Finale Ligure ospita dal 25 al 30 giugno il West Coast Meeting: serate musicali, proiezioni, mostre e soprattutto tanta condivisione nell’evento che si terrà nei Chiostri di Santa Caterina a Finalborgo.
Anche quest’anno, l’associazione Cara Beltà ospiterà una serie di personaggi di alto livello. A oggi hanno confermato la loro presenza Carlo Cottarelli, economista di fama, Don Marco Pozza, Andrea Simoncini, vice presidente della Fondazione Meeting di Rimini, monsignor Vincenzo Paglia e Giorgio Vittadini.
E la novità di questa edizione è il suo “trasloco”, dopo otto edizioni di grande successo, dalla tradizionale sede della Marina di Loano alla location dei Chiostri finalesi, ampliando anche il suo raggio di azione: non solo incontri e confronti, ma anche musica e iniziative culturali.
La presentazione questa mattina presso la sala consiliare del Comune di Finale Ligure, alla presenza del sindaco Angelo Berlangieri, del vice sindaco e assessore Maura Firpo, del presidente dell’associazione Cara Beltà, Paolo Desalvo e degli organizzatori dell’evento.
“Un momento di riflessione anche durante la vacanza al mare, ma non solo…L’esperienza che ha generato il Meeting di Rimini non è un episodio del passato, ma un metodo che si ripete. Alcuni amici si chiesero come le tantissime persone che frequentavano la località adriatica potevano incontrare qualcosa di bello e di vero. Oggi sulla riviera di ponente ligure dopo tanti anni altri amici desiderano che accada un modo simile di incontrarsi: è nato così il West Coast Meeting. Da quelle parti non c’è solo il Festival di Sanremo” affermano gli organizzatori del West Coast Meeting.
“Un modo per incontrarsi nel senso profondo del termine, non necessariamente tra persone che la pensano alla stessa maniera o che proclamano formule risolutive, ma che scelgono di confrontarsi su questioni che la realtà pone sotto gli occhi di tutti, anche da visuali diverse e sempre in dialoghi autentici, stimolanti e coinvolgenti. E la formula piace”.
Il titolo dell’evento rievoca la stagione dei grandi slanci ideali: “Siate realisti, domandate l’impossibile”, frase di Albert Camus che riecheggiava durante il ’68 francese. “Abbiamo scelto questa frase – racconta Paolo Desalvo, presidente dell’Associazione – perché pensiamo che fotografi in maniera esemplare l’inquietudine ma anche gli indomabili desideri del nostro tempo. Le preoccupazioni consuete, ma anche quelle inedite, come la guerra e cambiamenti climatici, stanno creando enormi squarci di ansia soprattutto tra i più giovani, che però per natura non possono rinunciare alle loro più profonde aspirazioni. Questa inestirpabile capacità di speranza va raccolta, raccontata e sostenuta con delle ragioni adeguate”.
Inoltre, tecnologia e consumismo si presentano oggi come suadenti e facili alternative alla realtà: alla prova dell’esperienza, però, non soddisfano pienamente nessuno. Dentro ogni uomo, infatti, c’è una spinta a conoscere il mondo e a realizzarsi che può trovare soddisfazione solo in un rapporto sincero con le cose così come stanno.
“Si parlerà quindi di giovani e con i giovani; ma anche di anziani, rileggendo una proposta di legge per l’Anzianità Attiva nel tentativo di capire come sia possibile recuperare l’esperienza e la saggezza di una fascia sociale che diventa ogni giorno più ampia, e che può essere pensata come una preziosa risorsa, non solo un peso per la comunità. “Una società che metta al centro le persone e non l’economia deve riuscire a creare un ponte tra giovani e terza età, riconoscendo dignità e protagonismo a tutti”, spiegano ancora gli organizzatori.
Si parlerà anche di economia e politica, dal mercato del lavoro in Italia al tema degli scambi commerciali tra Oriente e Occidente, al ruolo degli Stati Uniti nell’assestamento dei nuovi equilibri planetari. In scenari di questa ampiezza è sempre più difficile non solo
immaginare soluzioni, ma addirittura inquadrare adeguatamente i problemi: il mondo è sempre più complesso, le relazioni più difficili e la realtà fattuale sfuggente, “impossibile” da affrontare. Eppure, questa è l’idea di fondo, in ogni contesto possono crescere spazi di umanità e intelligenza che rendono realistica la speranza di percorsi positivi.
Non a caso, tra le tante iniziative collaterali che l’evento di Finalborgo ha in serbo, c’è la mostra, già esposta nel Meeting di Rimini qualche anno fa, sul giudice-ragazzino Rosario Livatino, assassinato dalla mafia nel 1990. Un giudice che ha guardato in faccia la realtà durissima della violenza e della corruzione ferocemente attive nel suo territorio, le ha combattute con la fatica e la serietà del suo lavoro quotidiano, lontano dai clamori mediatici, fino al sacrificio della sua stessa vita. L’emblema del West Coast Meeting 2024 è un giovane uomo che ha realizzato l’impossibile, radicando il suo coraggio e la sua speranza nella fede cristiana, in un orizzonte cioè infinitamente più ampio della sua capacità personale, tanto da essere stato recentemente proclamato beato dalla Chiesa Cattolica.
In conclusione, il presidente dell’associazione Cara Beltà, Paolo Desalvo, ha voluto esprimere i ringraziamenti alle istituzioni e agli sponsor: “Desidero esprimere i miei più sinceri ringraziamenti al Comune di Finale e alla Fondazione De Mari, nonché agli sponsor che hanno creduto al nostro progetto e lo hanno sostenuto con entusiasmo”.
(Su carabelta.it e su ilsussidiario.net è possibile seguire la diretta streaming dell’evento e vedere il programma completo dell’evento)