la differenza nella parte finale della stagione per i valbormidesi. Promozione in Serie D raggiunta anche con il Ligorna e il Finale (come Sogno, De Benedetti e Scarrone): Anselmo sa decisamente come si fa.

 

 

 

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