Garlenda. Finisce in Tribunale la vicenda che ha tenuto banco durante tutta la campagna elettorale con comunicati stampa di dura accusa di Luigi Tezel, candidato sindaco di “Garlenda per Tutti”, verso l’allora vice sindaco Alessandro Navone ( ora eletto sindaco e Tezel consigliere di minoranza), definito da Tezel “sindaco ombra” e accusando l’amministrazione uscente di aver utilizzato il sito comunale per fare propaganda politica.
Il Corecom aveva dato ragione a Tezel censurando l’uso del sito del comune ai fini propagandistici. Ma la vicenda non si è conclusa con l’eliminazione di tutti i contenuti, avvenuta dopo la censura del Corecom, ma questa mattina è finita direttamente in Tribunale. Racconta Tezel a Ivg: “Questa mattina su convocazione della polizia giudiziaria sono stato sentito come persona informata dei fatti, in merito al provvedimento dell’ Autorità garante delle Comunicazioni, che ha rilevato la violazione della legge sulla comunicazione istituzionale in campagna elettorale della relazione di fine mandato realizzata come pubblicazione di chiaro stampo propagandistico, in difformità totale dal modello di documento tipo approvato dal Ministero”.
“L’autorità aveva condannato il comune al ripristino della relazione di fine mandato conforme alla legge e alla pubblicazione sul sito internet istituzionale di un avviso che contenesse la dicitura di tale violazione. La procura ha dunque aperto un fascicolo per acquisire ulteriori informazioni oltre a quanto rilevato dall’autorità in particolare, se si siano commessi reati penali. L’indagine è affidata al sostituto procuratore Chiara Venturi e alla polizia giudiziaria della polizia di Stato. L’indagine è volta alla verifica di eventuali reati penali e all’ individuazione dei responsabili della rimozione dal sito internet istituzionale di un documento ufficiale trasmesso anche alla Corte dei Conti con del materiale non conforme costituendo totalmente materiale politico elettorale”, conclude Tezel.