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Piano di riequilibrio di Borghetto, il 23 novembre la chiusura definitiva. Il sindaco: “Dal 2024 tornano sovvenzioni e agevolazioni per il sociale”

"Altri settori non verranno rifinanziati come in passato già perché abbiamo scelto dare priorità al settore dei servizi sociali"

comune municipio borghetto

Borghetto Santo Spirito. E’ il 23 novembre il D-Day, come lo ha definito il sindaco Giancarlo Canepa, cioè il giorno in cui il Comune di Borghetto Santo Spirito chiuderà definitivamente il piano di riequilibrio finanziario varato nel 2016 per ripianare il “buco” di bilancio di oltre un milione e 700 mila euro che affliggeva le casse dell’Ente e che aveva costretto la prima amministrazione Canepa a dichiarare lo stato di pre-dissesto.

Dopo un primo passaggio in consiglio comunale qualche settimana fa, questa mattina il parlamentino borghettino si è riunito nuovamente per discutere e votare alcune modifiche alla richiesta di estinzione anticipata avanzate dalla Corte dei Conti.

La Corte dei Conti ha formulato due osservazioni – ha spiegato il primo cittadino – La prima è legata al fatto che i magistrati non avevano potuto visionare la previsione del bilancio consuntivo al 31 dicembre, ma solo la previsione di consuntivo al 30 settembre. Questo comportava una forte discrepanza rispetto agli incassi del Comune, in particolare per quanto riguardava l’Imu, una cui rata va versata proprio a dicembre. Solo per quella voce ballavano ben 6 milioni di euro. Oggi, quindi, andiamo a votare il bilancio consuntivo al 7 dicembre, che invieremo alla Corte insieme alla previsione (sempre datata 31 dicembre). C’è poi un’altra questione, più marginale, legata ad una non corrispondenza tra le partite di giro, ma ammonta solo a 12 mila euro e quindi è un aspetto certamente secondario”.

L’altra osservazione della magistratura contabile, invece, riguarda la “diversa interpretazione del Tuel (Testo Unico degli Enti Locali) da parte del revisore dei conti del Comune e della Corte. Questo perché alcuni articoli che disciplinano la chiusura nei tempi o la chiusura anticipata del piano di riequilibrio non cono chiarissimi. Uno di questi articoli prevede che la richiesta di chiusura anticipata sia accompagnata anche dal parere del revisore del Comune, cosa che perché il nostro consulente non riteneva di dover fare. Essendo una mera questione di diritto, abbiamo chiesto al nostro revisore di ‘adeguarsi’, cosa che responsabilmente ha fatto e quindi oggi possiamo integrare la relazione con il suo parere”.

Il 23 novembre, dunque, la Corte dei Conti si riunirà nuovamente per discutere la chiusura anticipata del piano: “E’ l’ultima occasione per chiudere il piano entro il 2023 – ha precisato Canepa – Questo passaggio avrà effetti già sul bilancio di previsione 2024 che discuteremo prima della fine dell’anno e che vedrà ristabilite alcune agevolazioni e sovvenzioni in ambito sociale. Altri settori non verranno rifinanziati come in passato già perché abbiamo scelto dare priorità al settore dei servizi sociali”.

L’uscita dal pre-dissesto porterà il Comune ad assumersi nuovamente oneri che, alla luce dello stato non ottimale dei conti, erano stati temporaneamente sospesi: “Dovremo di nuovo contribuire al Fondo di solidarietà nazionale, che è quello a cui devono contribuire tutti gli Enti che hanno un gettito Imu di un certo tipo e che va ad aiutare gli altri Comuni che, invece, non ce l’hanno. Il contributo in questo settore passa da un milione e 950 mila euro a tre milioni circa. C’è poi un altro ‘balzello’ da 92 mila euro da cui eravamo stati esentati in quanto in stato di pre-dissesto. Per evitare questa spesa avremmo potuto completare il riequilibrio a gennaio, ma questo non ci avrebbe consentito di intervenire in ambito sociale e questo era un nostro impegno e vogliamo mantenerlo”.

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