Liguria. Il consigliere regionale Roberto Centi (Lista Ferruccio Sansa presidente) ha presentato un’interrogazione in cui ha chiesto alla giunta i criteri utilizzati per stabilire il fabbisogno di personale in Asl e ospedali della Liguria. Sullo sfondo la questione della carenza di medici e specialisti, ma anche di addetti infermieristici, rispetto alle reali esigenze della sanità ligure.
Secondo il consigliere questi criteri, che devono considerare residenti, consumi sanitari per età, mortalità, incidenza della povertà individuale, livello di scolarizzazione, disoccupazione non sono riportati neanche nel piano sociosanitario e che, dunque, non c’è nessun documento per capire se e come siano state applicate queste disposizioni.
L’assessore alla sanità Angelo Gratarola ha spiegato che AGENAS ha introdotto uno strumento in cui vengono inseriti una serie di elementi da cui ne deriva un calcolo e che vengono poi considerate le peculiarità di ogni regione.
L’assessore ha aggiunto che quindi il secondo strumento utilizzato è il Piano Integrato di attività e organizzazione aziendale annuale, nel quale viene aggiornato anche il medesimo piano triennale dei fabbisogni di personale.
E tra i punti all’esame del Consiglio regionale anche la riduzione delle liste di attesa per minori con disturbi psichiatrici e neuropsichiatrici. Fabio Tosi (Mov5Stelle) ha presentato un’interrogazione alla giunta per conoscere i tempi per modificare i criteri di formazione delle liste di attesa in neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza e ridurre i tempi di attesa, che raggiungono fino a 18 mesi.
Tosi ha precisato che ci sono 2104 i minori in lista di attesa e che è stato deliberato lo stanziamento di 3 milioni per il 2024 per l’acquisto di prestazioni presso strutture accreditate e liberi professionisti, ma che la Giunta dovrebbe ancora stabilire criteri e modalità.
L’assessore alla sanità Angelo Gratarola ha risposto che i servizi stanno convocando le famiglie per verificare la situazione attuale e che, dunque, a breve dovrebbe esserci una stima di quanti bambini hanno la possibilità di proseguire presso i centri dove attualmente sono in carico usufruendo del “bonus” ma che ci sarà anche la possibilità di prendere in carico presso i centri convenzionati coloro che non hanno intrapreso alcuna azione.
L’assessore ha ricordato che si tratta di una misura sperimentale dettata dall’urgenza e dalla necessità di fornire una risposta rapida a chi ha sostento delle spese e che è una procedura parallela rispetto alla ordinaria presa in carico dei bambini.
Gratarola ha concluso assicurando che, a breve, la giunta regolamenterà le procedure di utilizzo delle risorse.