Savona. Il vicesindaco di Savona, Elisa Di Padova, che ha anche la delega alle politiche educative della città, ha partecipato ieri alla commissione regionale convocata sul tema degli accorpamenti scolastici. Ecco il suo commento su quanto avvenuto.
“Prosegue il regolamento di conti interno al centrodestra – afferma il vice sindaco – il consigliere regionale Bozzano svende il territorio a Toti e a Bucci e chi ci rimette è Savona, le scuole, gli insegnanti e i ragazzi. Ancora una volta la Regione prende a schiaffi il savonese, impone senza averne competenza e fa spallucce anche nei confronti delle tante professionalità che ieri hanno accettato l’invito per spiegare l’ABC, i fondamentali, a chi è chiamato a decidere il futuro della scuola. Ieri pomeriggio un’intera delegazione del nostro territorio provinciale si è recata in Commissione Regionale III per essere audita sul tema degli accorpamenti e del dimensionamento scolastico. Tra le 15.30 e le 19.30 abbiamo sviscerato ogni singolo aspetto critico motivandolo con dati e numeri. Tutti i presenti, i Comuni, la Provincia, i dirigenti scolastici coinvolti, l’Ufficio Scolastico Provinciale, hanno risposto a ogni domanda a loro rivolta dai consiglieri regionali. Insieme a Provincia abbiamo depositato una memoria che ha ripercorso tutto quanto accaduto negli ultimi mesi e nel nostro intervento abbiamo anche ribadito in modo univoco che secondo il territorio tutto, non c’erano altri accorpamenti possibili per l’anno scolastico ’24-’25”.
“ I dirigenti hanno dato disponibilità a lavorare insieme per accorpamenti futuri, chiedendo di avere di fronte però almeno un orizzonte temporale ragionevole, quello dell’anno scolastico ’25-’26 visto che siamo fuori ogni tempo massimo: le iscrizioni già ampiamente iniziate, genitori e insegnanti nella più totale confusione, i progetti anche quelli del PNRR, in corso. Una volta che siamo usciti dall’aula però i consiglieri Bozzano, Mai e Russo (due ‘rappresentanti’ di Savona) invece di congelare il tutto e aprire un ragionamento serio di riequilibrio a livello regionale hanno ostinatamente presentato il loro emendamento che, con un colpo di mano, è stato voto in commissione dalla maggioranza di centrodestra. L’ipotesi dell’accorpamento di Carcare e il successivo emendamento relativo a Savona sono stati rigettati nella memoria depositata dalla Provincia il cui contenuto ieri è stato ribadito in modo compatto. I dirigenti scolastici, mai coinvolti fino ad ora, ieri hanno denunciato, oltre al contenuto, anche la forma: hanno appreso dai giornali il folle emendamento che rischia di mettere in crisi un sistema”.
Secondo Di Padova “l’approccio di Regione Liguria rispetto al dimensionamento è stato completamente sbagliato e squilibrato: un conto è un piano di dimensionamento che preveda la riorganizzazione di alcuni istituti, tenendo conto non solo dei numeri, ma anche della qualità dei contenuti, degli insegnamenti, della tipologia della popolazione scolastica, della programmazione dell’offerta formativa. Altra cosa è un approccio ragionieristico che cerchi soltanto di far tornare i numeri con provvedimenti tampone che non tengono conto delle esigenze e delle peculiarità delle scuole. Valeva per Carcare ieri e vale oggi per Savona, con il Mazzini Da Vinci che si pretende di accorpare al Boselli Alberti (faccio notare che entrambi gli istituti sono già frutto di accorpamenti precedenti)”.
“L’accorpamento che si pretende di fare darebbe vita a una scuola monstre che dall’oggi al domani, senza neanche il tempo di costruire un progetto condiviso, si ritroverebbe ad essere dislocata in quattro plessi diversi, avrebbe una varietà di situazioni molto difficile da gestire, con riferimento alle diverse fragilità, alle aspettative, alle progettualità da attivare e con progetti PNRR specifici di ogni singolo istituto per cui si rischia di perdere anche il finanziamento. Una scuola con numeri in costante variazione, anche per la mobilità legata al fenomeno della dispersione scolastica che vede la Liguria con il tasso di oltre il 14%, il più alto tra le Regioni del nord Italia. Tutto questo a iscrizioni iniziate, dopo tutta l’attività di orientamento fatta e gli open day organizzati per i ragazzi e le famiglie”.
“Chi con faciloneria propone sulla carta gli accorpamenti conosce la quantità e la qualità dei corsi dei singoli istituti, ne conosce le problematiche? Il pasticcio regionale e il teatrino fatto solo di riposizionamenti politici che invece si sta consumando in questi giorni è inaccettabile e mortificante per chi ha un po’ di responsabilità politica e consapevolezza del proprio ruolo”.
Parole critiche anche dai consiglieri regionale del Partito Democratico Davide Natale e Roberto Arboscello: “Il piano di ridimensionamento scolastico presentato ancora ieri in commissione rimane completamente sbagliato, ingiusto e con trattamenti diseguali fra le province. La maggioranza si è presentata e ha confermato un emendamento mai condiviso con i territori e le scuole Un Piano scritto senza nessuna logica didattica e ascolto dei territori”.
“Nonostante le richieste dei sindaci, dei docenti e delle famiglie che ieri in commissione hanno chiesto un ulteriore incontro per rivedere il ridimensionamento nella provincia di Savona, i consiglieri regionali Russo, Bozzano e Mai (di cui due savonesi) si sono arrogati il diritto di decidere le sorti di due istituti scolastici con un emendamento che non solo certifica il fallimento del piano di ridimensionamento scolastico, come più volte denunciato, ma peggiora una situazione già critica. Un’azione gravissima, che conferma l’indifferenza di questo centrodestra ai bisogni di studenti, docenti e territori”. aggiunge il consigliere regionale e vicecapogruppo PD in Regione Roberto Arboscello.
“Non avevamo grandi illusioni che la situazione potesse cambiare – rincara il consigliere regionale del PD Davide Natale – perché la stessa assessora Ferro in commissione ha sempre dichiarato che ciò che conta sono i numeri da dare al Ministero e non il progetto dietro quei numeri. Ma il dato ancora più grave è che per la provincia di Spezia (oltre all’assenza del presidente della Provincia, che ha abdicato dal difendere il suo territorio) che dei quattro accorpamenti in meno previsti nel Milleprororghe, tre sono stati concessi a Genova e uno a Savona, quando doveva esserci una suddivisone equamente distribuita sul tutto il territorio ligure”.
“Siamo di fronte a un piano vergognoso e continueremo a dare battaglia, perché il mondo della scuola non può essere trattato in maniera ragionieristica e soprattutto va tenuto in considerazione la tutela degli interessi generali di tutta la Regione e non soltanto di una parte di essa. Ci sono realtà a Spezia, come a Savona che hanno visto accorpamenti senza logica e altri evitati solo perché avevano una protezione politica. È un piano non equo nella divisione territoriale e non irrispettoso del lavoro che tante scuole stanno facendo sul territorio per migliorare l’offerta didattica e formativa”, concludono Natale e Arboscello.
La segreteria provinciale del Partito Democratico di Savona nota: L’emendamento (a firma tra gli altri dei consiglieri della provincia di Savona Bozzano e Mai) che propone l’accorpamento degli istituti Boselli-Alberti e Mazzini-Da Vinci è stato approvato in commissione dalla maggioranza di centrodestra senza alcun tipo di condivisione con il territorio, dopo un pomeriggio in cui gli enti locali compatti e i dirigenti scolastici hanno portato alla Regione istanze di segno opposto. Una decisione di questa delicatezza non può essere assunta senza essere stata concordata con gli enti locali dei territori interessati, con i lavoratori e con le loro organizzazioni”.
Il Partito Democratico “si oppone e si opporrà a ogni livello a questa decisione imposta dall’alto con la protervia cui ormai ci ha abituato l’amministrazione Toti. Un metodo a cui intendiamo porre fine alle prossime elezioni regionali, cacciando la destra dal governo della Regione”.