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Prima Categoria, mercato boom dell’Andora. Intervista ai “botti” del mercato biancoblu

Tre volti nuovi per una società che vuole crescere e affermarsi insieme alla nuova dirigenza, 4 giocatori "d'Eccellenza" per ingranare la quarta

Generico dicembre 2023
Da sinistra Battuello, Melegazzi e De Boni

Andora. Una vera e propria rivoluzione nel piano offensivo, è questa l’arma in più dell’Andora. Una squadra che ha sempre raccolto prestazioni positive in questa prima parte di campionato, ma che non è riuscita a tramutare l’ottimo lavoro svolto sul campo in punti utili per scalare la classifica. ” Opereremo sul mercato per rinforzare il reparto d’attacco”, così ha spiegato il ds Lupo ai nostri microfoni nel post partita di Andora vs Millesimo.

E così è stato, già durante il match di domenica scorsa si sono notati due nomi nuovi per il panorama andorese o meglio, uno del tutto nuovo ovvero Leonardo De Boni e una vecchia conoscenza, Giorgio Battuello. Il primo è sceso fin dal primo minuto in campo, andando ad occupare la fascia mancina della formazione di Rattalino, l’altro è subentrato a 15 minuti dalla fine accoppiandosi con il bomber della squadra, Alessandro Greco. Ma la società non si è voluta fermare qua, lo confermano altri due acquisti arrivati in questi giorni: Federico Melegazzi e Samuele Roda. Tre di questi innesti arrivano dal Pietra Ligure, fatta eccezione per Roda che arriva dal Taggia.

Ma andiamo a conoscerli più nel dettaglio, partendo dal momento della loro decisione di approdare nella squadra biancoblu, nonostante giocassero in palcoscenici ben più importanti, e arrivando ai loro obiettivi stagionali. Una scelta che, agli occhi dei tifosi, potrebbe risultare un grosso passo indietro all’interno del mondo calcio, ma che per i giocatori non è stata affatto così. Le motivazioni per impegnarsi e fare bene non mancano, e sicuramente i frutti si vedranno sul campo, ma adesso è il momento di scoprire più da vicino ognuno di loro.

Cosa vi ha spinto a vestire la maglia dell’Andora?

Leonardo De Boni, fresco di vittoria dell’Eccellenza con l’Albenga e una piccola parentesi al Pietra Ligure, vede nell’Andora un’occasione da non lascirsi scappare:”Simone Lupo e il mister hanno influito molto sulla mia scelta, oltre a trovare una società ben organizzata, hanno subito mostrato un forte interesse nei miei confronti credendo in me, sono sicuro di poter esprimermi al meglio in questa squadra. Il progetto del club ha fatto anche la sua parte”.

Discorso diverso invece per Giorgio Battuello, per lui la maglia biancoblu non è del tutto nuova: “Per me sarà il quarto ritorno ad Andora. E’ stata una scelta di cuore perchè ho sempre mantenuto un certo affetto con tutto l’ambiente andorese. Son sempre state parentesi belle ma non bellissime, l’ultima volta sono arrivato a Dicembre con Pisano in panchina e siamo riusciti ad ottenere 25 punti nel girone di ritorno, una cavalcata bellisima culminata purtroppo con la retrocessione ai play-out. L’anno che sono arrivato in Prima Categoria con Ghigliazza in panchina era poi arrivato il Covid ed è stato sospeso il campionato. Quest’anno invece è diverso, siccome con il lavoro che faccio, dopo il Covid, non sono riuscito ad allenarmi come volevo. Arrivo dal Pietra, e dopo 7 anni posso affermare che è come se fosse un po’ casa mia, ho un bel rapporto con tutta la dirigenza. Mi hanno chiamato ad Andora per aiutarli siccome c’è una squadra giovane e hanno diversi infortuni nel settore avanzato, mi sembrava giusto accettare l’offerta per dare una mano in un club dove sono sempre stato bene. Per me aiutare i più giovani a crescere sarà più che un piacere, come avete visto i due capitani sono uno del 2005 e uno del 2006. Sono bravi ragazzi, seri, che hanno voglia di ascoltare ed imparare, non è scontato per l’età che hanno, mentalmente non sembrano giovani e sono molto contento che siano loro ad indossare la fascia, ti fa crescere molto.

Una scelta quella di Federico Melegazzi quasi forzata per motivi lavorativi, ma accolta con molta felicità: “Mi ha chiamato Lupo e siccome scegliere Andora mi avrebbe agevolato anche lavorativamente parlando ho scelto di indossare questa maglia. A Pietra lascio un gruppo fantastico, che è una famiglia per me, dentro e fuori dal campo. Sono contento di essere arrivato all’Andora perchè probabilmente riuscirò a trovare più spazio, la società conta su di me e speriamo insieme di riuscire a dare il meglio per il gruppo. E’ un percorso di crescita, per molti potrebbe risultare un passo indietro per me sono due avanti, a Pietra ho ricevuto una certa formazione ed è ora di poter dire la mia sul campo e di dimostrare di essere parte integrante di una società”.

Squadra nuova e compagni nuovi, com’è stato il primo approccio con la squadra?

Un ambientamento facile per Leonardo: “Mi sono fin da subito trovato a mio agio con i miei compagni e con il mister. Io e Rattalino ci conoscevamo già da quando lui allenava ad Albenga e io giocavo nelle formazioni giovanili, ma dal primo allenamento ho già percepito un certo feeling con lui”.

Battuello ha già avuto modo di conoscere il suo nuovo alleanatore come De Boni, ma non aveva mai avuto il piacere di essere allenato da lui: “Avendo già giocato in questa squadra e avendo una amicizia in comune con Pisano, ho già avuto modo di conoscere Rattalino, ma mai di essere allenato da lui. E’ una bravissima persona e un buon allenatore, penso che possa far molto bene con il club. Dall’Andora ho capito che in prospettiva si possa fare molto bene, conoscere il nuovo presidente di persona e mi ha dato questa sensazione: è una persona che ha voglia di fare e sarà recepito bene anche dall’amministrazione comunale. Per me sono sensazione estremamente positive, anche con i nuovi compagni siccome qualcuno non mi conosceva”.

Subito sensazioni positive anche per Federico: “Ho svolto solo un allenamento, quello di martedì, ma dalle prime sensazioni mi sono trovato subito molto bene, sono tutti bravissimi ragazzi e conoscevo già qualcuno di loro, con De Boni e Battuello eravamo insieme a Pietra. Sono stato accolto bene nello spogliatoio e con il mister c’è stato un bellissimo primo approccio, abbiamo gli stessi obiettivi comuni. Soprattutto, per la Prima Categoria, non è scontato trovare una società così seria, non ti fanno mancare niente e sono molto professionali”.

Due attaccanti e un centrocampista. Ma il tuo ruolo specifico qual’è e/o quale ti piace più ricoprire?

De Boni è un attaccante a tutto tondo, ma non solo: “Mi piace definirmi un esterno d’attacco. Se c’è da fare un lavoro di sacrificio, tornando anche a difendere, mi metto a disposizione, è il ruolo che ho ricoperto l’anno scorso con Buttu e nel quale mi stavo impegnando a Pietra Ligure. Io sono nato in un 4-3-3 e ricoprivo il ruolo di Ala, ma queste passate esperienze mi hanno insegnato a giocare anche sulla linea di centrocampo, ovviamente poi mi metto a disposizione del mister”.

Battuello è un centravanti di spessore acquistato per dare man forte al numero 9 biancoblu, Alessandro Greco: “Con la forma fisica attuale non riesco a buttarmi in profondità come un tempo, ho sempre giocato con due punte e mi sento di dire che il mio compagno di reparto ha sempre segnato dai 15 gol in su, al Pietra sia Zunino che Gaggero hanno sempre segnato molti gol affianco a me. Sono la punta che si dedica più al lavoro sporco, mi piace creare gli spazi e mi piace lavorare molto con la squadra per trovare gli spazi”.

Melegazzi è quasi un “tuttocampista”, lo dimostrano i ruoli che può ricoprire all’interno del centrocampo: “Alla Virtus Entella ho giocato per 4 anni come mezz’ala offensiva più che difensiva, ma vedendo il gioco dell’Andora penso che sarò impiegato più come esterno, ruolo che posso interpretare bene e in cui ho già giocato. Sono molto più improntato per svolgere la fase offensiva più che difensiva, poi posso comunque adattarmi in fase di costruzione volendo, mi metto a disposizione del mister. Il ruolo che mi rispecchia di più è sicuramente quello di esterno“.

Una squadra con un avvio difficile ma che sta crescendo partita dopo partita. Qual’è il vostro obiettivo per questa stagione?

Il laterale andorese vuole far coincidere i suoi obiettivi di squadra con quelli personali, con una grande motivazione: “Sono all’Andora per poter far vedere ciò che non ho potuto dimostrare all’Albenga e al Pietra, non avendo avuto molto spazio nelle passate parentesi. Il nostro obiettivo è quello di unirci e cercare di raccogliere punti, perchè l’Andora non si merita questa posizione in classifica assolutamente”.

L’ex centravanti pietrese ha il focus tutto sull’obiettivo del complessivo: “L’obiettivo di squadra in questo momento è fondamentale, a 34 anni non ho più nessun obiettivo personale prefissato. Devo cercare di aiutare i più giovani a migliorare e aiutare la società ad arrivare a raggiungere i propri obiettivi. In questo momento la classifica è corta, ma il campionato è ancora lungo. Dobbiamo cercare di vincere qualche partita per accrescere il morale, arriviamo da risultati non positivi ma da prestazioni positive, continuando con questa squadra i punti arriveranno. Mi auguro di poter arrivare ai play-off, questo potrebbe essere il mio obiettivo osservando la squadra e vedendo come ce la siamo giocata con il Millesimo che è la prima in classifica. Siamo una squadra che fino alla fine non molla mai, nonostante arrivasse da risultati negativi, non è scontato avere questa voglia e questa forza, le mie sensazioni sono positive per il nostro cammino”.

Non c’è spazio per le individualità, nella testa solo la squadra anche per l’ex Virtus Entella: “Il mio obiettivo personale è dare una mano ai miei compagni a raggiungere gli obiettivi di squadra, cercando di fare la differenza con gli altri nuovi acquisti in fase offensiva. Sono da pochissimo qua e non conosco ancora bene tutti gli obiettivi, ma da quello che ho percepito c’è voglia di fare molto bene in campionato, sapendo che quando giochi contro l’Andora ci sarà da lottare per vincere”

 

 

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