Savona. La certezza della salvezza acquisita da tempo ed un gruppo che, ancora una volta, ha saputo valorizzare al meglio i propri giovani. È con serenità ed un pizzico di rammarico per gli infortuni sofferti durante la stagione che si sta concludendo la stagione del Legino, compagine che per l’ennesimo anno ha conquistato la permanenza in Promozione non riuscendo però ad alzare definitivamente l’asticella centrando gli spesso caldeggiati playoff.
Tra i lungodegenti rientrati di recente spicca il nome di Aleandro Kertalli, vero e proprio mastino cruciale per i dettami tattici di mister Fabio Tobia. “Dopo l’infortunio accusato a gennaio durante la sfida contro la Carcarese – ha commentato il classe 2003 – sono stato fuori esattamente 3 mesi”.
“Poter tornare ad allenarmi allacciandomi nuovamente gli scarpini è stata davvero una bella sensazione. Se sono tornato è anche grazie al gruppo e al mister, tutti hanno dimostrato di tenere a me scrivendomi e facendosi sentire soprattutto in seguito all’infortunio. Questa è stata una componente fondamentale”.
“Quando domenica ho saputo che Tobia mi voleva mettere titolare – Kertalli è sceso in campo dal 1’ in occasione del match perso 3-2 contro la Praese – per me è stata una grande soddisfazione. Devo ringraziarlo perché, come sottolineato in precedenza, mi ha sempre fatto sentire la sua vicinanza in questi tre mesi. Sono anche riuscito a fornire un assist, per me è stato un ritorno in campo davvero positivo”.
Nonostante le ottime premesse, come evidenziato in precedenza, il Legino a causa di svariate vicissitudini non è riuscito a centrare i playoff: “Non è un alibi dire che la stagione non è andata come volevamo. Purtroppo gli infortuni di svariati giocatori chiave ci hanno penalizzato oltremodo, quando si fanno male alcuni pilastri della squadra è difficile. Per fortuna svariati giovani promossi dal settore giovanile hanno dato il massimo integrandosi alla grande nel nostro gruppo”.
Kertalli è da più di due anni in pianta stabile con la prima squadra verdeblù e anch’egli, come i compagni più giovani, si è formato nel settore giovanile del club: “Legino ha sempre avuto come tradizione quella di lanciare i giovani. L’anno scorso siamo scesi in campo con praticamente 7 ragazzi su 11 giocatori. Quest’anno la nostra difesa è composta da 2004, due 2005 e un 2003. Questo la dice lunga sul lavoro che fa il mister, ci insegna tanto e ci prepara per poter affrontare anche palcoscenici più alti rispetto alla Promozione”.
Infine l’intervistato ha concluso dichiarando: “Mi sento cresciuto e i veri veterani mi fanno sentire al loro livello perché mi trattano come tale. Si fidano al 100% di noi 2003 (riferimento ai compagni Donna e Del Nero, ndr), ci trattano come grandi e questo mi e ci fa piacere. È grazie a loro che ci diamo una mano a vicenda. Ora mancano tre partite e, anche se non siamo riusciti ad andare nei playoff, abbiamo voglia di fare bene. Personalmente spero di dare un contributo decisivo”.
A rafforzare le parole di Kertalli è stato il presidente Piero Carella: “Abbiamo raggiunto la quota tranquillità dando spazio a tantissimi ragazzi. Potevamo pretendere qualcosa in più, ma l’importante è dare spazio ai giovani. Il bilancio della nostra stagione è assolutamente positivo. La Promozione per noi è la dimensione ideale”.
Prossimamente prenderà il via l’ennesima edizione del torneo “Nando Cogno”, da generazioni immancabile appuntamento di primavera: “Per noi è un fiore all’occhiello e ogni anno tentiamo di migliorarci”.
In conclusione il presidente del Legino è tornato ad affrontare il tema inerente al restyling del manto erboso dello stadio Ruffinengo, tempo fa ipotizzato durante l’estate 2024: “Credo che ne riparleremo l’anno prossimo, ma non si andrà oltre”.