Finale Ligure. Un forte interessamento trasformato in ufficialità: il Finale ha preso Alberto Moraglio, portiere di grande esperienza nel panorama calcistico ligure. Particolarmente suggestiva la foto di presentazione con Massimiliano Illiante, preparatore degli estremi difensori giallorossoblù e da sempre uno dei giocatori di riferimento per il classe 1990.
“Per me è davvero un piacere e un onore vestire questa maglia“. Una buona dose motivazione per l’approdo al Felice Borel, con l’intento di dare il massimo per “riportare soddisfazioni e altri palcoscenici” alla piazza finalese. E sulla promozione in Serie D della Cairese, sua ex squadra con la quale ha superato le 100 presenze, c’è tanta felicità: “Sono ancora legato alla gente di Cairo“.
Alberto, perché la scelta di scendere in Promozione?
Ovviamente la chiamata del Finale fa sempre piacere, è normale che venga presa in considerazione. La determinazione nel volermi dimostrata dalla società, nella persona del direttore Belvedere e dallo staff tecnico, nelle figure di Brignoli e Illiante, mi ha fatto capire l’intenzione di ricominciare a porre le basi per fare qualcosa di importante. Tutto ciò, associato al blasone della piazza, ha fatto sì che accettassi con entusiasmo.
Cosa ti porti dietro dall’esperienza al Campomorone?
Tante cose positive. Una società in crescita, con idee ben chiare sul percorso da intraprendere, per fare ogni anno passi in avanti per consacrarsi sempre di più come una delle realtà più importanti della regione. Per me è stato un piacere essere scelto da una realtà così importante, composta da persone per bene con valori umani di alto livello. È stato un onore accompagnare un amico e un ottimo allenatore come Alessi e il suo staff nella loro prima esperienza fuori dalla provincia di Savona. Resta un po’ di rammarico per la seconda parte di stagione sottotono, che ci ha impedito di inseguire un obiettivo che ad un certo punto sembrava possibile. Colgo l’occasione per salutare tutti i componenti della società e dello staff tecnico, augurandogli il meglio per il futuro e la prossima stagione.
Oltre 100 presenze in gialloblù. Domanda, quindi, doverosa: nonostante fossi un avversario, quali sensazioni hai provato per la promozione in Serie D della Cairese?
Sono davvero contento per le persone con cui ho condiviso tanti anni. Persone che sono diventati amici e che fanno parte tutt’ ora della mia vita. Alla fine la Cairese è in Serie D e quindi il sogno che abbiamo coltivato insieme per anni è stato realizzato, perciò non posso fare altro che essere davvero felice per loro e per tutta la piazza e la gente di Cairo a cui sono davvero legato.
Nella foto di presentazione con Illiante, ora tuo preparatore e prima uno dei portieri più forti del comprensorio
La presenza di Max sicuramente ha avuto il suo peso nella mia scelta. Lui è sempre stato per me un esempio da guardare e da seguire fin dalle giovanili avendo qualche anno più di me. Per me quindi sarà un piacere e un onore poter lavorare con lui.
Quali pensi siano le potenzialità del Finale al momento? La piazza viene da anni difficili
Se ho scelto di accettare la proposta del Finale è perché credo che si possano gettare basi concrete per poter cercare di riportare una piazza così importante alle soddisfazioni e ai campionati a cui tutti erano abituati. Passando attraverso lavoro, programmazione e motivazioni.
E cosa ti senti di portare alla causa Finale?
Arrivo davvero motivato e carico per ripagare la fiducia riposta in me dalla società e dallo staff. Finale come dicevo prima è una piazza che merita ben altri palcoscenici, e io darò tutto me stesso sia dal punto di vista sportivo che da quello umano, per intraprendere il percorso per far sì che questo avvenga. Per me è davvero un piacere e un onore vestire questa maglia.