Albenga. Sembrava dato fuori dai giochi dopo l’incontro avvenuto ieri sera ad Alassio, con la partita ridotta ad una sfida intestina nella Lega, tra Cristina Porro e Stefano Mai. Ed invece, a distanza di poche ore, la sua candidatura non solo non sembra tramontata, ma si ripresenta. E lo fa con forza.
Stiamo parlando di Nicola Podio, architetto e già consigliere comunale ad Albenga che, a dispetto di quanto emerso ieri, corre ancora per il ruolo di candidato sindaco del centrodestra ad Albenga.
E lo fa grazie all’appoggio degli altri membri della coalizione di cdx, che sembrano compatti sul suo nome, a maggior ragione dopo il faccia a faccia di ieri.
La posizione della Lega nel vertice andato in scena ad Alassio è stata netta: “Decidiamo noi”. Ma benché la scelta su Albenga sia stata operata dai partiti a livello regionale, il diktat leghista non è comunque piaciuta agli alleati, che resterebbero invece compatti sul nome di Podio: “Mette d’accordo tutti (o quasi)” è il leit motiv.
L’appoggio delle forze politiche del centrodestra (Carroccio escluso) all’architetto ingauno, infatti, sarebbe tale che, ad oggi, non è possibile escludere nemmeno una clamorosa spaccatura.
In particolare, a dividere sarebbe il nome di Mai: in una nota congiunta il cdx qualche mese fa disse “No ad un Papa straniero”. E Mai, nonostante abbia sempre fatto gravitare la sua azione politica intorno alla terra ingauna, non è di Albenga e, inoltre, viene dall’amministrazione regionale (nonostante le frizioni recenti) non certo vista di buon occhio nella Città delle Torri, soprattutto per via della querelle su sanità e ospedale.
Il nome di Porro, invece, candidato donna (che nell’immaginario albenganese potrebbe rappresentare l’erede naturale di Rosy Guarnieri) e figura cardine della coalizione, sicuramente potrebbe quantomeno mettere in difficoltà gli alleati.
Alla fine sarà la Lega a decidere e questo è vero. Ma, attenzione, si può decidere sì di continuare il braccio di ferro per esprimere il candidato sindaco, ma anche di fare un eventuale passo indietro “per il bene della coalizione”, sicuramente avanzando qualche richiesta in cambio.
E il pensiero va ovviamente alla carica di vicesindaco. In questo scenario, la Lega potrebbe abdicare mettendo il cappello sul ruolo di vice? Forse sì, ma se sembra semplice a parole di certo non lo è nei fatti.
Nel centrodestra ingauno ci sono diverse anime: il nome di Podio, forzista, è caldeggiato ovviamente in primis dal capogruppo di Fi ad Albenga Eraldo Ciangherotti e di Porro abbiamo già detto. Ma anche Roberto Tomatis e Diego Distilo hanno più di un carta da giocare e difficilmente resteranno in disparte.
Tomatis è l’esponente di Fratelli d’Italia, partito al Governo che molti credevano addirittura avrebbe espresso direttamente il candidato sindaco, forte anche del consenso nazionale, mentre Distilo, attuale presidente del consiglio, con l’apparentamento delle sue liste civiche decise di fatto l’esito elettorale delle ultime comunali.
Si rischia così, in soldoni, il più classico dei: “se mi volete con voi, allora si fa come dico io” ma, come la storia insegna, è una partita già persa in partenza.
Qualcuno (più di uno) dovrà, gioco forza, fare un passo indietro, seppur “doloroso”, per mantenere la coalizione unita, ma se ciò non dovesse avvenire si potrebbe andare verso una clamorosa spaccatura, con conseguenti candidature plurime a destra. Uno scenario che tutti vorrebbero evitare, ma la cui prospettiva possibile contribuisce solo ad aumentare tensione ed incertezza.
La verità si scoprirà, salvo nuovi colpi di scena, la prossima settimana, dopo un nuovo, si spera decisivo, vertice di cdx, che questa volta dovrebbe avvenire non sul territorio, ma a Genova.