Doha. Disinnescata la Spagna. Il Settebello elimina i campioni d’Europa e agguanta la terza finale delle ultime quattro edizioni iridate. Una difesa super orchestrata dal maestro Del Lungo in porta, falli ben spesi che stoppano dieci tentativi in superiorità degli spagnoli (su 13), movimenti intelligenti e attacco incisivo. Come aveva previsto il cittì Campagna, il percorso iridato è stato di sofferenza con la sconfitta beffa contro l’Ungheria, poi uscita contro la sorprendente Francia nei quarti di finale, le vittorie di misura con gli Stati Uniti, che ha garantito il pass olimpico, e con la Grecia, che ha certificato il salto di qualità del gruppo, più per consapevolezza che per capacità già note. Così arriva la prestazione perfetta proprio contro gli iberici, favoriti alla vigilia, che un mese fa a Zagabria si imposero in semifinale 7-4 in una partita facilmente gestita.
Come riporta Federnuoto.it, le furie rosse pagano la cattiva luna di Granados, un gol, e Perrone, che non entra mai nel clou del match anche grazie al pressing dell’Italia che lo tiene lontano dalle zone pericolose. E’ un Settebellissimo sostenuto dal capitano Di Fulvio, autore di una doppietta sontuosa, e dell’emergente certezza Condemi, che lancia sul +4 gli azzurri (6-2) a otto minuti dal termine. Poi le prime reti di Granados e Munarriz, ben arginati, e il gol di Larumbe avevano spaventato l’Italia che però allunga di nuovo con Di Fulvio e Fondelli, altro protagonista in vasca e nel confronto vinto simpaticamente contro il portiere Aguirre, come al solito oltre i limiti dell’irriverenza.
La finale con è in programma sabato 17 febbraio alle 15:30 italiane contro Croazia che ha battuto la Francia ai rigori 17-16 con l’errore decisivo del transalpino Kashz.
Le dichiarazioni di Campagna: “Questa finale significa tanto. Bella, bella. Quando si fa tanta fatica è ancora più gustosa. Questo è un percorso lungo, che sta cementando e forgiando il gruppo. Siamo a febbraio, le Olimpiadi saranno a luglio. Intanto godiamoci la partita di dopodomani, poi penseremo a Parigi. Sarà la mia undicesima olimpiade. E’ sempre bello qualificarsi, riuscirci così ancora di più. Abbiamo lottato ogni partita, la qualificazione ce la siamo sudata. Siamo cresciuti nella resistenza alla fatica e alla sofferenza. I ragazzi sono stati straordinari: erano concentratissimi e tutto quello che ci siamo detti l’hanno fatto”.
Le dichiarazioni di Velotto: “È un torneo che ci ha visto crescere. A Zagabria non eravamo in condizioni ottimali, pure a livello fisico non eravamo al 100%. Invece adesso ci siamo arrivati belli concentrati, tutti sul pezzo. Abbiamo espresso una pallanuoto migliore rispetto a Zagabria contro la Spagna che cerca sempre di addormentarci. Siamo stati più concentrati, più attenti. Sono stati tre mesi lunghi, adesso ci aspetterà un’altra partita e l’affronteremo alla stessa maniera. Io l’ho vinta una finale. Sappiamo come si fa”.
Il tabellino:
Spagna-Italia 6-8
Spagna: Aguirre, Munarriz 2, Granados 1, Sanahuja, De Toro Dominguez , Larumbe 3, Famera, Cabanas, Tahull, Perrone, Mallarach, Bustos Sanchez, Lorrio. All. Martin.
Italia: Del Lungo, F. Di Fulvio 2, Damonte, Marziali, A. Fondelli 2, Echenique, N. Presciutti, L. Bruni 1, E. Di Somma, Velotto 1, Nicosia, Condemi 2, Iocchi Gratta. All. Campagna.
Arbitri: Margeta (Slo) e Kun (Hun).
Note: parziali 1-1, 1-3, 1-2, 3-2. Usciti per limite di falli Sanahuja (S) nel terzo tempo e Presciutti (I) nel quarto tempo. Di Somma (I) ammonito per proteste nel quarto tempo. Superiorità numeriche: Spagna 3/13, Italia 5/11. Ammonizione alla panchina azzurra a 7’39 del secondo tempo. Spettatori 300 circa. In tribuna l’ambasciatore d’Italia in Qatar Paolo Toschi e una selezione della nazionale di nuoto, tra cui Nicolò Martinenghi, Benedetta Pilato, Sara Franceschi e Giulia D’Innocenzo.
La cronaca. Si comincia con due extraman falliti, uno per parte, poi Larumbe passa in controfuga con l’uomo in più grazie a un tiro preciso sul primo palo (1-0). Damonte dall’angolo fallisce il secondo uomo in più, ma anche Del Lungo è super su Perrore in superiorità numerica. A un minuto dal termine gli azzurri pareggiano: la palla arriva ai due metri su Condemi che sguscia e buca al centro Aguirre (1-1).
Gli azzurri si scuotono e creano due ottime occasioni stoppate da Aguirre. Poi è Del Lungo super due volte su Munarriz in più e ancora su Perrone. L’Italia sembra più pimpante, e a metà tempo trova il vantaggio con Velotto che sguscia sul primo palo in più (2-1). Pareggio immediato con una sontuosa palomba di Munarriz che beffa tutta la difesa (2-2). Gli azzurri spingono, sono più sciolti del solito e passano ancora con Fi Fulvio che si alza dalla sua mattonella e segna con l’aiuto del palo. Del Lungo è strepitoso salva ancora due superiorità (1/6) e allora il doppio vantaggio è ad opera di Condemi, che prende il cinque metri trasformato da Fondelli spiazzando Aguirre (4-2).
Si riprende con Velotto che difende alla grande su Perrone la settima inferiorità e allora Bruni prima guadagna fallo grave e poi insacca su assist di Di Fulvio (5-2). C’è solo l’Italia. Del Lungo è strepitoso ancora su Bustos Sanchez e lancia Condemi che fa il bis ancora in più (Sanahuja out per tre falli) sparando dall’angolo il 6-2. Di Fulvio sbaglia una bella chance in più e allora dopo nove minuti Larumbe sblocca i suoi compagni con un tiro dal lato cattivo per il 3-6 a otto minuti dal termine.
La Spagna parte in controfuga con Granados che punisce Del Lungo (4-6). La partita si riapre. Munarriz insacca il terzo extraplayer a metà tempo (5-6). Serve un lampo per riaccendere la fiamma. E il fulmine arriva dalle mani sicure di Di Fulvio che bissa l’alzo e tiro del secondo tempo e stavolta in superiorità riporta i compagni sul +2. Un lampo di Larumbe, ultimo ad arrendersi dei suoi, col tap-in insacca ancora in più a 1’30 dalla fine. C’è bisogno di un gol per firmare la qualificazione. Il baby Condemi, ormai divenuto un big, fa una magia sui due metri. Palla appare e scompare, con il fallo grave di Munarriz. Il cinque metri è ancora di Fondelli. Il cinque azzurro è freddo, sfonda la porta e saluta a suo modo il provocatorio Aguirre (8-6). Ci sarebbe spazio ancora per la nona superiorità iberica, ma il tiro di Munarriz va sulla traversa e allora la gioia azzurra è libera di esplodere.
Le statistiche. Due le stelle incontrastate: il capitano azzurro Francesco Di Fulvio, 14 reti e miglior marcatore azzurro, e Alvaro Grandos Ortega che ha realizzato 11 gol. Dalle statistiche si evince che l’Italia tira molto di più in porta ma con meno precisione: 82 sol su 188 tiri con il 44% di realizzazione e una partita in più degli iberici (61/124) con il 49% di realizzazione. Molto bene l’uomo in più con il 61% della Roja contro il 42% azzurro. Naturalmente l’anima della Spagna è il suo capitano Felipe Perrone, trentasettenne di Rio de Janeiro, che è il secondo per minutaggio e secondo bomber con otto reti dopo Granados. Una carriera infinita del giramondo cresciuto pallanuotisticamente a Barcellona che la difesa azzurra ha abilmente tenuto d’occhio.