In Liguria il 20,7% dei posti letto in area medica è occupato da persone positive al coronavirus, il dato più alto d’Italia. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale della fondazione Gimbe sul Covid che rileva un raddoppio dei contagi sul territorio nazionale nelle ultime tre settimane e una campagna vaccinale “ferma al palo” per anziani e fragili, i soggetti che rischiano di più in caso di aggravamento della malattia.
Il dato ligure delle ospedalizzazioni, influenzato dalla popolazione molto anziana, nettamente superiore alla media nazionale che si attesta al 9,2% per i posti letto in area medica. In terapia intensiva i pazienti positivi sono invece l’1,1% contro l’1,9% in tutta Italia. “Se in terapia intensiva i numeri sono esigui dimostrando che oggi l’infezione da Sars-Cov-2 solo raramente determina quadri severi – spiega Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe – l’incremento dei posti letto occupati in area medica conferma che nelle persone anziane, fragili e con patologie multiple può aggravare lo stato di salute richiedendo ospedalizzazione e/o peggiorando la prognosi delle malattie concomitanti”. Infatti il tasso di ospedalizzazione in area medica cresce con l’aumentare dell’età: in particolare, passa da 39 per milione di abitanti nella fascia 60-69 anni a 112 per milione di abitanti nella fascia 70-79 anni, a 271 per milione di abitanti nella fascia 80-89 anni e a 421 per milione di abitanti negli over 90.
Numeri che vanno di pari passo con quelli della campagna vaccinale. Rispetto alla settimana precedente le somministrazioni sono in calo del 12,9%. Facendo riferimento all’ultimo aggiornamento della platea ufficiale, il tasso di copertura nazionale per gli over 60 è del 4,9% che in Liguria scende al 4,2%. Quello degli over 80, la fascia di età più suscettibile a ricoveri e decessi, è del 7,4% che in Liguria si contrae fino al 5,9%.
“Nonostante le raccomandazioni del ministero della Salute – commenta Caltabellotta – i tassi di copertura negli over 60, ed in particolare negli over 80, rimangono molto bassi con un numero di somministrazioni che, invece di aumentare, si riduce. Purtroppo, al fenomeno della stanchezza vaccinale e alla continua disinformazione sull’efficacia e sicurezza dei vaccini, si sono aggiunti vari problemi logistico-organizzativi: ritardo nella consegna e distribuzione capillare dei vaccini, insufficiente e tardivo coinvolgimento di farmacie e medici di medicina generale, mancata attivazione della chiamata attiva dei pazienti a rischio, difficoltà tecniche dei portali web di prenotazione. Con la tragica conseguenza che l’attuale incremento della circolazione virale viene a coincidere con il progressivo declino della copertura immunitaria in un numero sempre più elevato di anziani e fragili, aumentando inesorabilmente ricoveri ordinari e decessi”.
In Liguria l’incidenza dei nuovi casi nella settimana 23-29 novembre (quella presa in esame dal report pubblicato oggi) sale a 86 ogni 100mila abitanti, con un aumento del 13,9% su base settimanale. Le province più “calde” sono La Spezia (più 54,7%) e Genova (più 38,1%). Ma secondo Gimbe si tratta di dati poco attendibili. “Rispetto all’effettiva circolazione virale – prosegue Cartabellotta – il numero dei contagi è largamente sottostimato perché il sistema di monitoraggio, dopo l’abrogazione dell’obbligo di isolamento per i soggetti positivi, poggia in larga misura su base volontaria. Infatti, da un lato la prescrizione di tamponi nelle persone con sintomi respiratori è ormai residuale, dall’altro con l’utilizzo diffuso dei test antigenici fai-da-te la positività viene comunicata ai servizi epidemiologici solo occasionalmente”. In altre parole i positivi sono certamente molto più numerosi di quelli censiti a livello ufficiale.
“I dati – conclude Cartabellotta – confermano una progressiva ripresa della circolazione virale, peraltro largamente sottostimata, dovuta a fattori concomitanti: arrivo della stagione invernale, prevalenza di varianti immunoevasive, progressiva riduzione dell’immunità da vaccino o da infezione naturale, sostanziale assenza di misure di protezione individuale. D’altra parte i dati su ospedalizzazioni in area medica e i decessi confermano che la malattia grave colpisce prevalentemente le fasce di età avanzata, oltre che i soggetti fragili, ai quali è già indirizzata prioritariamente la campagna vaccinale 2023-2024″.
Alla luce di tutto ciò, la fondazione Gimbe “invita le istituzioni a potenziare rapidamente la campagna vaccinale per anziani e fragili, oltre a rimettere in campo – ove necessario – misure di contrasto alla diffusione del virus. Alla popolazione rivolge l’invito a mantenere comportamenti responsabili: perché nei prossimi mesi il vero rischio reale del Covid-19, insieme all’epidemia influenzale, è quello di compromettere la tenuta del servizio sanitario nazionale, già profondamente indebolito e molto meno resiliente, in particolare per la grave carenza di personale sanitario”.
In Liguria le prenotazioni per vaccinarsi contro il Covid e l’influenza sono aperte su tutti i consueti canali: il sito prenotovaccino.regione.liguria.it, il numero verde 800 938 818, sportelli Cup e farmacie.
In dettaglio, le categorie a cui è raccomandato il richiamo anti-Covid sono:
– Persone di età pari o superiore a 60 anni
– Ospiti delle strutture per lungodegenti
– Donne gravide e nel periodo post-partum, incluse le donne che allattano
– Operatori sanitari e sociosanitari addetti all’assistenza negli ospedali, nel territorio e nelle strutture di lungodegenza; studenti di medicina, delle professioni sanitarie che effettuano tirocini in strutture assistenziali e tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione
– Persone dai 6 mesi ai 59 anni di età, con elevata fragilità, in quanto affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di Covid -19 grave identificate dalla circolare
La vaccinazione viene inoltre consigliata a familiari e conviventi di persone con gravi fragilità e può essere richiesta anche dalle persone che non appartengono alle categorie di cui sopra.