Savona. “Qualche giorno fa nella sede di Confcommercio è stata resa nota una indagine svolta dall’osservatorio provinciale del settore turismo. Siamo assolutamente stupiti che dall’indagine demoscopica emerga l’inesistenza del turismo culturale. Ciò denota una mancanza di politica turistico-culturale a livello provinciale e la mancanza dell’ex aziende di promozione turistica sul territorio hanno lasciato ai singoli comuni politiche spot e non coordinate tra loro determinando il deterioramento di un importante settore della promozione come quello della cultura. Savona e la provincia intera offrono una marea di siti culturali che però non sono in rete tra loro”. Lo afferma, in una nota, Luigi Tezel, segretario politico della Dc per il ponente ligure.
Per Tezel “ciò che ci lascia esterrefatti è che la realtà più votata al turismo culturale non venga nemmeno citata dall’indagine: parliamo infatti della città di Albenga. Questo dimostra che in questi cinque anni l’amministrazione comunale non ha saputo valorizzare il proprio patrimonio culturale il cui vuoto di contenuti e proposte è stato egregiamente coperto dalle iniziative culturali della diocesi con il settore beni culturali della curia. Questa indagine mette in luce l’assoluto disinteresse dell’amministrazione al patrimonio culturale cittadino: abbiamo una Ferrari parcheggiata in garage. E questa amministrazione non ha nemmeno la patente per guidarla. Ciò è vergognoso manca uniformità di promozione del patrimonio, mancano pacchetti turistici, mancano i turisti della Costa Crociere che questa amministrazione ha soppresso nel silenzio assordante. L’assenza di una struttura comunale con un dirigente di livello all’interno della struttura comunale e anche un rilancio della Fondazioni Oddi riduce Albenga ad un malato ‘comatoso’ non certo per mancanza dei suoi dirigenti ma sicuramente per le politiche comunali asfittiche e carenza di finanziamenti”.
“Quella culturale è la più grossa opportunità turistica per Albenga uno su tutti il suo bellissimo battistero e il centro storico. Se il Comune non investe su questo capitolo ma pensa solo ad opere di manutenzioni non creerà mai una città anche a vocazione turistica inutile fare ripascimenti creare spiagge nuove se non abbiamo turisti. È avvilente vedere tutto il comparto turistico culturale del comune ridotto a qualche manifestazione una tantum mal pubblicizzata che porta gente solo in quel contesto e al più intrattiene chi è già in Albenga e non turismo duraturo e consolidato necessario alle imprese del settore per lavorare tutto l’anno. Vogliamo parlare del centro storico? Una perla unica del patrimonio architettonico ligure ridotta a latrina a cielo aperto. In alcuni vicoli la puzza è da svenimento. Vogliamo portare turisti in un bagno pubblico a cielo aperto? Mai il centro storico è stato così degradato come in questi cinque anni. Spaccio, operazioni forza dell’ordine in pieno giorno, degrado degli edifici, puzza insopportabile, necessità di fare lo slalom tra escrementi, sono ormai la quotidianità”.
“Questa amministrazione sul campo culturale e di valorizzazione del patrimonio culturale cittadino ha fallito senza un progetto di lungo periodo. L’assessorato al turismo è ridotto all’assessorato alle manifestazioni e all’intrattenimento cosa ben diversa da fare politiche turistiche e culturali di prospettiva e crescita”.
“Il nostro impegno nella futura campagna elettorale sarà incentrato sul turismo culturale proporremo una specifica delega politica, una apposita struttura di missione all’interno del comune, interazione totale di tutto il patrimonio culturale cittadino, più risorse economiche mirate anche tramite un attento utilizzo della tassazione di scopo. Occorre un progetto quinquennale del turismo albenganese naturalmente redatto da chi il turismo la sa fare in collaborazione con tutte le realtà del settore presenti sul territorio. Ci faremo promotori della redazione di un piano urbanistico sociale ed economico per la riqualificazione e potenziamento delle tante strutture ricettive, specie a cielo aperto. Albenga ha la possibilità di cambiare e crescere e non possiamo perdere il treno in transito: noi ci proveremo”.