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Classica&dintorni

Ottorino Respighi, il maestro del poema sinfonico (parte 3)

“Classica&Dintorni” di Massimo Carpegna nasce con l'intento di portare i lettori alla scoperta della musica classica e delle figure che ne hanno segnato la storia

Respighi nuova

Parte 1
Parte 2

Come già accennato in precedenza, Ottorino Respighi fu anche musicologo, particolarmente interessato alla musica italiana del periodo compreso tra il XVI e il XVIII secolo; infatti, pubblicò e revisionò musiche di Claudio Monteverdi, Antonio Vivaldi e Benedetto Marcello, autori che prima della riscoperta da parte del gruppo di compositori definiti da Massimo Mila “La generazione dell’80“ erano caduti nell’oblio.

La ricerca del Maestro si rivolse in modo particolare al canto gregoriano e questo interesse lasciò una traccia indelebile nei suoi lavori, tanto che molte composizioni hanno un’impostazione decisamente modale come il “Concerto in modo misolidio“, il “Quartetto dorico“, “Metamorphoseon XII Modi“, solo per ricordare qualche esempio.

Ho citato le sue trascrizioni per “Antiche Arie e Danze per Liuto“, con brani risalenti al XVI e XVII secolo, e “Gli uccelli“, elaborazione di brani scritti da Bernardo Pasquini, Jacques Gallot, Jean Philippe Rameau e altri. Ma sono anche degni di nota le trascrizioni orchestrali della “Passacaglia per organo“ di Bach, degli “Études-Tableaux“ di Rachmaninov, e dei brani pianistici di Rossini per il balletto “La boutique fantasque“, che sono tra i migliori esempi del genere.

Oltre ai brani sinfonici, nei quali si possono riconoscere le influenze di Rimskij-Korsakov, Debussy, Richard Strauss e Stravinskij, compose anche otto opere per il teatro tra le quali si ricorda “Belfagor“, “La campana sommersa“, “Maria Egiziaca“ e “La fiamma“.

La sua musica riverbera ancora potente nei nostri giorni in un genere musicale sempre più apprezzato, che è quello della colonna sonora cinematografica. Compositori celebrati e specialmente americani quali John Williams, Gerry Goldsmith, Howard Shore e tantissimi altri hanno preso spunto a piene mani dalla musica di Respighi (e anche da un altro nostro compositore a lui successivo che è Mario Castelnuovo-Tedesco) per i film a carattere storico, fantasy, d’azione. I movimenti tratti dal poema sinfonico “Pini di Roma“ che descrivono i “Pini presso una catacomba“ e i “Pini della Via Appia“ risuonano in qualche modo in decine di pellicole kolossal dedicate ai personaggi della Roma imperiale.

Nonostante sia vissuto nel periodo in cui la maggior parte degli italiani sollevavano convintamente il braccio destro nel saluto romano, coraggiosamente Respighi non volle mai iscriversi al Partito Nazionale Fascista, anche se il medesimo fu prodigo di onori e onorificenze nei suoi confronti e mai lo costrinse ad aderire o a schierarsi politicamente in favore di Benito Mussolini.

Respighi morì il 18 aprile del 1936 per una endocardite. Aveva solo cinquantasei anni ed era all’apice della gloria. Si spense nella sua villa romana “I pini“, acquistata dai Principi Colonna e ristrutturata con i consigli dell’architetto Marcello Piacentini, l’urbanista prediletto da Mussolini nella creazione di edifici riecheggianti il fasto dell’Età imperiale.

Il Nostro volle essere sepolto nella sua Bologna e infatti la tomba si trova al campo “Carducci“ del Cimitero Monumentale della Certosa. Il 19 giugno dello stesso anno, dopo la morte del Maestro, il tratto di “via de’ Castagnoli“ a fianco del Teatro Comunale dove visse il tempo della gioventù con la famiglia, s’intitola “Largo Respighi“.

Massimo Carpegna è direttore d’orchestra, critico musicale e compositore, con partiture lirico sinfoniche diffuse in mondovisione. E’ stato docente presso il Conservatorio di musica di Modena ed è Visiting Professor alla London Performing Academy of Music. Con “Classica&Dintorni” porterà i nostri lettori alla scoperta della musica classica e delle figure che ne hanno segnato la storia. Clicca qui per vedere tutti gli articoli.

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