Liguria. La Liguria si pubblicizza a Londra con un mortaio gigante: da oggi, lunedì 6 novembre (e fino a mercoledì 8), l’installazione immersiva navigherà sul Tamigi, partendo dai Royal Docks verso il centro della città fino al Big Ben.
Un’iniziativa che fa parte della nuova campagna di promozione della Liguria, intitolata “#Pesto Masterpiece of Liguria“, che avrà luogo durante la fiera del turismo mondiale WTM (World Travel Market) in programma oggi a Londra. Ma non solo, nel tardo pomeriggio nella capitale britannica avrà luogo anche la finale del campionato mondiale del pesto organizzata da Regione Liguria e Camera di Commercio al The Sea Containers.
Sull’iniziativa non sono mancate le polemiche da parte dell’opposizione, in particolare riguardo alla cifra spesa per questa campagna (500mila euro): “Toti ha una smodata passione per la comunicazione; investe una quantità imbarazzante di soldi pubblici su questo, dimenticandosi che dovrebbe pure governare una Regione e non solo farsi pubblicità a spese della Regione, in una perenne campagna elettorale. Ne abbiamo viste di ogni, dal palazzo di Regione trasformato in un cartellone pubblicitario a led ai 700mila euro per trasformare la sala stampa in una specie di studio tv, per citare gli ultimi esempi. Ma penso che il massimo lo si sia raggiunto con l’ultima invenzione della Giunta: spendere mezzo milione di euro – parole di Toti – per un gigantesco mortaio per il pesto gonfiabile che girerà le capitali europee, partendo da Londra, sul Tamigi”, commenta Luca Garibaldi, capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale.
Il dem poi continua: “Ma Toti non ce l’ha un amico? Dico davvero, qualcuno che gli consigli di lasciare perdere. Perché c’è sempre un confine, spesso sottile, tra fare le campagne di comunicazione e marketing, (magari provando ad essere anche autoironici) e il coprirsi di ridicolo e farci ridere dietro da mezza Europa. Ce la vedete voi Regione Puglia girare con un tarallo alto sette metri lungo la Senna? O il Piemonte promuoversi con una ciotola di bagnacauda gigante lungo le strade di New York? No, vero? Ecco, la Liguria invece spenderà mezzo milione di euro per un mortaio gigante gonfiabile (8 metri per 6) montato su una chiatta galleggiante. Non so se ci saranno anche dei figuranti vestiti da foglie di basilico o da pinoli, ma non mi stupirebbe”.
“Ora, gli inglesi per fortuna hanno un grande senso dello humour, ma non so se alla vista del mega mortaio galleggiante decideranno in massa di prenotare le proprie vacanze qui da noi. Io sinceramente, qualche dubbio ce l’ho. Se vogliamo promuovere il pesto, bisogna farlo seriamente, non con queste boiate”, conclude Garibaldi.
Non tarda ad arrivare la replica del presidente Giovanni Toti: “Quanto sia importante il turismo per la nostra regione lo dicono i numeri. Cifre, non opinioni. Da gennaio ad agosto di quest’anno sono state registrate oltre 12 milioni di presenze: una crescita del 3,65% rispetto allo stesso periodo del 2022. E, se non fosse chiaro, turismo significa sviluppo e crescita per la Liguria, per le imprese del settore ma anche per quelle collegate, penso ovviamente alla ristorazione, all’accoglienza, ma anche a tutta la filiera enogastronomica, a quella che si occupa di outdoor e a quella della nautica, oltre che a opportunità di occupazione, di crescita professionale per tantissime persone. E significa lavoro 12 mesi l’anno, non più, come forse vorrebbe qualcuno, per la stagione estiva e balneare: nel 2022 infatti gli occupati del settore ‘commercio, alberghi e ristoranti’ sono cresciuti del 10,3% rispetto al 2021, pari 13.246 unità in più”.
“Tornando ai numeri, il turismo in Liguria cresce soprattutto grazie agli stranieri: sempre da gennaio ad agosto, + 11,07% rispetto allo stesso periodo del 2022. Un risultato dettato dal caso, oppure è più ragionevole pensare che sia perché la Liguria, adesso, è conosciuta, mostra le sue bellezze nel mondo, invece di rinchiudersi in sé stessa, come avveniva prima? Solo a titolo di esempio, per far capire a tutti quanto importasse a chi ci ha preceduto promuovere la Liguria: prima del nostro arrivo il Festival di Sanremo, evento visto in ogni serata da milioni di persone in tutto il mondo, promuoveva altre regioni italiane. Dall’edizione 2016 invece, grazie alla collaborazione da noi avviata, la Liguria è tornata protagonista alla kermesse. Tutto questo, è bene ribadirlo per farlo capire a tutti, non è un vezzo: è investimento per il territorio, per creare ricchezza e lavoro, per il benessere di tutto il sistema regionale e, quindi, di tutti i liguri”.
“Siamo l’ottava regione per presenze turistica nel 2023 e terzultimi in Italia per investimento nel marketing territoriale a livello nazionale – aggiunge Toti -. Quindi si rassegnino le opposizioni che vorrebbero una Liguria grigia e spenta: visti i risultati continueremo ad investire per fare della Liguria una meta sempre più ambita 12 mesi l’anno. E lo faremo in particolare nei mercati esteri, che già ci stanno premiando, anche qui numeri alla mano: tra gennaio e agosto 2023, ad esempio, gli arrivi di statunitensi sono cresciuti del +29,99%, di australiani del +181,02%”.
“Questa campagna – aggiunge Toti – è stata realizzata anche e soprattutto grazie all’utilizzo di fondi del FESR proprio perché consideriamo il turismo un fattore determinante di sviluppo. Il fatto che per due passate programmazioni del FESR, realizzate dalle amministrazioni precedenti alla nostra, il turismo non rientrasse nelle possibilità di utilizzo dei fondi credo dia correttamente l’idea di come si considerasse l’industria turistica regionale, come figlia di un Dio minore: un’idea perfettamente in linea con il modello di Liguria che portato avanti da chi ora è all’opposizione, una Liguria dimessa, provinciale e marginale. La campagna dedicata al pesto ‘masterpiece of Liguria’ poi, si ispira a precedenti illustri e di grande impatto, e successo, come quelle varata da Burberry nel 2021, o quella in occasione della Rugby World Cup del 2015: anche in quei casi furono fatti navigare sul Tamigi riproduzione giganti di oggetti iconici. Se seguissimo i consigli del Partito Democratico – conclude Toti – ci troveremmo a parlare del turismo in Liguria in qualche circolo cittadino, dove il pesto sarebbe sicuramente servito a tavola, ma solo alla ormai ristrettissima cerchia di fedelissimi che partecipa alle loro riunioni. Invece con questa operazione noi parliamo a tutto il mondo, valorizzando e promuovendo le nostre eccellenze. Il nostro pesto è una di queste, squisito e amato da tutti: chissà come mai risulta indigesto solo al Pd”.