Genova. “Ci scusiamo con tutti i genovesi per i disagi di questa mattina ma stiamo protestando  anche per loro”. Esordisce così al microfono di Genova24 Cristian Vergani, presidente nazionale di Federcofit, che alla guida di un carro ha accompagnato la protesta del settore delle onoranze funebri liguri contro il probabile rinvio al 2026 dell’entrata in vigore del nuovo regolamento regionale sul settore: un corteo di auto e mezzi che da piazza della Vittoria ha raggiunto piazza De Ferrari, per poi andare sotto la sede del Consiglio Regionale.

“Una scelta incomprensibile quella del rinvio – spiega – visto che questa norma è stata redatta dalla stessa politica che adesso tentenna. Nei fatti questa nuova legge permetterebbe ai cittadini liguri di avere un servizio funebre come in tutte le altre regioni italiane che già si sono dotate di provvedimenti del genere. Nella nostra regione sono oltre 200 le agenzie del settore che mantengono oltre 2 mila famiglie“.

A far scattare la protesta il deposito di un emendamento che bloccherebbe l’entrata in vigore delle incompatibilità tra attività funebri e servizi sanitari, quali la gestione delle camere mortuarie, e la definizione della forma societaria, con il conseguente blocco di tutta la legge. “Un blocco che impedirebbe la possibilità per tutti i cittadini liguri di usufruire di nuovi servizi di qualità, quali il trasporto del defunto dal luogo del decesso alla propria abitazione o presso le case funerarie per la celebrazione della veglia funebre, opportunità concesse a tutti i cittadini delle regioni confinanti, discriminando in tal modo i residenti in Liguria”.

Ed è anche per questo che tra i diversi striscioni presenti in corteo su tutti spicca quello che recita “In Liguria defunti di serie B“. “Oggi parleremo con i capigruppo, speriamo di poter sbloccare questa professionalizzazione del settore. Sappiamo che dietro a questo stop ci sono pressioni politiche, ma due aziende non possono tenere in scacco il Consiglio regionale“.

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