Carcare. Comuni, Provincia e Unione Industriali Savona uniti per chiedere la realizzazione della Carcare-Predosa. Questa mattina la riunione a Carcare, nei locali di Torterolo & Re, a cui hanno partecipato anche imprenditori valbormidesi. Obiettivo dell’incontro fare il punto della situazione e organizzare un’iniziativa comune per dare maggior forza e valore all’azione intrapresa dalle provincie di Savona e Imperia.
Lo scorso 23 novembre, infatti, i presidenti Pierangelo Olivieri e Claudio Scajola hanno inviato al governatore Giovanni Toti e all’assessore regionale alle infrastrutture Giacomo Giampedrone una nota per chiedere a Regione Liguria di seguire l’esempio del Piemonte, che con 400mila euro ha finanziato il progetto di fattibilità tecnico e economica per la realizzazione di un casello a Predosa e il suo collegamento con Acqui Terme. Documento che i due presidenti di provincia hanno chiesto sia finanziato anche in Liguria per la bretella Carcare-Predosa, che unirebbe l’A6 Torino Savona con l’A26 Genova-Gravellona Toce.
“Abbiamo chiesto alla giunta di Regione Liguria di adottare come la giunta piemontese una delibera con la quale venga stanziata e assegnata una cifra determinata per arrivare alla definizione di un piano di fattibilità tecnico ed economico che sia operativo e definitivo e che definisca i termini della realizzabilità a lotti – spiega Pierangelo Olivieri, presidente della Provincia di Savona – In questo momento ci concentriamo solo sul tratto Carcare-Predosa e non sul collegamento all’A10, una bretella che si deve definire se avrà una declinazione autostradale o essere una strada a scorrimento veloce. Questo per creare una strada alternativa a quelle attuali che, per diversi anni, saranno oggetto di lunghissimi cantieri e che sia in prospettiva una risposta concreta ad un territorio, quello del Nord Ovest, che ha dimostrato capacità e impegno ma ha bisogno di infrastrutture”.
“Oggi – prosegue Olivieri – ci siamo visti con tanti imprenditori e tanti amministratori della Valbormida, ci siamo impegnati ad assumere entro gennaio, con la regia di Provincia, una delibera comunale da parte di tutti i Comuni della Valle e così faranno le province. Chiederò infatti di fare lo stesso anche ad Imperia. Questa azione servirà ad avere un atto politico concreto e sostanziale d’indirizzo per dare una risposta definitiva ad una domanda che i nostri territori hanno da troppo tempo sul tavolo”.
D’accordo anche Angelo Berlangeri, presidente di Unione Industriali Savona: “Questo atto ci serve per avere la compattezza del territorio su questa opera, dare forza all’azione delle due province e sgomberare anche il campo da tutti i dubbi. In questo modo avremo in mano un atto formale, l’unica cosa con cui parlano gli enti, che definirà in maniera chiara, oggettiva e definitiva il da farsi. La speranza è che il 2024 sia l’anno in cui il progetto di fattibilità tecnica e economica veda la luce e si decida se procedere o meno con l’opera, che noi riteniamo fondamentale. Inoltre questo documento, con le nuove normative, permette di andare direttamente a gara, quindi non solo è uno strumento per fare una valutazione oggettiva del progetto, ma è anche uno strumento che permette di renderlo esecutivo. Ormai il tempo delle discussioni è finito, siamo nel tempo del fare e dell’andare avanti”.
Un’opera, la bretella Carcare-Predosa, che risulta importante non solo per la Valbormida, ma per tutta la regione: “Consentirebbe alla Valbormida di avere una spinta ulteriore nel suo processo di reindustrializzazione, permettendo alle aziende di avere una connessione diretta per il trasporto in entrata e in uscita delle merci, che oggi è estremamente complicato – spiega Berlageri – Inoltre sarebbe uno sbocco importante per la portualità di Vado e di Savona verso le connessioni con il nord Italia ma anche con il centro sud d’Europa per vincere la sfida della competitività con i porti del nord Europa, sia per l’import che per l’export. Oggi le merci in esportazione anche dal basso Piemonte viaggiano prevalentemente sui porti di Trieste, piuttosto che venire, come sarebbe più logico, su Savona e Vado perché ci sono difficoltà di movimentazione delle merci e un problema di logistica. Per questo, nonostante le distanze superiori, il costo diventa minore”.
“C’è poi un problema riguardante la rete autostradale, la bretella permetterebbe di evitare che si vada nelle situazioni di sofferenza che stiamo vivendo in questi anni per effetto degli interventi di manutenzione straordinaria della rete. L’augurio infatti è che i traffici sia portuali che turisti crescano per andare verso lo sviluppo e non la regressione di questo territorio. Non dimentichiamo poi che siamo anche un’interconnessione importante di percorrenza delle merci che transitano attraverso la nostra regione ma che non si fermano in Liguria, abbiamo avuto tutti quanti chiara la contezza di cosa sarebbe accaduto se contemporaneamente fossero stati chiusi i valichi del Monte Bianco, del Frejus e del San Gottardo come si era preventivato all’inizio dell’autunno, non sarebbe stato sostenibile. Quindi la bretella Carcare-Predosa è strategica per la Valbormida, per la provincia di Savona, per la Liguria e per tutto il Nord Ovest d’Italia, ma anche per tutta la rete logistica europea”.
A sottolineare l’importanza dell’opera anche Giorgio Rivabella di Fondazione Slala: “In Italia i trasporti del Nord Est sono molto più semplici rispetto a quelli del Nord Ovest ed è evidente anche da alcuni numeri. Ad esempio nel nostro paese ci sono 26 interporti, di cui 12 (quindi quasi la metà) sono nel Nord Est, mentre solo 5 sono nel Nord Ovest. Questo perchè non ci sono le infrastrutture, la dimostrazione sono le percentuali di ritardo che si accumulano percorrendo le strade del Nord Ovest, in certi casi il doppio rispetto a quelli del Nord Est. Nel nodo di Genova è dove si accumulano più ritardi, in totale il 31%. Inoltre – sottolinea Rivabella – il porto di Savona e di Vado è l’unico nel Mediterraneo che ha fondali adatti per ricevere le mega navi moderne, serve quindi una rete infrastrutturale adeguata, per permettere al porto di sfruttare le sue potenzialità”.
I COMMENTI DEI SINDACI
“Mi auguro che non sia stata l’ennesima riunione fine a se stessa e che si possa passare ai fatti – commenta il sindaco di Carcare Rodolfo Mirri – Di delibere, ordini del giorno e consigli ne abbiamo visti tanti, sono strumenti importanti ma vanno portati a compimento. La Carcare-Predosa è un’opera di notevole importanza per l’economia e l’imprenditorialità della Valle, massacrata in tutto. Sarebbe l’ora di portare una voce unitaria in Regione, senza campanilismi, per il bene del nostro territorio. Oggi, dopo quattro anni, si è tenuta la seconda riunione in Valbormida su questo progetto, mi auguro non passino altri 4 anni perché bisogna passare ai fatti”.
Per farlo, secondo il vicesindaco di Cairo Roberto Speranza, occorre anche il contributo degli imprenditori: “La politica deve fare gli atti – afferma – ma la spinta concreta la devono dare gli imprenditori. Dobbiamo dare valore all’azione intrapresa del presidente Olivieri grazie a cui si è tornati di nuovo a parlare di questo progetto dopo anni di silenzio. Ora dobbiamo cercare di essere concreti scavalcando i partiti e i campanilismi”.
Del progetto infatti, come ricordato dal sindaco di Pallare Sergio Colombo, se ne parla da decenni: “Già nel 1971 la politica aveva capito la necessità di una bretella con l’A6. Il punto di svolta pareva fosse arrivato nel 2005, quando è stato effettuato uno studio di fattibilità per la Carcare-Predosa, sembrava già cosa fatta. Invece l’anno dopo non se n’è più parlato e il progetto è rimasto chiuso nel cassetto per anni. Forse sarebbe stato utile inviare quella la nota a Regione 4 anni fa”.
Dichiara il sindaco di Cosseria Roberto Molinaro: “Sono favorevole al progetto, in questo momento stiamo cercando di puntare anche sul turismo, ma dobbiamo dare risposte all’imprenditoria e all’industria del territorio. Il sindaco di Predosa sta facendo un ottimo lavoro e penso che il passo successivo al casello sia quello di realizzare un retroporto, cosa che si poteva fare anche in Valbormida”.
Sottolinea poi il sindaco di Millesimo Aldo Picalli: “Bene chiedere la realizzazione della bretella, ma credo che sia importante mantenere il progetto originale ovvero l’Albenga-Carcare-Predosa. Questo deve essere solo il primo lotto funzionale di un’opera che poi andrà ad unirsi anche con l’A10”.
Alla riunione ha partecipato anche il sindaco di Predosa Maura Pastorino: “La storia dei nostri territori è analoga, con il casello siamo a buon punto, anche se non ho la certezza che verrà realizzato. La richiesta è stata sottoposta al viceministro Rixi e attendiamo che venga presa una posizione. Ritengo che questo progetto sia un chiaro segnale di come la politica debba dare delle risposte al territorio. Un paese infrastrutturizzato può crescere, altrimenti rimane ingessato. Mi auguro che entrambi i nostri progetti vengano realizzati per il bene dei nostri territori”.