Liguria. Ammontano a quasi 35 milioni di euro le risorse che la Liguria rischia di vedere sfumare dopo che il Governo ha dirottato 1,2 miliardi dal Pnc (il piano complementare al Pnrr) imponendo alle Regioni di sostituirli coi fondi per l’edilizia sanitaria ex articolo 20. Soldi che servono per l’adeguamento antisismico e il miglioramento della sicurezza negli ospedali. La decisione ha messo sul piede di guerra tutti gli assessori alla Sanità, uniti nel chiedere ai ministri Schillaci e Fitto l’abrogazione della norma che metterebbe in crisi opere che erano già pronte a partire.
“Abbiamo fatto osservare che l’articolo 20 ha regole d’ingaggio e tempi diversi e nasce con altre indicazioni. Se avessimo spostato queste quote dal Pnc sull’articolo 20 avremmo dovuto coprire altre attività con altre forme finanziamento – ha spiegato oggi l’assessore ligure Angelo Gratarola rispondendo in consiglio regionale alle interrogazioni di Pd e M5s -. Nelle more di una possibile illegittimità costituzionale abbiamo chiesto di essere auditi, entrambi i ministri hanno capito cosa c’era dietro le nostre rimostranze si sono impegnati a sentire una Regione alla volta, perché non è giusto fare di tutta l’erba un fascio. Abbiamo dato massima disponibilità”.
Tra gli interventi finanziati con la misura Pnc Verso un nuovo ospedale sicuro e sostenibile figurano l’adeguamento strutturale del Monoblocco (oltre 8 milioni) e del padiglione Specialità del San Martino (quasi 4 milioni), ma anche il padiglione di psichiatria del Gaslini (costo totale 2,5 milioni di cui 1,6 coperti dal Pnc) e lavori sulle strutture ospedaliere di Levanto, Lavagna, Sestri Levante e Arenzano.
Sulle questione si è espressa anche la Corte dei conti negli scorsi giorni. Le rimodulazioni, si legge in una memoria sul decreto Pnrr depositata in commissione Bilancio alla Camera, “riducono l’ammontare complessivo delle risorse destinabili ad investimenti in sanità, incidono sui programmi di investimento regionali già avviati e comportano il rinvio dell’attuazione del progetto a quando saranno disponibili spazi finanziari adeguati“.
“Un cortocircuito nazionale: questo Governo fa male all’Italia e il ministro Fitto in particolare farà danni incalcolabili al sistema sanitario regionale ligure – attacca il capogruppo del M5s Fabio Tosi -. Il taglio dei fondi Pnrr originariamente destinati alla sanità pubblica e in particolare alla messa a terra di opere per la sicurezza sismica degli ospedali, infatti, è preoccupante perché mette in discussione non solo i futuri cantieri per quei nosocomi che attendono da anni interventi mirati, ma addirittura anche quelli già approvati e in essere. Bene che la Giunta regionale ligure abbia sollevato obiezioni condivisibili, ma non basta: alle parole ora devono seguire i fatti. Vigileremo sull’operato dell’Ente: il taglio deciso dal Governo è vergognoso e inaccettabile perché colpirà una sanità già fortemente penalizzata da bisogni urgenti. La giunta dimostri di essere dalla parte dei cittadini”.
E’ stato poi approvato all’unanimità l’ordine del giorno 896, presentato da Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno), con cui si impegna la giunta a sollecitare il Governo, anche tramite della Conferenza delle Regioni a mantenere i fondi necessari per realizzare le Case della Comunità e gli altri interventi previsti dal PNNR, e le risorse per il loro funzionamento; a condividere le migliori pratiche tra le Regioni per scambiare esperienze e adottare approcci innovativi nell’implementazione delle Case della Comunità e, infine, a coinvolgere le istituzioni regionali e locali, la società civile, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle Case della Comunità e dell’assistenza sanitaria territoriale.
L’assessore alla sanità Angelo Gratarola ha espresso parere favorevole.