Rullo compressore

Dietro le quinte del Millesimo da record, Macchia: “Macché instant team, merito dei ragazzi e di un lavoro che parte da lontano”

"Chi dice che vinciamo per inerzia lo fa per poi criticarci se le cose andassero male. La squadra è stata costruita bene e il gioco lo dimostra"

Generico febbraio 2024
Mister Macchia in una posa alla "Jurgen Klopp" mentre osserva il riscaldamento della squadra

C’è una narrazione secondo cui il Millesimo è la corazzata che non può far altro che vincere il campionato, di quelle costruite prendendo in giro i pezzi migliori. Mister Fabio Macchia tiene a correggere questa visione. In sintesi il suo messaggio è: “Siamo una squadra forte, con alcuni elementi molto forti per la categoria. Ma si tratta di un percorso che parte da lontano, con il merito principale da dare ai ragazzi e alla società”.

In settimana avete battuto in Coppa Liguria il San Quirico. Di solito, la competizione viene – aggiungo io “comprensibilmente”- snobbata visto che non porta a nulla. Puntare al doppio obiettivo significa che non solo avete una squadra forte, bensì una rosa forte. Giusto?

Siamo una rosa lunga e attrezzata che ha  il dovere di provarci in entrambe le competizioni. Anche le altre squadre però hanno rose così, non siamo gli unici.

Come impostate le partite?

Non dipendiamo da uno schema di gioco, cambiamo spesso in relazione all’avversario e a seconda se siamo in fase di possesso o di non possesso. Credo nella preparazione della partita in base all’avversario.

Si parla molto bene del gioco del Millesimo, d’altronde i numeri parlano chiaro: 15 vittorie, 3 pareggi e 0 sconfitte. Uno score ottenuto segnando 60 goal e subendone 10…

Proviamo sempre a comandare il gioco e a fare possesso. Però non sono un integralista. Se gli avversari, come spesso accade, si chiudono dobbiamo cercare di scardinarne le difesa con la manovra. Ma quando vengono a pressarci alto dobbiamo essere bravi a giocare più in verticale. Il lancio se fatto con cognizione non è vergogna ma anzi una soluzione pratica.

Siete una rosa particolare: tanti del gruppo storico, nel vero senso della parola, abbinati a novità assolute. Com’è allenare un “roster” di questo tipo?

Siamo tanti ma purtroppo abbiamo Molinari out fino a fine stagione e Metalla è rientrato da poco da un infortunio. Si è creato un bellissimo gruppo. Il merito principale è dei “vecchi”, intesi per militanza in giallorosso, che hanno accolto benissimi i nuovi arrivi. Sono persone che mettono il Millesimo prima del proprio ego. Al contempo, i nuovi si sono calati benissimo nella parte. Giochiamo bene ma la nostra vera forza, a costo di usare una frase “fatta”, è davvero il gruppo.

Siete nettamente più forti delle altre?

Chi dice queste cose lo fa per “tirarci su” e poi abbatterci qualora commettessimo dei passi falsi. La realtà è che abbiamo fatto talmente bene a livello di gioco e di risultati che ora ad altri conviene dire così. Ma ricordo che ci sono tante altre squadre che puntavano/puntano a vincere il campionato anche se ora  non lo dicono. Anche l’Argentina Arma ha uno squadrone. La Baia Alassio ha rinforzato una base con esperienza in Promozione. Il Vadino ha fatto investimenti importanti pescando anche dall’Albenga. Anche l’Ospedaletti ha una bella squadra. Il ritmo alto tenuto dall’Argentina Arma ci sta aiutando a non perdere mai la concentrazione.

E il Millesimo come lo descriveresti?

Questa non è una squadra assemblata prendendo pezzi pregiati qua e là. Su 26, circa la metà sono giocatori che giocano qui da tempo: sono cresciuti tantissimo passando anche da campionati di Seconda Categoria e ora giocano per vincere la Prima Categoria. Poi, la società ha fatto un mercato intelligente andando a pescare giovani forti, seppur senza tanta esperienza in prima squadra, come Siri, Seccafen e Casanova per citarne alcuni. In secondo luogo, abbiamo pescato dalla Prima Categoria – non dall’Eccellenza – scegliendo però molto bene, penso a Vittori (ex Vadese), Di Mattia (ex Plodio), Delfino e Latyr (Aurora), oltre a Greco dalla Spotornese e Salvatico dal Cengio.

La società – che ha lavorato bene su tutto, in primis sulle strutture – mi ha messo a disposizione una serie di ragazzi con esperienza in categorie superiori (Quinonez, Metalla, Gaurco, Villar) che ci consentono di fare un salto di qualità in più.

A proposito, “tutti pazzi per Villar” viene da dire. Il classe 1989 ha anche nove presenze in Serie B. Come lo descriveresti?

Come Quinonez, è un grande professionista. Ma è anche una bravissima persona. Ha sposato in pieno il progetto della società, allena nel settore giovanile e si è integrato alla grande nella nostra realtà. Per noi è un fenomeno. Può giocare come trequartista, esterno o mezzala. Si tratta di quel tipo di giocatore con qualità tali da trovarsi lui la posizione in campo. Ha grandi piedi e un’eccellente visione di gioco. Si interessa molto anche al lato tattico, penso possa diventare anche un bravissimo allenatore.

E mister Macchia come fa a tenere alta la tensione?

Penso che un allenatore debba dare certezza alla propia squadra. Questo è chiaro. Ma in allenamento cerco di creare, a volte esagerando volutamente, più difficoltà di gioco possibili alla mia squadra. In modo tale da rendere i giocatori abituati alle difficoltà che possono trovare in partita. Trovo stimolante allenare questo gruppo, in cui tutti anche chi gioca meno danno l’anima.

 

 

 

 

 

 

 

leggi anche
Città di Savona Vs Priamar
17/18 febbraio
Risultati e classifiche di Eccellenza, Promozione, Prima Categoria e Seconda Categoria
Millesimo festante
Capolista
Villar fa doppietta e il Millesimo guadagna altri due punti sull’Argentina Arma

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.