Replica

Fallimento IncentiviItalia, l’azienda smentisce: “Continueremo ad operare nel rispetto delle norme vigenti”

Nonostante la pubblicazione della sentenza, la CEO Claudia Ghiso scrive: "Incentiviitalia non è ufficialmente fallita e non ha cessato le proprie attività"

Claudia Ghiso

Savona. “Desideriamo smentire categoricamente l’articolo pubblicato dalla vostra testata relativo al presunto fallimento della Incentiviitalia SRL. Siamo profondamente preoccupati per l’accuratezza delle informazioni riportate, le quali risultano essere inesatte, pregiudizievoli e diffamanti nei confronti della nostra società”. Con queste parole IncentiviItalia, l’azienda savonese attiva a livello nazionale nel settore delle consulenze per la partecipazione a bandi, che fino a pochi giorni fa aveva sede in Corso Italia a Savona, replica alla notizia, pubblicata ieri, della messa in liquidazione giudiziale della società da parte del Tribunale di Milano.

La sentenza, pubblicata ieri sul Portale dei creditori e di libera consultazione, è emessa dalla sezione Procedure Concorsuali, nomina come giudice delegato il dottor Sergio Rossetti e individua anche già il curatore, Rosario Gennaro (con studi a Milano e Monza). Sancisce inoltre il termine per il deposito dell’ammissione allo stato passivo (15 marzo 2024) e stabilisce l’esame dello stato passivo per il 17 aprile. Un procedimento “nero su bianco” destinato a diventare operativo già in questi giorni a meno che il Tribunale non decida di accogliere un eventuale ricorso dell’azienda.

Claudia Ghiso, CEO e fondatrice dell’azienda, però smentisce: “Incentiviitalia non è ufficialmente fallita – scrive a IVG – e non ha cessato le proprie attività, come erroneamente riportato nell’articolo in questione. Al contrario, la nostra azienda continuerà a operare nel rispetto delle normative vigenti. L’asserzione riguardante la chiusura dei locali in Corso Italia, accompagnata dall’affissione di un cartello ‘affittasi’, è fuorviante e non riflette la reale situazione. Tale atto è stato parte di un normale trasferimento di sede operativa e non implica la cessazione delle attività aziendali”.

ex incentiviitalia incentivitalia sede chiusa
L'immagine della sede di Corso Italia chiusa

“Riguardo alla sentenza menzionata nell’articolo – prosegue – desideriamo fornire ulteriori chiarimenti. La richiesta di liquidazione presentata in data 14 novembre è risultata essere illegittima in base alle disposizioni legali, in quanto il credito vantato dai nostri ex dipendenti era inferiore al limite minimo di 30.000€ imposto dalla legge. In precedenza, il 27 settembre, Incentiviitalia ha provveduto al versamento di oltre un terzo sui conti degli ex dipendenti, del debito totale di 33.000€, portando così il debito residuo al di sotto del limite stabilito dalla normativa. In aggiunta a ciò, possediamo una comunicazione datata 6 ottobre, in cui si conferma che i creditori hanno ricevuto l’accredito sul loro conto corrente”.

“Siamo fiduciosi di poter proseguire nel nostro lavoro, che in passato ha portato notevoli vantaggi, anche per la vostra testata giornalistica [in passato l’azienda editrice di IVG, Edinet, si è avvalsa della consulenza di IncentiviItalia per aggiudicarsi dei bandi, ndr], vantaggi che sembrano essere stati dimenticati nel momento della pubblicazione di articoli che sicuramente avranno un impatto significativo sui media e sul prestigio della vostra testata. Prova ne è che solo ieri, in data 27.12.2023, 13 nostri clienti hanno ricevuto l’erogazione di un contributo a fondo perduto, in particolare: [qui la Pec di Claudia Ghiso elenca 13 associazioni sportive dilettantistiche, savonesi e non, destinatarie di contributi che oscillano tra i 3000 e i 5000 euro, elenco che omettiamo per ragioni di privacy]. Restiamo a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento e confidiamo nella vostra collaborazione per la rettifica e la pubblicazione di informazioni corrette e veritiere in merito alla situazione di Incentiviitalia SRL” conclude.

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