Savona. “Con riferimento a quanto richiesto da ASL 2 ribadiamo la nostra contrarietà alla localizzazione della nave rigassificatrice nella rada di Savona e Vado Ligure perché confligge con l’attuale modello di sviluppo del territorio savonese, modello che nel tempo, ha saputo trovare una propria struttura in un ambizioso quanto delicato equilibrio fra vocazione portuale, logistica, industriale e turistica”. Così Andrea Pasa, segretario provinciale della Cgil Savona, commenta la richiesta dell’azienda sanitaria savonese in merito al progetto del rigassificatore.
La Cgil di Savona “in considerazione della rilevanza dell’impatto sul territorio e della complessità dei risvolti socio economici che l’eventuale insediamento dell’impianto prospetta di produrre (sia per le opere a mare che per quelle a terra) aveva fin da subito chiesto l’attivazione di un tavolo di confronto territoriale sia alla struttura commissariale che all’azienda Snam. Tale confronto non è mai stato concesso, non potendosi definire tavoli di confronto le rare occasione nelle quali siamo stati destinatari, insieme ad altri soggetti, di mere comunicazioni peraltro generiche, incomplete ed imprecise”.
“Inoltre, comprendendo la funzione assegnata ad ASL2 in merito ad una valutazione sull’impatto sanitario, emergono perplessità circa il ruolo della stessa per una valutazione di impatto socio economico, per la definizione della quale sono necessarie conoscenze e competenze su materie e discipline, anche specialistiche, non riscontrabili nell’organizzazione e nelle funzioni di una Azienda Sanitaria. Non a caso lo stesso Decreto Legislativo 152/2006 citato da Frsu Italia con la nota del 27.10.2023 prevede infatti al comma 2 dell’art.23 una ‘valutazione di impatto sanitario’ e non una valutazione socio economica, che riteniamo, debba discendere prioritariamente da un confronto tra i soggetti istituzionali e la parti economiche e sociali rappresentative del territorio con le relative assunzioni di responsabilità, nei confronti di chi in quel territorio vive ed opera”.
“Abbiamo chiesto più volte – prosegue Pasa – di conoscere l’entità dell’impatto ambientale e le ricadute economiche e sociali del progetto coinvolgendo nella discussione Snam e le parti datoriali territoriali. Il progetto del rigassificatore infatti risponde ad una emergenza energetica contingente, ma non ad un piano energetico regionale che non c’è. Sarebbe invece importante affrontare finalmente e davvero, una discussione per una presenza qualificata della nostra Regione sulle questioni energetiche che preveda la transizione delle energie fossili, e gli investimenti sulle nuove energie che serviranno al futuro”.
“La Liguria ha delle potenzialità enormi, proprio a Savona c’è un Campus Universitario che si occupa delle tematiche energetiche alternative ed ha una capacità di produzione industriale sul territorio che ad oggi sconta la mancanza di un progetto nazionale che abbia come oggetto il futuro e l’energia, investimento che non solo salverebbe i posti di lavoro ma darebbe respiro e futuro alle industrie salvaguardando l’ambiente. Anche in considerazione di quanto sopra premesso, la scrivente rimane disponibile a confrontarsi direttamente con la Struttura Commissariale e con Snam Rete GAS nei termini più volte richiesti e mai accordati”.