Savona. “Nonostante ci sia stata un’audizione in Regione per quanto riguarda gli accorpamenti proposti per la provincia di Savona, la terza commissione non ha nemmeno preso in considerazione ciò che avevamo da dire”. Lo afferma il personale scolastico del Mazzini-Da Vinci di Savona, che si dice “arrabbiato per l’approvazione dell’emendamento da parte della maggioranza della terza commissione e firmato dai consiglieri regionali Russo, Mai e Bozzano”.
“Le memorie che sono state depositate in Regione, richieste solamente due giorni prima rispetto al 25 gennaio scorso, data dell’udienza, non sembrano nemmeno essere state lette dai commissari regionali. L’emendamento, che era solamente una proposta, è diventata realtà evitando sì l’accorpamento Calasanzio-Comprensivo di Carcare, ma a discapito dei due istituti savonesi che, si ricorda, hanno punti di criticità molto forti”.
“L’istituto Mazzini-Da Vinci, oltre essere già stato oggetto di una fusione con altri istituti 14 anni or sono, ha una realtà scolastica costituita da 3 plessi, 7 indirizzi di studio con differenti titoli conseguiti alla conclusione dei percorsi (IeFP, Diploma e abilitazioni), e dove ogni anno vengono accolti ragazzi con certificazione 104 (due/ tre alunni per classe) e un congruo numero di alunni BES, DSA, e ADHD che necessitano di percorsi di apprendimento calibrati e personalizzati. Si adopera quotidianamente, con un immenso lavoro di squadra che include il personale docente, il personale Ata e il dirigente scolastico stesso, per accogliere tutte le fragilità, le differenze e le difficoltà degli alunni e lo dimostrano le numerose richieste di trasferimento non solamente durante il primo anno scolastico , ma anche da alunni in avanzato percorso di studi presso altre scuole”.
“L’accorpamento porterebbe a far diventare gli alunni solamente dei numeri, filosofia decisamente lontana dal pensiero del Mazzini-Da Vinci – aggiungono dall’istituto – Con questo accorpamento si promuovono solamente tagli di cattedre con conseguente personale perdente posto, anche a causa dei corsi proposti dai due istituti che già li mettono in competizione, ma anche di segreteria e personale Ata senza contare la dirigenza, mettendo l’istituto in condizioni di sofferenza peggiori di quelle in cui versa”.
“È palese che questo emendamento sia stato creato e votato solo sulla base di meri numeri e richieste di tagli per motivi economici, da persone che probabilmente non hanno la minima idea di che cosa significhi lavorare e soprattutto vivere la scuola, in un momento storico nel quale si intende valorizzare l’istruzione tecnica e professionale in crisi di iscrizione, ponendo le basi per rendere più remote le possibilità che il servizio venga prestato in maniera efficiente e efficace”.