Nel 1835 il Maestro si recò a Dresda, dove conobbe Robert Schumann. I due divennero immediatamente amici e fu proprio Schumann che lo presentò al mondo quale astro nascente con la recensione assolutamente positiva delle Variazioni sull’aria “Là ci darem la mano“ tratta dal “Don Giovanni“ di Mozart. Con grande soddisfazione, così Chopin scrisse a casa: «Mi sono fatto strada nella migliore società. Ho il mio posto tra ambasciatori, principi, ministri. Non so per quale miracolo sia successo, perché non ho fatto niente per mettermi in vista. Ma oggi tutte queste cose mi sono indispensabili: si vuole che quegli ambienti siano la fonte del buon gusto… Ho cinque lezioni da dare oggi. Penserete che sto guadagnando una fortuna: ma il cabriolet e i guanti bianchi mi costano più di quanto guadagno, e senza queste cose non avrei bon ton… ».
Possedeva tutto ciò che un giovane uomo potesse ambire, compreso uno stuolo di donne dell’alta borghesia che lo desideravano, ma la sua vita cambiò radicalmente quando Liszt gli presentò George Sand, che in verità si chiamava Aurore Dudevant.
Di sei anni più anziana di lui, era già una scrittrice affermata e oggetto di curiosità e pettegolezzo: i suoi romanzi si scagliavano contro il comune senso del pudore, la morale bigotta e il matrimonio. Una produzione letteraria meno banale e più colta delle attuali Cinquanta sfumature di…, per intenderci.
La Sand non era sicuramente una Venere, bassa e grassoccia, ma sapeva attrarre l’attenzione di tutti con la battuta pronta, arguta e il modo scandaloso di porsi: per un certo periodo si vestì da uomo ed entrava nei salotti fumando il sigaro come un qualsiasi gentleman. Immaginate quale scandalo fu a quel tempo una donna che scriveva di passioni e si comportava sfacciatamente come un uomo.
La calunnia senza ritegno o le battute al veleno si sprecavano, ma molti subivano il suo fascino. Nel bene o nel male, l’attenzione era solo per lei e di questo la Sand ne gioiva.
Cambiava amante con la velocità con la quale cambiava abito e tra questi vi fu probabilmente anche lo stesso Franz Liszt. Chopin ne fu ammaliato, come tutti, ma pare che in un primo momento a George Sand non interessasse quel giovane e delicato sognatore. Lei cercava passioni carnali, più sanguigne e meno impegnative. Il loro amore crebbe lentamente, fino a quando decisero di vivere insieme, trascorrendo l’inverno 1838-39 a Majorca. Doveva essere il coronamento di un sogno d’amore e invece, complice una pioggia insistente e l’umidità della camera dove alloggiavano, Chopin si sentiva perennemente debilitato e moralmente depresso.
E così, George Sand s’improvvisò crocerossina e lo portò a Marsiglia, poiché Chopin tossiva di continuo e la diagnosi dei medici locali era stata infausta. Il Maestro scrisse a un amico: «Mi hanno visitato i tre più famosi medici dell’isola. Uno ha annusato quello che ho sputato, il secondo ha picchiato leggermente con le dita dove avevo sputato, il terzo mi ha auscultato mentre sputavo. Il primo ha detto che ero morto, il secondo che stavo morendo, il terzo che sto per morire».
Le porte dell’abisso si spalancarono e George Sand fece di tutto per sottrarre il Nostro dalla depressione. Ma tutto l’impegno di una donna realmente e forse per la prima volta innamorata, fu inutile.
La relazione tra i due durò fino al 1847 e in questo periodo Chopin e la scrittrice non si separarono mai. Lei lo curava e vezzeggiava più nelle vesti di una madre, che in quelle dell’amante. Ben presto il loro rapporto si trasformò in platonico ma, nonostante la fama di donna dai facili costumi, non abbiamo notizia che George Sand abbia tradito Chopin e, con la rottura della relazione, fu lei ad uscirne con maggiore dignità. (Continua…)
Massimo Carpegna è direttore d’orchestra, critico musicale e compositore, con partiture lirico sinfoniche diffuse in mondovisione. E’ stato docente presso il Conservatorio di musica di Modena ed è Visiting Professor alla London Performing Academy of Music. Con “Classica&Dintorni” porterà i nostri lettori alla scoperta della musica classica e delle figure che ne hanno segnato la storia. Clicca qui per vedere tutti gli articoli.