Savona/ValBormida. “E’ una necessità territoriale da quando è stato chiuso il carcere di Sant’Agostino”. Il tema del nuovo carcere in provincia di Savona è stato affrontato oggi durante la seduta del consiglio provinciale a Palazzo Nervi. La delibera, che impegna la Provincia a proseguire l’iter, è stata votata favorevolmente da otto consiglieri, tre gli astenuti.
Il carcere di Sant’Agostino, a Savona, è ormai chiuso da otto anni e da tempo il territorio chiede la costruzione di un nuovo istituto penitenziario. Ieri l’incontro in videoconferenza tra l’assessore regionale Alessio Piana e il sottosegretario alla giustizia Andrea Ostellari sulla necessità di traguardare un nuovo carcere a Savona. Ad oggi i luoghi candidati a ospitare la nuova struttura sono due, entrambi in Val Bormida: le aree dell’ex Acna di Cengio e quelle del Tecchio di Cairo.
Il vecchio progetto con il quale viene proposta la realizzazione a Savona è stato escluso perchè presentava diversi problemi: Il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri ha ricordato: “Avevamo fatto un sopralluogo a febbraio 2021 in Val Bormida e successivamente la prefettura aveva convocato un tavolo dove erano emerse le criticità per la costruzione della struttura a Savona”.
Il consigliere Paolo Lambertini e sindaco di Cairo Montenotte aggiunge: “La Provincia non ha competenza diretta su questo tema, ma è un atto dovuto dal nostro ente ufficializzare questa esigenza“. Il sindaco ricorda poi che Cairo e Cengio hanno dato la loro disponibilità e hanno inviato entrambi i documenti richiesti: “Sarà poi chi di dovere a scegliere qual è il posto migliore”.
I consigliere Adele Taramasso (Azione), Marisa Ghersi e Massimo Niero (Partito Democratico) si sono astenuti. “Serve tempo per approfondire”, la posizione espressa da Taramasso e Ghersi. “Mi chiedo – ha aggiunto Taramasso – cosa è successo dal 2021, quando la Regione ha approvato ordine del giorno, fino ad oggi. Sono passati tre anni e non si è mosso nulla“.
Il consigliere Alessandro Navone propone di fare “squadra con la Regione” per avere “una maggiore efficacia” nei confronti del ministero. Posizione condivisa anche dallo stesso presidente Olivieri. Il consigliere Franca Giannotta ha evidenziato la necessità di essere uniti: “Per avere più efficacia sarebbe stato opportuno avere una delibera votata all’unanimità“.