Vado Ligure. Il recente dirottamento di due unità navali della Maersk a seguito dell’attacco subito da missili Houthi nella suo transito nel Mar Rosso, dirette verso Suez, ha evidenziato ancora le possibili conseguenze per la stessa portualità ligure e savonese nel traffico merci.
Le due navi, in relazione all’episodio e ai pericoli nella rotta di navigazione prestabilita, hanno poi fatto dietrofront, con il colosso danese che ha annunciato che ora ogni sua unità navale passerà dal Capo di Buona Speranza, dunque compiendo la circumnavigazione dell’Africa e con costi e tempi di percorrenza maggiori.
Tra i collegamenti attivi presso il terminal portuale vadese sono due quelli riguardanti la difficile situazione geopolitica generatasi nel Mar Rosso: “Per tali servizi, la rimodulazione e la riprogrammazione annunciata da Maersk a partire dal mese di febbraio permetterà di contare su scali settimanali come nel periodo precedente alla crisi internazionale” afferma Vado Gateway.
“Vado Gateway continuerà a fornire i propri servizi ai clienti, mantenendo i collegamenti settimanali verso i mercati di destinazione” rassicurano dal porto vadese.
Tuttavia restano sul tavolo gli effetti negativi, come denunciati dal settore: ritardi, aumento dei costi e cortocircuiti nell’import-export in mercati strategici, senza contare il nuovo potenziale incremento dei prezzi energetici come per il gas, alimentando quindi una “reazione a catena” sul complessivo quadro economico-finanziario europeo e le paure sul rischio inflazionistico.
Certamente l’instablità presente in un passaggio cruciale per le rotte del traffico marittimo globale porterà a inevitabili cambiamenti l’ambito portuale e la sua filiera.