Carcare. Si respira già aria di Festival, la rassegna italiana per eccellenza della canzone e del costume. Nell’imminente kermesse tornerà Annalisa, ma prima di lei un altro carcarese, seppur di adozione, partecipó alla gara: Michele (Maisano), nel ‘70 e nel ‘72, si esibì al Casinò (sede della manifestazione prima dell’Ariston) rispettivamente con “L’addio” e “Forestiero”, che non fecero la fortuna del cantautore ligure, visto che aveva già spopolato con il brano vincitore del Cantagiro 1963, “Se mi vuoi lasciare”, rimasto primo in classifica per nove settimane consecutive.
E’ stato tra gli ospiti dell’ultima puntata di Domenica In, dedicata alla storia festivaliera insieme ad artisti che ne hanno scritto pagine importanti, e alla musica italiana Michele ha dato un ampio contributo: proprio nel 2023 ha festeggiato sessant’anni di carriera con una girandola di eventi che lo hanno portato in una tournèe indimenticabile. Da vent’anni vive a Carcare con la moglie, altarese, Cristina Bertone, dove si è creato un’oasi tranquilla, dopo aver girato il mondo, per continuare a incidere e suonare.
Ama la Val Bormida e la sua dimora, in cui sono stati ospiti più volte amici e colleghi con lo spirito dei vecchi tempi, quello degli artisti genuini, che dopo un pranzo o una “ribotta” prendono gli strumenti in mano e allietano i presenti con l’atmosfera di un vero palcoscenico. Il suo studio di registrazione è un museo, pieno di ricordi, fotografie, premi e riconoscimenti, ma soprattutto si respira il grande amore di Michele per lo spettacolo. Persona riservata dal carattere “ligure” quando parla di musica si illumina ed entusiasma gli interlocutori. Con una battuta afferma che la sua vita è stata un sogno stupendo, già da quando, appena adolescente e ballerino di rock’n roll, ha avuto l’incontro folgorante con colui che lo ha portato al successo, Gianfranco Reverberi, scomparso pochi giorni fa, autore e colonna portante di molti artisti, in particolare genovesi come Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Gino Paoli, solo per citarne alcuni, con cui Michele ha coltivato negli anni rapporti di amicizia e professionali di cui va fiero.
Durante la chiacchierata con lui emerge la nostalgia di un passato musicale ormai lontano, quando il bel canto e i testi sapevano toccare il cuore degli ascoltatori, testimonianza di questo è la popolarità di cui ancora oggi godono molti brani di decenni fa, che sanno sempre emozionare. Ma proprio per questo il suo percorso è cambiato, la vera natura di uomo da palcoscenico lo ha portato nelle sale da ballo, dove la sua voce decisa e coinvolgente garantisce sempre divertimento e suscita grande apprezzamento. Tra gli ultimi lavori, un brano con un video spassosissimo ambientato lo scorso autunno a casa sua con il gruppo teatrale amatoriale valbormidese “I Meikenent”, una ballata allegra e scanzonata, che dimostra quanto Michele ami mettersi in gioco.